Domenica, 16 Settembre 2018 00:00

Pillole dal Giappone #255 – Incontro Putin-Abe a Vladivostok. Ad Hokkaido riaprono le scuole

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Pillole dal Giappone #255 – Incontro Putin-Abe a Vladivostok. Ad Hokkaido riaprono le scuole

Settimana iniziata con l'incontro a Vladivostok tra il premier nipponico Shinzo Abe ed il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Come già lo scorso anno i due leader si sono confrontati nell'ambito dell'Eastern Economic Forum. I rapporti economici “crescono grandemente” ha affermato il Presidente russo mentre di “relazioni molto migliorate” ha parlato Abe. Nell'incontro è stato fatto il punto sugli investimenti congiunti realizzati dai due Paesi tanto nelle Curili meridionali quanto dell'estremo est russo.
Inaugurata congiuntamente una linea di assemblaggio della fabbrica automobilistica Mazda Sollers Manufacturing Rus, una joint venture tra la nipponica Mazda e la russa Sollers PAO.
Nell'ambito del forum è stato siglato un accordo tra Tokyo Rope e l'Agenzia per gli Investimenti e l'Esportazione dell'Estremo Est per l'apertura di una fabbrica di cavi elettrici.
Tra le diverse iniziative russo-nipponiche si sono tenute lo scorso lunedì una conferenza scientifica ed una conferenza storica organizzata dall'Associazione di Storia di Russia e dal Fondo per Storia della Patria che intende essere la prima di una lunga serie di inziative volte a conoscere e far conoscere meglio il quadro storico delle relazioni tra i due Paesi.
Nel proprio discorso alla plenaria dell'evento Abe ha ribadito che il proprio Paese intende risolvere la disputa storico-diplomatica sorta intorno alle due Curili meridionali più prossime all'isola di Hokkaido e che sono riconosciute da tutta la comunità internazionale come parte della Federazione Russa.
“Sia il Presidente Putin che io pensiamo non sia normale che non sia stato concluso un trattato di pace” ha affermato il capo del governo nipponico anche se appare poco probabile una rapida risoluzione di un tema prima ignorato e poi lasciato a macerare nelle commissioni bilaterali a causa della non volontà da parte del Sol Levante di riconoscere l'acquisizione delle Curili come risultato degli esiti del secondo conflitto mondiale.
“Concludiamo entro l'anno un trattato senza fissare nessuna precondizione” è stata la proposta ufficiale di Putin il cui discorso è stato però tutto incentrato sui temi economici (dalle facilitazioni nel sistema dei visti agli investimenti in agricoltura fino alla “tappa storica” nei trasporti inaugurata con i recenti viaggi cargo lungo via marittima dell'Artico che da Vladivostok va a San Pietroburgo.
Di “una buona premessa per risolvere il problema dei Territori del Nord” (nome ufficiale dato dal governo giapponese alle Curili meridionali ndr) ha parlato da Tokyo a nome del Partito Costituzionale Democratico Akira Nagatsuma commentando le parole di Putin.
Il premier di Tokyo ha avuto occasione per uno scambio di vedute con il Presidente cinese Xi, anch'egli presente al forum nella giornata di mercoledì. Tra i temi discussi con il leader cinese quello di una eventuale cooperazione nipponica nell'iniziativa infrastrutturale “One belt, One road”.
Di Corea del Nord si è invece discusso nel colloquio tra Abe e l'omologo mongolo Khaltmaagiin Battulga. La Mongolia, infatti, a differenza del Giappone, intrattiene rapporti diplomatici ufficiali con la RPDC. Già nel proprio intervento in plenaria Abe ha auspicato un futuro incontro al vertice con Kim Jong Un anche se non è stata comunicata ancora nessuna data.

Prima di partire per la Russia Abe ha avuto un breve colloquio con Suh Hoon, capo dei servizi segreti della Corea del Sud, il quale ha dichiarato, smentendo il ministro statunitense Pompeo che la denuclearizzazione nordcoreana “fa progressi”. A Vladivostok Abe ha invece colloquiato brevemente con Lee Nak Yon, primo ministro della RdC. Il premier sudcoreano ha tenuto a precisare che il proprio Paese “non ha mai dimenticato la necessità di cooperare con la comunità internazionale” nell'ambito del dialogo verso la denuclearizzazione della RPDC.
Lo stesso giorno i ministri degli Esteri della RdC, Kang Kyung-wha, e del Giappone, Taro Kono, si sono incontrati in Vietnam nell'ambito dei lavori del World Economic Forum.
Ad Hanoi Kono è anche intervenuto per dichiarare il proprio Paese “aperto agli stranieri”. Intervenendo nel corso di uno dei dibattiti il responsabile della diplomazia nipponica ha testualmente affermato che “non possiamo sostenere una società così (cioè con molti anziani e pochi giovani ndr). Apriremo il nostro mercato del lavoro agli stranieri”. Lo stesso giorno a Tokyo venivano diffusi gli ultimi dati sulla popolazione che hanno consegnato l'ennesimo record di ultracentenari: 69.785 (+2.014 rispetto al settembre 2017).

