Sabato, 02 Novembre 2013 00:00

Spionaggio USA: europei complici ed italiani smemorati

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L'amministrazione Obama e la National Security Agency pare si stiano incavolando con i governi europei, e da ciò emergono di striscio cosette interessanti. Come fanno i governi europei a sostenere che non sapevano nulla dello spionaggio USA in Europa, quando esso era tutto concordato con i servizi europei, quando tutti i servizi occidentali cooperavano alla grande, addirittura i servizi francesi (e presumibilmente gli altri europei) fornivano immediatamente e automaticamente alla NSA telefonate e messaggi via web dei propri concittadini? Quando la cooperazione tra servizi USA e servizi italiani era assidua ed eccellente? Eccetera.

Così ora sappiamo al di là di ogni ragionevole dubbio che lo spionaggio mondiale USA, compreso quello in sede europea, era gestito assieme dai servizi occidentali. La reazione dei governi europei appare perciò motivata esclusivamente dal fatto che la NSA, o chi per essa (CIA, ecc.) spiava i governi. Ma come, non era stata la violazione della privacy dei propri concittadini ciò che maggiormente aveva turbato Merkel, Hollande, Letta, Rajoy, ben più addirittura che le intercettazioni delle loro telefonate?

Abbiamo inoltre un quadro più preciso di qualcosa che in precedenza solo si intuiva. Intanto che, in un momento X dopo la vicenda (2001) dello spionaggio industriale USA a danno di Parlamento Europeo e Commissione Europea, l'accordo tra governi europei e amministrazione USA oltre a prevedere la fine dello spionaggio industriale e a carico dei governi operato da parte USA in Europa fu aggiunta una più perfetta cooperazione tra servizi europei e servizi USA, a carico del pianeta e in esso dell'Europa, inoltre che molti paesi provvedettero a costituire proprie strutture simili alla NSA. A proposito, gli Stati Uniti consegnano agli europei le intercettazioni operate dalla NSU negli Stati Uniti, come corrispettivo della consegna agli Stati Uniti delle intercettazioni operate dai vari servizi europei in Europa? Non se ne parla. Dunque, come ci insegnò Andreotti, che di servizi se ne intendeva, poiché a pensar male si fa peccato ma si ha quasi sempre ragione, si ha quasi sicuramente ragione opinando che tale silenzio significa che gli Stati Uniti le intercettazioni operate in casa propria se le tengono per sé.

C'è però un buco importante dentro a quel che apprendiamo, che ci mette nell'orecchio una pulce grande come un elefante. Si parla di intese, quelle riguardanti la suddetta cooperazione euro-statunitense, operate tra loro dai vari servizi. La NATO non è nominata mai, come luogo quanto meno di costruzione dell'intesa, e i vari governi neppure. Quanto a questi ultimi il perché è ovvio: non si potrebbero altrimenti giustificare indignazione e fandonie dei vari governanti europei. Ma la NATO non c'entra proprio nulla? L'intesa di porre a capo delle varie Telecom europee ex funzionari o agenti dei servizi fu presa nel quadro NATO. La NATO dispone anche di una struttura politica, a cui prendono parte i rappresentanti dei governi dei paesi membri. Quindi la NATO c'entra. Tuttavia, essendo il braccio armato fondamentale dell'Occidente, non si può certo dire.

Oppure – peggio – la NATO addirittura c'entra e non c'entra, così come i governi. Volendo alleggerire l'ingombro politico impressionante della questione, amministrazione USA e governi europei hanno però creato una domanda inquietante: se i servizi non facciano da tempo i loro comodi informando i governi quando gli pare, come gli pare, inoltre raccontando loro ampie balle. Le proteste antieuropee di questi giorni del capo della NSA accreditano vigorosamente quest'ipotesi, di servizi occidentali che fanno e disfano come vogliono, che si sono cioè largamente autonomizzati.

In Italia non è una novità. Della Francia si sapeva. Della Turchia pure. Ma che fosse un dato generale no. D'altra parte solo il fatto che negli Stati Uniti di agenzie di servizi ce ne siano una quindicina, grandi e piccole, a cui per di più sono agganciate, mediante subcommissioni e appalti, centinaia di società private indica l'esistenza di un terreno fertilissimo in fatto di propensione all'autonomizzazione, allo spionaggio per conto di altri paesi (Israele) o di potentati industriale o finanziari, alla raccolta di informazioni utilizzabili per ricatti a figure della politiche e dell'economia, ecc. ecc.; inoltre indica una difficoltà immane rispetto a qualsiasi intenzione di controllo da parte istituzionale.

Ho segnalato recentemente le amnesie fulminanti che hanno colpito i ministri Bonino e Mauro, parlamentari europei quando esplose la questione dello spionaggio industriale USA a carico di istituzioni dell'Unione Europea. Giova ora aggiungere all'elenco Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (cioè stretto collaboratore di Letta) con delega ai servizi. D'altra parte il PD a dire la sua stranezza mancava in questa faccenda. Dunque davvero una preoccupante epidemia. Minniti infatti si è dichiarato certissimo della lealtà dei servizi nostrani. I quali però sono intortati con quelli USA, dicono dagli USA, inoltre una quantità di episodi narra della loro tendenza a operare in proprio o direttamente al servizio degli Stati Uniti o della NATO, cioè senza informare il governo, ancor meno la commissione bicamerale che si occupa di loro. Ma le amnesie possono essere curate fornendo al paziente qualcuna tra le informazioni che non ricorda. Diamo allora una tale mano terapeutica a Minniti. Nel febbraio del 2003 agenti CIA rapirono a Milano l'imam Abu Omar, accusato di terrorismo, e lo portarono in Egitto: ciò avvenne con la cooperazione di un maresciallo dei carabinieri ex funzionario del ROS antiterrorismo, poi processato e condannato. Nel 2006 venne arrestato il responsabile della sicurezza in Telecom Italia, accusato di intercettazioni illegali orientate a dossier da usare per ricattare figure dell'imprenditoria e della politica. Questi era stato il n. 2 del SISMI (il nostro servizio segreto militare) e aveva agito in combutta con l'ex n. 1 di tale servizio nonché con investigatori privati e faccendieri vari; inoltre era risultato implicato nel rapimento di Abu Omar. Si potrebbe continuare: ma a curare Minniti dovrebbe bastare.

Immagine tratta da: www.lettera43.it

Ultima modifica il Venerdì, 01 Novembre 2013 16:19
Luigi Vinci

Protagonista della sinistra italiana, vivendo attivamente le esperienze della Federazione Giovanile Comunista, del PCI e poi di Avanguardia Operaia, Democrazia Proletaria, Rifondazione Comunista. Eletto deputato in parlamento e nel parlamento europeo, in passato presidente e membro di varie commissioni legate a questioni economiche e di politica internazionale.

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