Domenica, 05 Febbraio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #171 – I “sogni” della BOJ e i fatti che hanno “la testa dura”

Scritto da
Vota questo articolo
(2 Voti)

Il gigante industriale Toshiba ha deciso la scorsa settimana per lo spin off delle proprie attività nel settore dei chip per compensare le perdite maturate nel nucleare negli Stati Uniti ed è alla ricerca di capitali. Il 27 gennaio è stata infatti decisa la vendita di una quota, non ancora definita ma secondo voci intorno al 20%, di tale ramo industriale. “Faremo tutto ciò che andrà fatto” ha dichiarato l'AD Satoshi Tsunakawa.

Toshiba, già coinvolta in vicende legate a manipolazioni dei libri contabili, ha dovuto affrontare spese più alte del previsto per l'aquisto di CB&I Stone & Webster da parte della controllata Westinghouse Electric. Le perdite accumulate dalla controllata statunitense stanno dunque spingendo l'azienda a rivedere i propri investimenti in attività nucleari all'estero. Vi dovrebbe essere infatti un maggior controllo, sotto la diretta responsabilità dei massimi vertici, delle società impegnate in tale ambito oltre ad un abbandono della costruzione di reattori (concentrandosi dunque unicamente su progettazione e vendita). La società aveva previsto di aggiudicarsi la realizzazione di 45 reattori entro il 2030.
Lo scorso anno la società aveva già venduto il proprio settore medicale a Canon mentre quello dei frigoriferi era stato acquistato dal gruppo cinese Midea.
Frattanto il 3 febbraio il premier Abe ha incontrato il capo di Toyota, Akio Toyoda. Nell'incontro, di cui non è filtrato molto, appare chiaro che i due abbiano discusso circa la risposta da dare al Presidente statunitense Trump dopo le provocatorie dichiarazioni circa pratiche commerciali scorrette nel settore dell'auto che sarebbero attuate dalle aziende giapponesi.

Il 27 gennaio il governo ha approvato un extra budget (il terzo in poco tempo) per oltre 622 miliardi di yen (5,4 miliardi di dollari). Le maggiori spese sono legate in massima parte ai lavori di ricostruzione nelle aree colpite dai tifoni dello scorso autunno e, nel Kiushu, dal terremoto di aprile 2016. In parlamento ha votato a favore della manovra, oltre a PLD e Nuovo Komeito, anche Nippon Ishin no kai divenuta, nei fatti, parte della maggioranza parlamentare.
Sempre in parlamento tanto i democratici guidati da Renho Murata che i comunisti di Shii hanno chiesto al premier di prendere una chiara posizione di condanna rispetto al bando sull'immigrazione da alcuni Paesi recentemente stabilito dall'Amministrazione Trump.

Il 31 gennaio, invece, la Banca del Giappone ha reso noto che le stime di crescita del Sol Levante sono state riviste al rialzo, dall'1,3% all'1,5%, per il 2017 e dallo 0,9% all'1,1% per il 2018. Le nuove stime sono state realizzate sulla base di un “miglioramento delle economie estere ed in virtù del deprezzamento dello yen” si legge nel rapporto diffuso dall'ente. La BOJ si attende anche un recupero dell'indice dei prezzi continuando a ribadire l'obiettivo a medio-lungo termine del 2% e confermando la politica di monetary easing fino al suo raggiungimento.
Secondo l'istituto guidato da Kuroda l'economia giapponese dovrebbe riuscire a “recuperare moderatamente” in virtù di aumento (per adesso non pervenuto) della domanda interna (trainata sia da profitti aziendali che dai salari) e di un “moderato aumento” (moderato è la parola chiave) delle esportazioni. Cuore quindi di questa ipotizzata (ed ipotetica) ripresa saranno le economie estere, ed in particolare si sottolinea nel rapporto le ripercussioni che politiche monetarie statunitensi potrebbero avere sui mercati finanziari globali nonché il riconoscimento del ruolo centrale cinese per la ripresa globale; le aspettative di crescita delle stesse aziende nonché generiche riforme amministrative e del lavoro; ed in ultimo la fiducia nella sostenibilità fiscale del Sol Levante. Confermati, nella riunione del Consiglio Direttivo tenutasi lo stesso giorno, le politiche per quanto concerne gli interessi (negativi dello 0,1% sui titoli a breve termine ed intorno allo 0% sui decennali dei quali è stata confermata la mega-progressione annuale negli acquisti) e le riserve obbligazionarie mentre aumenti sono previsti (per un valore che sarà rispettivamente di 6 e 90 mila miliardi di yen) nei fondi trattati in borsa ed in quelli di investimento immobiliare.