Per quanto concerne la situazione ad Hokkaido, isola colpita la scorsa settimana da un violento terremoto (6.7 nella scala sismica nipponica che ha come vertice 7), di un “rapido recupero” nella fornitura di energia elettrica ha parlato il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga nella sua conferenza stampa del lunedì. Messe in campo comunque delle operazioni per la riduzione del consumo di corrente (-20% circa) come ad esempio il taglio dei treni del metrò di Sapporo e dell'illuminazione nelle stazioni ferroviarie gestite da Japan Railways.
Sempre lunedì, con il ritrovamento dell'ultimo disperso, il bilancio ufficiale dei morti causati dal sisma è salito a 41 (36 causati da un frana avvenuta ad Atsuma) mentre i feriti sono in totale 670.
Drasticamente ridotto il numero di abitazioni senza acqua corrente che al 10 settembre erano circa 8.400 (al momento del sisma l'acqua era invece mancata in più di 65.000 case) mentre alla stessa data gli sfollati erano 2.200 (scesi a circa 1.600 il giorno seguente).
Nella conta dei danni le case totalmente distrutte ad Atsuma, città maggiormente vicina all'epicentro, sono state 19 mentre nella confinante Abira 11. In totale le abitazioni danneggiate sono state oltre 121.
Ripartita anche la produzione delle sei fabbriche di Toyota presenti nella Prefettura, dell'azienda alimentare Calbee e parzialmente di Parasonic. L'acciaieria di Muroran di proprietà di Nippon Steel ha invece fatto ripartire la produzione grazie ad energia generata autonomamente.
Il 13 settembre, dopo una settimana di stop, anche le scuole hanno riaperto i battenti anche se non mancano i casi di bambini ospitati per le lezioni in strutture diverse dalle loro solite classi.
Drammatici i dati per le strutture ricettive: sono state infatti cancellate in conseguenza del sisma ben 500.000 prenotazioni negli alberghi. L'ufficio del turismo della Prefettura stima perdite solamente per gli hotel pari a 10 miliardi di yen.
Non ancora chiarito quale faglia abbia provocato il sisma stante i dati discordanti delle osservazioni a terra del gruppo di ricercatori del professor Hirata ed i dati forniti dall'Agenzia Meteorologica.

Non è però soltanto Hokkaido ad aver mostrato la propria fragilità. Giovedì scorso, infatti, un tavolo consultivo del governo (il Consiglio Centrale per la Gestione delle Catastrofi), ha iniziato ad esaminare le ripercussioni sull'area metropolitana di Tokyo in caso di eruzione del Monte Fuji.
Il Monte Fuji, forse il simbolo più noto del Giappone, è un vulcano attivo anche se l'ultima eruzione risale al 1707.
Non c'è pace invece per l'Aeroporto Internazionale del Kansai il cui terminal uno è stato sommerso da 90 centimetri d'acqua portati dal tifone Jebi il 4 settembre: evento che ha portato ad un sostanziale taglio dei voli. L'undici settembre il ministro Okonogi si è recato nei luoghi raccogliendo per altro informazioni sul ponte che collega lo scalo alla terraferma che è stato gravemente danneggiato dall'impatto con una nave e dovrà, con ogni probabilità, essere abbattuto.
Molte aziende della zona che utilizzano lo scalo per importare ed esportare prodotti finiti e materiali sono state costrette a dirottare i loro trasporti verso altre aerostazioni (in primo luogo Narita) con conseguenti aggravi nei costi. L'aeroporto del Kansai è il secondo scalo per le merci aviotrasportate del Sol Levante con 830.000 tonnellate di cargo movimentati nel 2017. Sempre nel 2017 ben 7.160.000 persone sono transitate in Giappone passando dal Kansai.

