Il 2019 è iniziato con il botto grazie a due importanti avvenimenti legati all’esplorazione spaziale.
Come sta la ricerca scientifica in Italia e nel mondo? Cosa aspettarsi per i prossimi anni e decenni dal mondo scientifico e tecnologico? La questione sullo stato di salute della ricerca, scientifica e non, in Italia e nel mondo è un qualcosa che può essere affrontato a partire da molteplici aspetti poiché, in fondo, è un flusso di conoscenze, persone, capitali e investimenti senza discontinuità. Questa natura “circolare” rende questo mondo qualcosa che può essere vizioso o virtuoso a seconda dell’importanza che gli viene attribuita.
Lo scorso 9 novembre Jocelyn Bell Burnell è stata ospite eccezionale di una conferenza organizzata dal Planetario di Torino e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella sala del teatro Piccolo Regio Puccini, gremita da un pubblico di tutte le età. Ricorre infatti il cinquantenario della pubblicazione della rivoluzionaria scoperta delle pulsar.
Spesso le scoperte scientifiche sono finanziate e finalizzate per scopi bellici anche se la scienza, nella sua essenza profonda, non dovrebbe essere uno strumento di morte.
In vista della Conferenza Mondiale di Katowice (COP24) è uscito il rapporto annuale sul riscaldamento globale. E non ci sono buone notizie.
Una delle eredità meno piacevoli del positivismo ottocentesco, che ha avuto un revival nelle impostazioni riduzionistiche conseguenti allo sviluppo novecentesco della biologia molecolare, e ancora oggi sperimenta periodici e più o meno transitori ritorni di fiamma, è rappresentata dall’applicazione acritica di modelli evolutivi biologici al comportamento e alla cultura umana. Se non è stato difficile confutare, a livello intellettuale ma soprattutto politico, la prima, piuttosto rozza versione di questa proposta intellettuale, rappresentata dal Darwinismo sociale, le numerose ipotesi relative all’idea che lo sviluppo culturale e la posizione sociale siano, almeno parzialmente, determinate da fattori innati risultano in qualche modo più subdole e seducenti.
E se vi dicessi che si potrebbero eliminare del tutto le zanzare?
Quando vivevo a Ferrara per il dottorato ho sviluppato un certo odio, come molti, per le zanzare; infatti la città estense, posta al di sotto del livello del mare tra il Po e uno dei bracci del suo delta, in una zona molto umida e paludosa, è senza dubbio una delle città più infestate da questi fastidiosissimi animali. Non faceva differenza se era estate o inverno, loro c’erano sempre. Ed erano sempre affamate di sangue.
Le Leggi Razziali fasciste furono “supportate” da alcuni scienziati e da teorie antropologiche. Cosa pensa oggi la scienza delle razze umane?
Partiamo subito mettendo una pietra tombale su qualsiasi possibile polemica possa generare questo articolo: non esistono evidenze scientifiche sulla presenza di razze umane, né tantomeno la superiorità di una su un altra.
Il cielo stellato sopra di me, un formichiere impagliato davanti a me – fotografia naturalistica poco naturale e pochissimo etica
Sotto un cielo stellato, un formichiere si appresta all’assalto di un grande formicaio punteggiato dalla bioluminescenza delle termiti. Le minuscole luci nella scena notturna, l’atto di predazione immortalato nel momento perfetto: lo scatto è inizialmente valso al fotografo brasiliano Marcio Cabral il Wildlife Photographer of the Year Award assegnato dal Museo di Storia Naturale di Londra, uno dei riconoscimenti più prestigiosi cui un fotografo naturalistico possa aspirare. Certo, il formichiere sembra un po’ ingessato, ma la luce è poca e strana, e poi chi è che ha ben presente come si muova un formichiere?
Un’Europa senza plastica è possibile?
Raccolta del 90% con sistemi premiali e messa al bando di moltissimi prodotti. Questa la strada indicata dalla Commissione Europea.
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