Domenica, 22 Gennaio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #169 - Tour di Abe nel Sudest asiatico ed Australia

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I livelli di contaminazione da sostanze tossiche nel sito di Toyosu, area scelta dalle precedenti amministrazioni della Prefettura Metropolitana di Tokyo per ospitare il mercato del pesce di Tsukiji, sarebbero 79 volte sopra il limite consentito. I risultati, provvisori ma comunque indicativi, sono stati resi noti alla Governatrice Yuriko Koike lo scorso 14 gennaio dal tavolo di esperti incaricato di verificare la fattibilità della ricollocazione del mercato sul nuovo sito. “Voglio prendere la decisione con calma” ha affermato Koike commentando i dati.

Cattive notizie anche per quanto concerne l'esplorazione spaziale. Lo scorso 15 gennaio il razzo SS-520 dell'Agenzia Aerospaziale del Giappone si è schiantato in mare poco dopo il lancio dal cosmodromo di Uchinoura (Prefettura di Kagoshima). Il razzo, uno dei più piccoli sin qui prodotti (9,5 metri per 2,6 tonnellate di peso) trasportava un piccolo satellite sviluppato dall'Università di Tokyo.

Lo scorso 13 gennaio, intanto, la ministra della Difesa, Tomomi Inada, ha visitato la Andersen Air Force Base di Guam delle forze armate statunitensi per verificare l'avanzamento dei lavori del sistema di difesa antimissilistico THAAD (sistema che vede coinvolti oltre a Giappone e Stati Uniti anche la Repubblica di Corea e che vede l'opposizione della Cina e della Russia).
“Con la minaccia missilistica nordcoreana entrata in una nuova fase ho voluto vedere di persona quello che potrebbe diventare una nuova risorsa per la difesa missilistica del Giappone” ha affermato la ministra al termine della visita. “Dobbiamo pensare a ciò che è più appropriato per proteggerci” ha sostenuto inoltre Inada commentando la contrarietà sino-russa al progetto.

In politica internazionale un importante tour diplomatico è stato effettuato dal premier Abe. La prima tappa ha visto il primo ministro nipponico a Manila (12-13 gennaio). “Abe è come un fratello” ha affermato il Presidente filippino accogliendo il suo omologo.
Da parte sua il premier nipponico ha annunciato un pacchetto di aiuti allo sviluppo per l'ammontare di 1.000 miliardi di yen nei prossimi cinque anni. Altri 600 milioni di yen saranno forniti da Tokyo alla guardia costiera filippina per attività concernenti la sicurezza marittima attuando, in fondo, una provocazione nemmeno troppo sottile nei confronti della Cina che intrattiene con Manila altalenanti rapporti diplomatici a causa delle controversie sulle isole Nansha.
Abe si è inserito in questa altalena di rapporti diplomatici (negli ultimi mesi piuttosto positivi) tra Cina e Filippine sostenendo di guardare favorevolmente agli sforzi di Duterte atti a migliorare le relazioni tra i due Paesi anche se ha sottolineato che “l'importanza dello stato di diritto, la risoluzione pacifica delle controversie e non militarizzazione sono state confermate nelle riunioni dell'ASEAN dello scorso anno. Nei summit ASEAN di quest'anno affermeremo l'importanza di questi principi”, riferendosi con ciò tanto alle infrastrutture militari realizzate dalla RPC nelle isole contese di cui ha il controllo quanto al pronunciamento del tribunale arbitrale (il cui intervento è stato chiesto unilateralmente dalle Filippine ed il cui pronunciamento è stato disconosciuto dalla Cina) dello scorso anno.
“Come nazioni che si affacciano sul mare le Filippine ed il Giappone hanno interessi condivisi nel mantenimento della sicurezza marittima allontanando minacce di qualsiasi natura” ha convenuto Duterte.
Una nota diplomatica sul tema è stata annunciata dal ministro degli Esteri di Manila ed incontri tra il viceministro cinese, Liu Zhenmin, il suo omologo, Enrique Manalo, e Duterte si sono tenuti il 17 e 18 gennaio.
Un invito agli investimenti nipponici è arrivato dal ministro al Commercio di Manila, Ramon Lopez: “venite nelle Filippine, investite nelle Filippine e proteggeremo i vostri investimenti” ha affermato il ministro riprendendo l'invito del Presidente Duterte alle grandi realtà economiche del Sol Levante. “Se incontrate problemi parlate con me. Se incontrate difficoltà nel processo, estorsioni, corruzione, parlate con me e io parlerò con queste persone e li colpirò” ha aggiunto Lopez.