Ad Okinawa mentre sempre più si avvicina la data delle elezioni le forze anti-base possono, dopo alcune recenti e brucianti sconfitte, tirare un sospiro di sollievo.
Domenica 9 settembre, infatti, le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Nago – la cittadina sul cui territorio sorgerà la nuova base dei Marines di Henoko – hanno visto la riconferma della coalizione che a livello di Prefettura prende il nome di “Tutta Okinawa” che ha conquistato 13 dei 26 seggi del consiglio (due i seggi per il Nuovo Komeito la cui sezione locale è, moderatamente, contraria alla ricollocazione della base). Di colore opposto invece il sindaco, eletto nel febbraio scorso, Taketoyo Toguchi che era appoggiato dalle forze di destra.
Le elezioni “mostrano la persistente opposizione al trasferimento della base” ha affermato Tetsuro Fukuyama del Partito Costituzionale Democratico.
“Voglio portare avanti il lavoro di Onaga” ha affermato il collega di coalizione e candidato dei progressisti alla guida della Prefettura Denny Tamaki mentre di “politica come arte della mediazione” ha parlato l'avversario di destra Atsushi Sakima.
Senza un accordo con la gente di Okinawa la questione della base “danneggerà le relazioni bilaterali con gli USA” ha affermato il Presidente del PCD Yukio Edano che si trova proprio negli States dove ha incontrato Bernie Sanders.

Alla sede nazionale del Partito Liberal-Democratico si è invece tenuta lo scorso lunedì una conferenza stampa congiunta dei due candidati alla presidenza del partito: il premier Abe e l'ex ministro Ishiba. Se Abe ha rivendicato i successi economici, presunti, della sua “abenomics”, Ishiba, che incarna una linea più di destra conservatrice che liberista, ha invece ribadito la necessità di far ripartire le economie delle aree periferiche del Paese: settore nel quale lo stesso Ishiba ha ricoperto l'incarico di ministro senza per altro ottenere nessun risultato degno di nota.
Pressione da parte di un parlamentare, del quale però non è stato rivelato il nome, sono state fatte sul ministro dell'Agricoltura Ken Saito che al prossimo congresso ha dichiarato sosterrà Ishiba affinché lo stesso lasci il governo.
Anche tra gli alleati del Nuovo Komeito a fine mese si “rinnoverà” la leadership: unico candidato in corsa l'attuale Presidente Yamaguchi.

In economia pronte sovvenzioni destinate alle aziende agricole che vorranno assumere come lavoratori o come apprendisti persone senza lavoro che si trovano in uno stato di povertà. I contributi, volti anche a fornire una risposta al drammatico calo di manodopera che interessa il settore primario del Sol Levante, riguarderanno principalmente lavori di costruzione e manutenzione di fattorie e saranno disponibili a partire dall'anno fiscale 2019.
Sono state frattanto sospese per precauzione le esportazioni di carne di maiale (un bene marginale, appena 9 milioni di dollari nel 2017, nell'export giapponese) a causa di una epidemia che ha fino ad ora ucciso oltre 500 animali nella Prefettura di Gifu. L'export è poi parzialmente ripreso nel corso della settimana eccezion fatta per i maiali provenienti dalla zona colpita.
Dal Brasile, intanto, potrebbe concretizzarsi l'abbandono da parte del Sol Levante dell'International Whaling Commission dopo l'ennesima bocciatura alla proposta nipponica di riprendere la pesca commerciale delle balene. “Esamineremo tutte le opzioni” ha commentato la sconfitta diplomatica Masaaki Taniai, viceministro all'Agricoltura e Pesca.

Incoraggianti i dati sulla bilancia commerciale che a luglio ha registrato, per il 49° mese consecutivo, un surplus (nello specifico di oltre 18 miliardi di dollari).
Ottimi anche i dati sul PIL limitatamente al periodo aprile-giugno che ha segnato una crescita del 3%.

Il 12 settembre a Pechino si è invece tenuto un incontro tra il premier cinese Li Keqiang ed una delegazione di imprenditori giapponesi guidata dal presidente di Keidanren Hiroaki Nakanishi, dal presidente della Camera di Commercio Akio Mimura e da Shoji Muneoka, rappresentante della Associazione Economica Giappone-Cina.
Il capo del governo cinese ha nell'occasione manifestato l'impegno del proprio Paese nel consolidare le relazioni bilaterali.
“In tempi come questi è necessario stringersi la mano ed innalzare la bandiera del libero commercio” ha affermato il Presidente di Keidanren nel corso dei lavori.

Maggiori investimenti nelle energie rinnovabili per Sony: la società ha annunciato che intende coprire il 30% del proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili entro il 2030 (attualmente secondo dati forniti dalla stessa società la percentuale è del 5%).
In casa Toyota è stato annunciato la scorsa settimana un aumento della produzione di auto dell'1,2% che porterà la società a costruire la cifra record di 10.590.000 automobili.

