Sabato, 24 Ottobre 2015 00:00

Verso il post Kirchner: la politica argentina alla vigilia delle elezioni generali

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Verso l'era post Kirchner: la politica argentina alla vigilia delle elezioni generali

Chiunque vinca, la sinistra perderà. Sembra essere questa la triste prospettiva con cui si aprirà l'era post Kirchner dopo che le elezioni generali del 25 ottobre eleggeranno tanto il nuovo Presidente quanto il nuovo Parlamento argentino.

Sono molti, a ragione, a parlare di un cambiamento epocale, un cambiamento anticipato dalla sconfitta politica delle Kirchner che non ha trovato in Parlamento i numeri necessari per modificare la costituzione e poter così aspirare a candidarsi per la terza volta a Presidente della Repubblica Argentina.
Sullo sfondo il caos del Partito Giustizialista della Presidenta, la dura lotta per la successione, le diatribe interne. All'interno della coalizione Kirchneriana, a prevalere è infine l'eterodosso

Governatore della Provincia di Buenos Aires Daniel Scioli, inviso dal fronte peronista di sinistra per le sue posizioni critiche verso lo statalismo e l'assistenzialismo e per la sua battaglia sul fronte della sicurezza interna. Esce invece sconfitto il delfino della Kirchner Florencio Randazzo, l'attuale Ministro dell'Interno che aveva aspramente criticato il suo avversario per essere la fotocopia dei leader della destra liberale.

Dopo le primarie nazionali del 9 Agosto, che sono servite a scegliere i candidati alla Presidenza e a definire le liste elettorali dei partiti, Daniel Scioli, ormai senza avversari interni alla coalizione, ottiene a livello generale, il 38, 4% dei voti, risultato che lo pone in testa alla corsa presidenziale e vicino alla soglia del 40% dei voti che è prerequisito (insieme allo scarto rispetto al secondo candidato di almeno dieci punti percentuali) per evitare il ballottaggio.

Sembra dunque che la coalizione Kirchneriana "Fronte per la Vittoria" (emanazione del Partito Giustizialista) dovrebbe nuovamente spuntarla, ma con un candidato alla presidenza che pur affermando di porsi in continuità con l'opera della Presidenta, preme per un graduale cambiamento verso lo smantellamento di alcune delle onerose sovvenzioni di Stato che hanno migliorato la vita di milioni di cittadini dopo la catastrofe finanziaria del 2001/2002, ma che sono un peso ingente sul bilancio statale, perennemente in rosso.
Fra gli avversari più accreditati dell'ex campione di Offshore Scioli, spicca la figura dell'attuale sindaco di Buenos Aires Mauricio Macrì, leader della destra liberista che tramite la coalizione conservator-liberale Cambiemos ha ottenuto un più che dignitoso 30,07% alla primarie. Molto staccata, al 20,6%, è invece la stella ormai sbiadita del peronista di destra e kirchneriano "dissidente" Sergio Massa, che sembrava avesse tutte le carte in regola per giocarsela con Scioli per la Presidenza ma che è stato gradualmente abbandanato da molti dei suoi sostenitori, ritornati ben preso all'ovile giustizialista.

Le uniche e flebili speranze per la sinistra radicale vengono dalla giovane coalizione "Fronte di Sinistra dei Lavoratori", sigla nata dall'alleanza di tre partiti trotzkisti. Il movimento, molto forte nella regione di Mendoza, ha l'arduo compito di migliorare il sorprendente 5,11% (oltre un milione di voti) ottenuto alle legislative del 2011 che gli ha permesso di eleggere tre deputati.
Gli ultimi sondaggi ampliano ancora di più il divario di Scioli rispetto a Macrì e Massa, entrambi in netto affanno. Questo successo di consensi per Scioli ha spinto la Kirchner ad abbracciare posizioni ben più amichevoli rispetto al capolista della sua coalizione, sempre rimasto indigesto alla Pasionaria. Dopo gli aspri diverbi politici, Lei e Randazzo stanno ora facendo una serrata campagna elettorale a favore di Scioli per salvare il Partito Giustizialista dalla sconfitta elettorale, per garantirne la continuità alla guida del paese e per evitare il male peggiore della vittoria della destra. Ma sanno che comunque vada, il kirchnerismo sarà giunto al capolinea.

Ultima modifica il Venerdì, 23 Ottobre 2015 14:57
Alessandro Zabban

Nato nel 1988 a Firenze, laureato in sociologia. Interessi legati in particolare alla filosofia sociale, alla politica e all'arte in tutte le sue forme.

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