Tuttavia, non vi è dubbio che non tutto è da gettare, anzi, buttare il bambino con l’acqua sporca non ha mai contribuito a migliorare la situazione. Occorre piuttosto pensare di potenziare quest’esperienza e andare nella direzione di costruire un soggetto politico che vada oltre il contesto occasionale delle scorse elezioni europee, che possa costituirsi come partito efficace sia in Europa che a livello nazionale e che si presenti come credibile alternativa alle politiche liberiste renziane.
Proprio questa esigenza è stata messa al centro dell’assemblea dello scorso mercoledì, intitolata “L’Altra Europa dalla Lista al Soggetto Politico Nuovo” e che si è tenuta presso la Casa del Popolo “il Progresso” di Firenze. L’iniziativa va vista come propedeutica ad una settimana fiorentina densa di eventi di assoluta rilevanza. C’è innanzi tutto l’incontro all’auditorium Sant’Apollonia di Transform-Italia, una importante rete di studiosi e attivisti politici e sindacali attenta alle trasformazioni socio-politiche nonché uno spazio aperto di ricerca politica nell’ambito della sinistra antiliberista, che vedrà la partecipazione, fra gli altri, proprio del leader di Syriza, Tsipras. Seguirà poi il seminario del GUE (18-20 Novembre), il gruppo parlamentare della sinistra europea, di cui la Lista Tsipras fa parte.
Nel corso dell’assemblea si sono susseguiti vari interventi, che hanno tutti messo l’accento sulla necessità di unificare i frammenti della sinistra in un nuovo contenitore politico innovativo e alternativo al neoliberismo europeo e renziano. Introducendo il dibattito, Sandra Carpilari, ribadisce la drammaticità della situazione attuale e il progressivo smantellamento dei diritti posti alla base di una democrazia rappresentativa che sta collassando sulle sue fondamenta e l’impotenza delle forze di sinistra di mettere un freno a questo piano eversivo da parte delle forze liberiste nei confronti dei principi costituzionali.
Fra gli interventi più ottimistici, spicca quello di Argyrios Panagopolus secondo il quale le vicende di altri movimenti politici del GUE, come Syriza e Podemos, dimostrano come lo spazio per costruire un soggetto politico che abbia aspirazioni di governo, è possibile. Occorre però un processo costitutivo aperto in cui le differenze di ogni movimento e partito aderente siano valorizzate. È necessario inoltre sottrarre i sentimenti di rabbia e angoscia che la crisi genera per incanalarli entro un programma politico di classe e redistributivo, attento alle esigenze di ogni cittadino.
Concetti simili si ritrovano in altri interventi. Sia il rappresentante di SEL, Mauro Valiani, che il segretario provinciale di Rifondazione, Andrea Malpezzi, hanno utilizzato toni concilianti, sottolineando la necessità di iniziare un processo costitutivo che abbandoni il suo carattere “emergenziale”, cioè il suo mettersi in moto solo in prossimità di eventi politici rilevanti, come le elezioni politiche, per svilupparsi semmai con modalità paritarie e democratiche, con una partecipazione dal basso al momento aggregativo e rispettando le differenze specifiche apportate da ciascun soggetto politico.
Recuperare il consenso delle masse popolari riecheggia in quasi tutti gli interventi. Viene notato come in questo contesto di crisi, i contenuti di sinistra siano maggioritari nel Paese, ma scontano un’organizzazione politica non all’altezza. Mauro Valiani, coordinatore provinciale di SEL, pone la questione specifica del linguaggio (la forma linguistica stessa va innovata, perché non raggiunge il popolo) e della composizione sociale (la sinistra non può rappresentare solo l’operaio di Terni ma ha il dovere di comprendere le esigenze variegate di strati diversi della popolazione). Andrea Malpezzi invece indica nel coraggio e nell’umiltà le armi per portare avanti un processo che non può essere raggiunto tramite scorciatoie, bensì tramite determinazione e capacità di innovare.
Un altro elemento fondamentale che emerge dall’assemblea è il ruolo dell’Unione Europea. Tommaso Fattori ritiene che uno de fattori principali che il nuovo soggetto politico dovrà ereditare dalla lista Tsipras è l’attenzione strategica proprio alla dimensione europea, nell’idea che i programmi neoliberisti imposti nel Vecchio Continente, vadano combattuti a livelli Europeo, tramite una rete di partiti che si appone alle misure di austerità e alla precarizzazione del lavoro. Della stessa opinione anche Massimo Torelli che vede nella rottura fra Renzi e una parte consistente del bacino elettorale del PD, un’occasione per rendere maggiormente appetibile un’offerta politica alternativa.
Oltre alla questione Europea ed internazionale, Fattori tocca un punto molto importante quando afferma la necessità di “unire ciò che la crisi ha diviso”: vecchi contro giovani, precari contro operai, migranti contro autoctoni. Occorre soprattutto disinnescare quel meccanismo tramite il quale ognuno di noi tende a vedere quello vicino a se come il privilegiato e il nemico, invece di orientare la propria rivendicazione politica nei confronti di quei soggetti che effettivamente detengono il potere e le risorse. Concorrenza e individualismo dividono la classe subalterna e l’auspicio di Fattori è quello che l’autunno caldo che stiamo vivendo e che culminerà con gli scioperi annunciati per le prossime settimane, possano generare quella forza unificante che è mancata fin’ora.
Giacomo Trombi, consigliere comunale del gruppo “Firenze Riparte a Sinistra”, vede nella dicotomia locale/globale la chiave per ripensare una politica di discontinuità. Il globale serve a fare rete e a scambiarsi idee innovative, il locale rappresenta il luogo fisico in cui i cittadini, i gruppi, le organizzazioni, producono quotidianamente l’alternativa al paradigma neoliberista che stiamo vivendo.
Nel corso dell’Assemblea, viene messa molta carne al fuoco: si accenna alla complessa situazione geopolitica che interessa il bacino del Mediterraneo, si parla di scuola e di sistemi educativi, si fa notare la scarsa partecipazione femminile a questo processo, questione che trova effettivamente una sua parziale conferma nello scarso numero di donne presenti all’assemblea e che hanno preso la parola. Non mancano i momenti di contestazione. Nel passato sono stati fatti molti errori che hanno portato a questa situazione politica così precaria a sinistra e c’è chi rimarca il fatto che tante buone intenzioni di dialogo e di volontà di riunificazione espresse negli ultimi anni, non siano state seguite nei fatti da alcun risultato concreto.
L’assemblea è stata comunque un importante momento di confronto, a cui seguiranno altre iniziative che hanno la pretesa di spingere oltre il dibattito tramite modalità più inclusive. Occorrerà del tempo per vedere se l’esigenza di unificare la sinistra entro un soggetto politico ambizioso, si potrà concretizzare oppure se sarà l’ennesimo buco nell’acqua. Le possibilità ci sono, ora serve la volontà politica.