Nel settore tecnologico una polo dotata di sensori che rilevano i parametri vitali e dunque consentono un intervento tempestivo in caso di infarto è stata sviluppata dal colosso telefonico NTT e da Asics. Il modello è ancora un prototipo ma le due aziende contano di riuscire a commercializzarlo entro il 2020.
Per quanto concerne l'esplorazione spaziale brutte notizie arrivano dal cosmodromo di Tanegashima: è stato infatti nuovamente rimandato il lancio di un vettore e di una capsula contenente materiale per la Stazione Spaziale Internazionale. Nello spazio siderale sospesi per adesso anche i tentativi della sonda Hayabusa 2 di atterrare sull'asteroide Ryugu: la sonda staziona adesso a 600 metri dal corpo celeste.

Nuovi casi di falsificazioni mettono in crisi, di nuovo, l'industria meccanica: l'azienda meccanica Kubota ha ammesso mercoledì scorso di aver falsificato i dati emersi da alcune ispezioni su componenti in acciaio venduti a 99 aziende in patria e all'estero (tra esse Nissan, Subaru e Mitsubishi).
Lo stesso giorno sono stati inquisiti dalla Procura di Tokyo due ex direttori di società appartenenti a Mitsubishi Materials sempre per questioni connesse a dati sulla qualità delle produzioni falsificati.
Indagate civilmente per violazione delle norme sulla concorrenza Mitsubishi Cable Industries e Mitsubishi Aluminum.

Inaugurato il 13 settembre nel sito di Toyosu a Tokyo il nuovo mercato del pesce che sostituisce quello di Tsukij (la cui area sarà attraversata da una nuova strada che si colloca nell'ambito dei lavori per le Olimpiadi del 2020). “La sicurezza è stata garantita” ha affermato la Governatrice Yuriko Koike riferendosi alle proteste contro la ricollocazione portate avanti dal Partito Comunista. Il nuovo mercato sorge infatti su un'area dagli elevati livelli di contaminanti (soprattutto benzene) in quanto l'area era precedentemente occupata da una centrale di Tokyo Gas.
Lo stesso giorno sul fronte finanziario è ufficialmente sbarcato nel Sol Levante il sistema di micro-prestiti di Grameen Bank. Nel caso del Giappone i prestiti concessi dalla banca fondata dal premio Nobel Muhammad Yunus saranno da 200.000 yen con un tasso di interesse annuo del 6%.

In ambito nucleare nella Prefettura di Fukushima proseguono e per certi versi si aggravano i problemi connessi al calo della popolazione. Ben il 70% delle strutture sanitarie che hanno riaperto i battenti operano in rosso a causa della drastica diminuzione dei pazienti (spesso paganti le prestazioni in toto o parzialmente). Il risultato più vistoso è che nelle 12 municipalità più vicine alla tristemente famosa centrale nucleare prima dell'incidente del 2011 operavano circa 100 diverse strutture sanitarie mentre oggi il loro numero è di appena 31.
A sette anni e mezzo dal terremoto le persone che hanno potuto far ritorno alle loro case e che in molti casi hanno scelto di stabilirsi definitivamente in altre zone del Paese sono 60.000 delle quali circa 5.600 si trovano in abitazioni temporanee. In totale le abitazioni provvisorie costruite sono state 29.124. Intorno alla centrale, anche dopo la cancellazione di alcuni divieti di residenza avvenuti nella primavera 2017, permane un'area totalmente interdetta alle attività economiche e di abitazione. Soltanto il 20% delle persone autorizzate a tornare nelle aree dichiarate sicure lo scorso anno hanno scelto di farlo.
Al 10 settembre di quest'anno il numero di morti causati dalla catastrofe è stato di 15.896 mentre ancora 2.536 persone risultano ufficialmente disperse. Secondo l'Agenzia per la Ricostruzione le persone decedute non direttamente per l'evento sismico ma per cause ad esso comunque correlate sono state a marzo 2018 3.676.
Nella Prefettura di Aomori è sempre più prossimo l'ok dell'Agenzia Regolatrice al centro di riprocessamento delle scorie di Rokkasho. L'impianto, fondamentale per lo smaltimento delle scorie di plutonio giapponesi ospitate all'estero, è di proprietà della Japan Nuclear Fuel e dovrebbe essere completato nel 2021. A pieno regime si stima potrà trattare 8 tonnellate di plutonio l'anno.

(con informazioni di gov.cn; kremlin.ru; forumvostok.ru; mofa.go.kr; weforum.org; cdp-japan.jp; xinhuanet.com; asahi.com; mainichi.jp;japantimes.co.jp)

Immagine nel pubblico dominio ripresa liberamente da kremlin.ru

Ultima modifica il Sabato, 15 Settembre 2018 21:39
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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