Venerdì, 19 Settembre 2014 00:00

Supervenus - Una riflessione sulla bellezza femminile

Scritto da
Vota questo articolo
(6 Voti)

SuperVenus - selezionato in diversi festival dall’Europa al Canada passando per l’Asia – è un cortometraggio di Frédéric Doazan, regista ed animatore francese che si occupa di cinema sperimentale e di animazione. Nel 2004 ha co-fondato il collettivo video la-cause.org che illustra e critica il modello - irreale ed impossibile da raggiungere - a cui tendono molte donne.

Ad essere ancora una volta, apertamente contestato è “l’evoluzione (?)” culturale che impone un modello di bellezza, unico imperante nella società occidentale che, deumanizza i corpi femminili e li rende lontani dal variegato mondo reale.

Fisico da Barbie: gambe lunghe, labbra turgide, vitino da vespa, seno abbondante, zigomi affilati, ventre piatto e sedere ben in vista, se nell’antica Grecia e nel Rinascimento le donne erano belle con tutte le loro forme e forse anche un po’ di fianchi, i canoni di bellezza oggi sono nettamente cambiati.

Fino a dove si può spingere l'ossessiva ricerca della bellezza eterna?

Fréderic Doazan analizza, in maniera cruda e spietata, la storia del corpo femminile, ed attraverso 2.38 minuti di “aspira, taglia e cuci” narra con un chiarezza disarmate un calvario.

Inizialmente la donna subisce piccoli ritocchi estetici che ne rendono l'aspetto più attraente, lentamente però, è soggetta modificazioni fisiche sempre più invasive. Due minuti e trentotto secondi attraverso i quali la società - rappresentata attraverso le mani del chirurgo plastico - modella e crea senza scrupoli la donna, adattandola alle tendenze della chirurgia plastica e ottenendo un’inquietante ed innaturale femminilità.

La chirurgia estetica, viene mostrata dal regista francese, sempre più invasiva, una critica forte e dura, condotta con ironia quella di Daazan. Un’animazione di pochi minuti che, riesce, senza perdere la leggerezza a far sorridere e riflettere sulla femminilità attuale, spesso inerme e, in molti casi, totalmente succube dell’apparire.

La terrificante distruzione finale della SuperVenus, della ricerca estenuante ed esagerata della perfezione estetica ad ogni costo, il seno che esplode, le sopracciglia che cadono, l’esasperata ricerca della giovinezza che trova la sua fine con la morte.

Chiariamoci, ”Una più è autentica quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa” affermava in Agrado in “Tutto su mia madre” di Almodovar e, non possiamo che concordare, indipendentemente dal sesso di appartenenza, con quest’affermazione ma, se la stoltezza delle richieste mediatiche che sfociano nel trucco e nella liposuzione ridefiniscono la Supervenus di Doazan ed annullano cosi l’originalità di ognuna a tutte, non possiamo che augurare di continuare a coltivare la propria unicità e, come affermava Virgina Woolf “ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, rifiutando di lasciarmi incasellare e stereotipare. Ciò che conta è liberare il proprio io: lasciare che trovi le sue dimensioni, che non abbia vincoli”.


Ultima modifica il Venerdì, 19 Settembre 2014 14:38
Ketty Bertuccelli

Sono nata e vivo a Messina. Pensatrice sovversiva: antifascista, comunista, femminista, interista 

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.