In politica estera, è stato confermato che il prossimo 10 febbraio il premier Abe incontrerà Donald Trump per porre le basi, con ogni probabilità, alla discussione circa la possibilità di un accordo commerciale bilaterale tra le due potenze (primo e terzo PIL mondiale). Raffreddate le acque, almeno per ora, per quanto concerne la sicurezza: “il Presidente Trump ha affermato il ferreo impegno degli Stati Uniti nel garantire la sicurezza del Giappone” secondo quanto reso noto dalla Casa Bianca al termine della conversazione telefonica tra i due leader intercorsa il 28 gennaio.
Un incontro tra i due ministeri della Difesa tenutosi il 4 febbraio ha confermato, ma pare del tutto lapalissiano, che le Senkaku sono coperte dall'articolo 5 del trattato di alleanza nippo-statunitense.
Il ministro Mattis, giunto a Tokyo venerdì dalla Corea del Sud ed al suo primo viaggio ufficiale dal suo insediamento, ha confermato, smentendo precedenti voci che la politica fondamentamentale del proprio Paese nei confronti del Giappone non muta continuando a prevedere la tutela del Sol Levante sotto l'ombrello nucleare statunitense.
"Voglio che non ci siano fraintendimenti durante questo periodo di transizione sul fatto che noi si sia al cento per cento, spalla a spalla, con il popolo giapponese" ha voluto chiarire il capo della Difesa nordamericana. 
Senkaku e Takeshima che saranno inserite, con ogni probabilità, come “territori propri del Giappone” nei libri di testo di geografia che saranno usati a partire dal 2020 nelle scuole elementari e dal 2021 nelle medie. Le nuove linee guida nel ministero susciteranno, se saranno confermate, le prevedibili proteste di Cina e Corea del Sud.
Una recente polemica, poi risolta con la decisione degli organizzatori di rimuovere il “casus belli”, si è avuta circa dei testi storici, sottovalutanti il massacro di Nanchino, che avrebbero dovuto essere presenti nelle sale degli hotel che ospiteranno a fine febbraio le squadre cinesi dei prossimi Giochi Asiatici Invernali.

Seccata la risposta cinese alle mosse statunitensi in Giappone ed alle accuse rivolte da Trump alla RPC sulla concorrenza sleale realizzata mediante politiche valutarie. Nella conferenza stampa del 3 febbraio, il Portavoce degli Esteri, Lu Kang, ha ribadito la posizione cinese su THAAD e diritti sovrani nel Mar Cinese Meridionale.

Tornando in patria, lo scorso 28 gennaio, parlando della situazione di Fukushima, il ministro per la Ricostruzione, Masahiro Imamura, ha affermato che “se questa fosse una maratona, la ricostruzione della Prefettura ha già percorso 30 chilometri”. “In alcune aree (tra quelle per le quali sarà cancellato a breve l'ordine di evacuazione) la ricostruzione è appena iniziata” ha invece ribattuto il Governatore di Fukushima, Masao Uchibori.
Pur in presenza di dati confortanti in materia di sicurezza alimentare il settore primario della Prefettura è ben lontano dai livelli pre-2011 (al 74% per quanto concerne l'agricoltura ed all'87% per l'industria ittica a marzo 2016) e ciò ha provocato in questi anni il trasferimento di migliaia di cittadini in altre aree del Paese. A giugno del 2016 il numero di cittadini cui viene fornita assistenza medica ammontava ancora a 148.000 mentre - a maggio dello scorso anno, ultimo dato disponibile - il numero di abitazioni private ricostruite raggiungeva la cifra del 47% (63% per le strutture pubbliche).

