Giovedì, 05 Dicembre 2013 00:00

Se Berlusconi sparisse

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Stanotte ho fatto un sogno. Uno di quei sogni che mischiano fatti della realtà quotidiana e speranze, che soprattutto nel sonno più profondo talvolta capita di fare. Uno di quei sogni che vanno veloci, che si vedono come una vecchia pellicola da 24 fotogrammi al secondo proiettata ad una velocità superiore, con quell’effetto tipico di movimenti rapidi e scattosi da comica finale.

Nel sogno mi trovavo di fronte ad una situazione paradossale e del tutto inusuale: Berlusconi era ad un tratto sparito dalle pagine dei giornali, dalla TV, dai vari siti internet, da face book e da tutti gli altri social network.

Un accordo promosso da un gruppo di giornalisti, che nel sogno era dato per fatto anche se non se ne spiegavano né il percorso, né i termini esatti, aveva stabilito che a partire dalla mezzanotte di un giorno prefissato di Berlusconi non se ne sarebbe più parlato.

Nel sogno si intuiva che vi era stata una certa resistenza delle proprietà dei mezzi di informazione, ma i migliori fra i giornalisti – migliori in fatto di sensibilità democratica – grafici, tipografi, cameramen, operatori informatici, …, fino alla donna delle pulizie dell’ufficio del direttore de La Repubblica, si erano imposti con uno sciopero clamoroso quanto compatto: di Berlusconi non se ne parla più.

Anche alcuni autori come Vauro e attori come Crozza si erano associati scegliendo di cambiare l’oggetto della loro satira, con grande sacrificio, ma con grande disponibilità a partecipare a questa meritoria opera di disinfestazione dell’informazione.

Naturalmente c’era stata un po’ di resistenza delle reti Mediaset e dei giornali di proprietà della famiglia Berlusconi, ma anche questi erano stati costretti ad adeguarsi.

Così, ad un tratto, Berlusconi era sparito dai media, nessuno più ne parlava, le sue avventure imprenditoriali, la sua ridiscesa in campo politico, le sue barzellette, le sue cene eleganti con consigliere regionali svestite da suora, i suoi intrallazzi, le sue vicende giudiziarie, Dudù, Apicella, …, smettevano di essere puntualmente riferite dai giornali.

Anche nelle cronache sportive, dove non si poteva mancare di dare risultati e classifiche, la sua squadra veniva indicata con un giro di parole: “una delle due squadre di Milano presieduta dalla discendenza di un noto imprenditore”; motivo per cui il risultato della partita di ritorno con la Fiorentina veniva così dato: Fiorentina 5 – “una delle due squadre di Milano presieduta dalla discendenza di un noto imprenditore” 0.

Questa nuova situazione aveva prodotto una situazione del tutto nuova, lo si intendeva perfettamente, poiché nei sogni è noto che i fatti non hanno bisogno di grandi spiegazioni. Notizie prima messe in secondo ordine o addirittura oscurate diventavano indispensabili per coprire l’enorme spazio lasciato libero: lotte operaie, grandi questioni ambientali, crisi economica, condizioni sociali della popolazione, ma non solo, questa improvvisa necessità determinava anche una maggiore obiettività: le ragioni del movimento NoTav, dei sostenitori dell’acqua pubblica, degli avversari degli inceneritori, dei lavoratori, delle donne, degli studenti, degli immigrati, venivano riportate con quelle dei loro avversari.

Questo fatto non era poi senza conseguenze sulla politica. Il congresso del Pd era costretto ad abbandonare ogni discussione sul “chi candidiamo per vincere le elezioni contro Berlusconi” per concentrarsi obbligatoriamente sul “come si affronta la crisi per uscirne con nuovi e più ampi diritti per tutte e tutti”.

A questo proposito mi sembrava fra l’altro di intuire nel sogno che si andava affermando fra i promotori dell’inedita inziativa l’ipotesi che anche di Renzi non se ne sarebbe più dovuto parlare, … … … ma a questo punto la televisione alta del vicino mi ha svegliato. Parlava di Berlusconi e di Renzi naturalmente.

Immagine tratta da: www.formiche.net

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Dicembre 2013 13:32
Francesco Draghi

Francesco Draghi, nel Partito Comunista Italiano prima e dalla sua fondazione nel PRC, ha ricoperto in entrambi incarichi di direzione politica, è stato amministratore pubblico.

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