Abe ha poi proseguito la visita in Australia (13-15 gennaio). “È sempre più necessario che Giappone e Australia siano partner strategici per la pace e la prosperità dell'area” ha affermato incontrando l'omologo Malcolm Turnbull. Durante la visita è stato siglato anche un accordo di acquisizione e condivisione di tecnologie ed equipaggiamenti bellici (ACSA la sua sigla in inglese).
“L'Australia si impegna fortemente per un ampio, profondo e crescente partenariato speciale strategico con il Giappone. La sicurezza e la cooperazione nella Difesa sono due pilastri di tale partenariato” ha affermato la ministra della Difesa di Canberra, Marise Payne, sottolineando come i due Paesi “hanno migliorato la formazione e le esercitazioni, l'aumento degli scambi di personale e l'approfondimento della cooperazione in materia di assistenza umanitaria e di soccorso, la sicurezza marittima, il mantenimento della pace e lo sviluppo delle competenze”. Payne ha anche sottolineato come le nuove collaborazioni sul fronte sicurezza si inseriscano nella legislazione in materia approvata dal Giappone nel 2015.
Proprio l'Australia era stata il primo banco di prova per l'industria bellica nipponica (che in virtù della Dichiarazione di Potsdam non potrebbe nemmeno esistere) che partecipò con un cartello di imprese alla valutazione concorrenziale bandita dal governo di Canberra per il rinnovo della propria flotta di sottomarini.
Un ACSA che dovrebbe aprire le porte al mercato della vendita di munizioni anche in Europa sarà concluso a breve anche con la Gran Bretagna.
In ambito economico il ministro del Commercio australiano, Steven Ciobo, ha sottolineato che “parlare di morte del TPP è prematuro” confidando nel lavoro di pressione svolto tra repubblicani e democratici dall'ambasciatore dell'isola-continente a Washington.

Di sicurezza ma anche di sviluppo economico si è parlato anche nell'incontro tra il premier edochiano ed il suo omologo indonesiano Joko Widowo. Un primo progetto sul quale dovrebbero lavorare i nipponici è la linea ad alta velocità tra Jakarta e Bandung (per un costo stimato in 5,5 miliardi di dollari). Il progetto, a cui sono interessati anche i cinesi, dovrebbe estendersi nelle intenzioni del governo indonesiano fino a Giava est e da qui verso la Cina.
Reiterata anche nei colloqui con Widowo la contrapposizione con la Cina sul terreno delle rivendicazioni cinesi sul Mar Cinese Orientale.

Intensi i colloqui anche in Vietnam (16-17 gennaio). Il 16 gennaio l'Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale rappresentata da Yasuo Fujita ha siglato con il ministero delle Finanze di Hanoi, presente il viceministro delle Finanze Tran Xuan Ha, due programmi di supporto all'economia vietnamita (ODA, Official Development Assistance in inglese), uno legato alle riforme politiche e istituzionali, l'altro per progetti di contrasto al cambiamento climatico, per un totale di 21 miliardi di yen. Il primo ministro vietnamita, Nguyen Xuan Phuc, ha chiesto al Giappone di proseguire su questa strada nei rapporti con il proprio Paese.
Altri aiuti allo sviluppo, siglati in particolare lo scorso anno, hanno riguardato le infrastrutture e - con occhio a Pechino, Paese con il quale comunque il Vietnam mantiene stabili rapporti di amicizia al netto delle dispute territoriali su Spratly e Paracel - sicurezza marittima. Abe ha anche annunciato, durante i colloqui con Nguyen Phu Trong, Segretario Generale del Partito Comunista Vietnamita, la prosecuzione di progetti volti alla formazione professionale della manodopera locale.
Per una pronta attuazione del TPP (che a questo punto nessuno pare essersi accorto sia morto e sepolto) si è espressa la Presidentessa dell'Assemblea Nazionale Thi Kim Ngan.