A Tokyo, invece, sono stati prelevati nuovi campioni, lo scorso 30 gennaio, di acqua dal sito di Toyosu, area che, secondo le previsioni della Prefettura dovrà ospitare il nuovo mercato del pesce di Tsukiji.

In tema giustizia, il ministro Kaneda, ha annunciato che sentirà il parere di un tavolo consultivo circa la possibilità, della quale si discute da tempo, di un abbassamento dell'età penale da 20 a 18 anni.

Intanto Abe ha annunciato, intervenendo in Commissione Bilancio del senato, che saranno adottate severe misure per contrastare la pratica dell'amakudari (cioè l'ottenimento da parte di funzionari pubblici di lucrosi incarichi nel settore privato dopo il pensionamento). La pratica è abbastanza diffusa nel Sol Levante e l'ultimo scandalo ha riguardato dei funzionari del ministero dell'Istruzione che avrebbero tenuto rapporti particolarmente amichevoli con un'università in cambio di incarichi retribuiti da svolgere dopo il loro pensionamento.
Nel contempo, il primo febbraio, si è nuovamente riunito il tavolo governativo per la riforma del lavoro per discutere nuovamente del principio “stesso lavoro, stessa paga” e del fenomeno, sempre più discusso, del superlavoro. Nulla è arrivato dal meeting tolte le solite parole di circostanza. “Il governo giustifica il superlavoro” ha dichiarato durante un question time la leader del Partito Democratico.
Mercoledì scorso, frattanto, si sono incontrate le rappresentanze sindacali con i vertici di Keidanren per le annuali negoziazioni salariali. Il Presidente della confidustria, Sadayuki Sakakibara, ha riproposto la tesi che gli aumenti salariali siano corrisposti su base annuale e legati all'andamento delle aziende. Per aumenti mensili, anche la fine di far riprendere l'asfittica domanda interna, la Confederazione dei Sindacati (Rengo, maggior sindacato giapponese) guidata da Kozu. Fermo nella propria rivendicazione di 20.000 yen al mese o 150 yen l'ora il sindacato Zenroren che ha tenuto il 25 e 26 gennaio il proprio meeting nazionale a Tokyo.
Nulla di nuovo invece per quanto concerne il gap nel salario minimo tra le varie Prefetture: il sistema va bene com'è per il tavolo consultivo del Ministero del Lavoro. Il dislivello salariale, che è concausa di spopolamento di alcune aree del Sol Levante, è molto cresciuto in questi anni. Nel 2002 il gap tra il salario minimo di Tokyo (708 yen) e quello di Okinawa (604) era di 104 yen. Lo stesso è cresciuto a 218 yen nel 2016. Intanto, secondo uno studio della federazione per la Funzione Pubblica del sindacato guidato da Odagawa, l'uso dell'un per cento dei profitti delle aziende (313 mila miliardi di yen, in crescita di 13.500 miliardi secondo la confederazione) porterebbe 490.00 nuovi posti di lavoro.

(con informazioni di Japan Press Weekly 25 - 31 genn. 2017; fmprc.gov.cn; defense.gov; japan.kantei.go.jp; pref.fukushima.lg.jp; reconstruction.go.jp; boj.or.jp; asahi.com; the-japan-news.com; mainichi.jp; xinhuanet.com)

Ultima modifica il Sabato, 04 Febbraio 2017 20:01
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.