È da notare comunque come questa ideologia abbia influenzato e continui ad influenzare praticamente tutti i partiti argentini, siano essi di destra o di sinistra a ulteriore dimostrazione di come, e qua lo dico per l'ultima volta, il Peronismo sia un movimento politico complesso e sicuramente non analizzabile in poche righe di articolo.
Nel 1946 Juan Domingo Peron decise di correre da solo alle elezioni, con un forte supporto dai fronti sindacali socialisti e nazionalisti e dai cosiddetti "descamisados" (italianizzato in "scamiciati"); questi ultimi sopratutto .
Dopo aver vinto le elezioni, il governo Peronista si ritrovò alle redini di un paese con un mercato interno in espansione ed una salda economia. Ciò permise politiche atte alla redistribuzione delle ricchezze ed al miglioramento delle condizioni di vita delle classi sociali più umili. Contemporaneamente, tuttavia, il governo di Peron diede inizio ad una serie di arresti e repressioni contro esponenti di gruppi legati al Marxismo.
Nel primo mandato, Peron diede anche vita al primo piano quinquennale, nel quale diede il via ad una serie dinazionalizzazioni (il Banco Centrale, i principali servizi pubblici), ad una serie di campagne per l'alfabetizzazionedelle classi più povere e a impulsi economici all'edilizia popolare. Questa serie di riforme, tra le altre cose, contribuì ad allontanare gli interventi economici da parte di potenze estere (in particolar modo quelli statunitensi ed inglesi).
Una serie di eventi - la morte della moglie di Peron, Eva Duarte de Peron (detta "Evita"), figura molto importante nei rapporti tra lo Stato Peronista ed il popolo; l'allontanamento da parte della Chiesa Cattolica, supportata dall'ostilità da parte delle grandi multi-nazionali e delle potenze straniere - porta infine nel 1955 alla deposizione di Peron, tramite un colpo di stato della Marina Militare.
Da allora fino al 1973 si susseguono una serie di golpe comandati da esponenti militari e da restaurazioni del regime democratico. Alla fine nel '73 vengono indette libere elezioni, a cui però a Peron viene proibito di partecipare. Viene però eletto Presidente Hector Campora, sostenitore proprio di Peron. Questi si dimette pochi mesi dopo, indicendo nuove elezioni a cui Peron prende parte, vincendo.
Tuttavia rispetto agli albori del Movimento Peronista la situazione Argentina era radicalmente cambiata. Le differenti scuole di pensiero (dall'ala reazionaria fino all'area socialista nazionale) che nel primo mandato del Presidente Peron erano confluiti in gran parte proprio nel Peronismo, erano ormai divise e il regime rimase proprio bloccato da questi conflitti, a causa dei quali il governo dovette prendere provvedimenti di ordine pubblico d'emergenza. Il 1° Luglio del 1974 Juan Domingo Peron muore, lasciando l'Argentina ad una fase di forte instabilità, provocata anche dalla successione al governo della figlia di Peron, Isabel Martinez; questa fase si conclude con un ulteriore golpe militare nel 1976.
Il peronismo nel presente
"Siamo il partito politico trasformatore dell'Argentina moderna. La forza politica del lavoro, della produzione e della giusticia sociale. Siamo la rappresentazione sociale degli umili, dei poveri, di coloro che soffrono, degli svantaggiati, di coloro che hanno bisogno di aiuto . Però non siamo settari. Con un cuore aperto lottiamo per una patria grande ed un cuore felice."
Con queste parole di definisce oggi il Partito Giustizialista. Nel corso della sua storia il Partito Giustizialista è arrivato a contenere contemporaneamente addirittura gruppi para-militari di estrema sinistra (i "Montoneros" ad esempio, cacciati poi da Peron) e gruppi para-militari di estrema destra, vicini ai movimenti neo-fascisti italiani e ai franchisti spagnoli (l'Alleanza Anticomunista Argentina o Tripla A).
Essendo nato come un Partito molto legato alla figura del leader, la direzione del Partito Giustizialista varia a seconda del leader di riferimento.
Attualmente il Partito Giustizialista sta lasciando l'Internazionale Democratica Centrista per cercare di confluire nell'Internazionale Socialista, giustificando questa mossa con il tentativo d'integrazione del Partito Giustizialista nel Socialismo Latino-Americano, ed ha recentemente preso posizioni vicine ad alcuni partiti socialisti dell'America Latina (il PSUV di Chavez o il Partito dei Lavoratori - il cui acronimo è purtroppo PdL - di Lula in Brasile). Tra le personalità più in vista di questi ultimi anni del Partito Giustizialista vi è Néstor Carlos Kirchner, presidente del partito fino al 2010, anno della sua morte. Proprio lui propose la fuoriuscita del PG dall'Internazionale Democratica Centrista a favore dell'ingresso nell'Internazionale Socialista; decisione accolta favorevolmente sia da parte di molti esponenti del Partito che da molti altri partiti socialisti dell'America Latina. Nelle elezioni parlamentari del 2009, Kirchner venne sconfitto nella Provincia di Buenos Aires. La sua morte ha infine indebolito la sua corrente all'interno del Partito Giustizialista a favore di altre.
L'ultimo pezzo è da dedicare alla presidenza attuale dell'Argentina. Nel 2007 viene infatti eletta, con il 45% dei voti, Cristina Fernandez de Kirchner, moglie di quel Néstor Carlos Kirchner sopra citato. La sua elezione può essere considerata un enorme traguardo su due fronti: è stata infatti eletta come capo del "Fronte per la Vittoria" (partito che incarna l'anima di sinistra del Peronismo) in coalizione col Partito Giustizialista ed un'unione di partiti di centro-sinistra. Ed infine è anche la prima donna eletta in Argentina alle massime cariche dello Stato.
Immagine tratta da openrevolt.info