Contrario da sempre al TPP il movimento contadino Nouminren che ha tenuto a Tokyo, dal 16 al 19 gennaio, una convention nazionale. “E' necessario che il Giappone abbia la sovranità sulla propria economia e sul proprio cibo basandosi sui principi di uguaglianza e mutuo beneficio. Tutti i contadini giapponesi debbono essere uniti per ottenere il ritiro dal TPP e per non proseguire sulla strada del FTA” ha affermato Yoshitaka Mashima, vicepresidente del movimento.

A seguire Abe durante il tour anche rappresentanti della joint venture JERA (oltre a quelli di J-Power, Marubeni, IHI, Itochu e Sumitomo) con il mandato di promuovere la costruzione di centrali a carbone nei Paesi toccati dalla visita.

Tornando in patria, sul fronte lavoro la compagnia di assicurazioni Nippon Life Insurance ha annunciato che introdurrà una giornata lavorativa di tre ore e mezza per i propri venditori che ne facessero richiesta e che sono impegnati nella cura di genitori anziani o bambini piccoli (inferiori ai sei anni di età). Secondo la società chi aderirà al nuovo orario potrà percepire in media intorno all'85% dei full-time. La società conta 50.000 venditori, molti di essi con responsabilità di gestione familiare, sparsi in tutto il Giappone.

Sempre in tale ambito, lo scorso 11 gennaio, il Ministero dell'Istruzione ha invitato, dopo segnalazione dei senatori comunisti Kira e Tamura e dei sindacati di settore, le 86 università nipponiche a stabilizzare i lavoratori precari dopo cinque anni di servizio. La legge impone dopo il quinto anno di rinnovi consecutivi la stabilizzazione. L'Università del Tohoku lo scorso anno aveva scelto la strada, per oltre 3.200 dipendenti, del non rinnovo (ritornando poi sui propri passi).
“Le lotte del corpo docente delle università e dei loro sostenitori hanno ottenuto questo risultato. Adesso la risposta deve giungere dalle dirigenze delle università” ha affermato Tamura.
Diventa per altro sempre più caro studiare, in attesa dei consueti dati OCSE (che collocano il Giappone tra i Paesi nei quali l'istruzione superiore è maggiormente a carico delle famiglie), una ricerca, curata dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Cooperative Universitarie su 71.000 genitori di studenti universitari, mostra come il 34,9% di essi abbiano dovuto intaccare i propri risparmi per assicurare l'istruzione dei propri figli (+5,9% rispetto a cinque anni fa).

A Iwakuni (Prefettura di Yamaguchi) intanto sono arrivati i primi due aerei statunitensi F-35B. Il nuovo modello è alla sua prima uscita ufficiale fuori dagli Stati Uniti. “Rafforzeremo l'alleanza nippo-statunitense volta alla deterrenza e per la stabilità della regione” ha affermato la ministra Inada ignorando i numerosi problemi e gli enormi rischi causati dal sorvolo di velivoli a stelle e strisce sul territorio del Sol Levante.
E secondo due think-tank (l'Institute for International Policy Studies guidato dall'ex premier Yasuhiro Nakasone ed il PHP Research Institute il cui rapporto è stato curato da una equipe guidata dall'ex Capo di Stato Maggiore Ryoichi Oriki) il Giappone dovrà aumentare le proprie spese nel caso, sempre più probabile, di un depotenziamento della NATO da parte di Trump.

In politica, il 27° congresso del Partito Comunista, il primo che ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti degli altri partiti dell'opposizione (il vicepresidente dei democratici Azumi, Yuko Mori per il Partito Liberale, il Presidente socialdemocratico Tadatomo e Keiko Itokazu per il gruppo parlamentare “Vortice di Okinawa”), si è concluso con l'approvazione all'unanimità della linea favorevole ad intensificare il rapporto di collaborazione con le altre forze progressiste per condurre i quattro partiti ad un'alleanza di governo.

Frattanto i partiti della maggioranza potrebbero sottoporre un disegno di legge (uno simile è stato presentato alcuni mesi fa), che, con l'obiettivo di combattere il terrorismo, finirebbe per restringere ulteriormente le libertà civili. Contro il disegno di legge la maggioranza delle associazioni forensi del Sol Levante.

(con informazioni di Japan Press Weekly 11 – 17 genn. 2017; mofa.go.jp; minister.defence.gov.au; trademinister.gov.au; mainichi.jp; asahi.com; mb.com.ph; jakartaglobe.id; nhandan.org.vn)

Ultima modifica il Sabato, 21 Gennaio 2017 22:17
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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