Nata a San Casciano, dal 1983 lavoro presso il Comune di Impruneta. Dopo gli studi mi dedico all’attività politica, ricoprendo incarichi istituzionali fino al 1990. Successiamente mi impegna nel volontariato in campo socio-educativo Nel 1991, insieme a un gruppo di genitori, fondo la “Ludoteca Bufalo D’acqua” presso il Circolo Arci di San Casciano, un’esperienza di autogestione incentrata sulla socializzazione e sul rapporto genitori/figli ancora in corso. La scrittura, (poesia e narrativa) rappresenta la mia modalità d’espressione privilegiata Nel 2002 insieme ad altri do vita la Progetto Irene occupandomi della storia del fascismo e della Resistenza e dopoguerra.
Ci sono notizie che non fanno notizia e battaglie che sembrano provenire dalle retrovie, schegge, rumori di fondo di una società omologata e saldamente ancorata al buon senso e opinione comune. Un drappello di mamme del Comune di Impruneta contesta la chiusura dell’asilo nido comunale, con una lettera lanciata alla stampa, che pubblichiamo volentieri ritenendo che si tratti di un segnale da raccogliere.
La nostra riflessione parte dal caso in questione come segno dei nostri tempi.
Deluso, disgregato, disperso eppure sempre indignato, arrabbiato, tradito ripetutamente e rintuzzato, catapultato fuori dal Parlamento, indebolito al punto quasi di diventare invisibile, il popolo della sinistra negli ultimi anni è un universo di profonda inquietudine.
Un colpo dopo l’altro, una mazzata dopo l’altra, un leader dietro l’altro, fino alle dichiarazioni di morte sparate con gustoso compiacimento sul web a caccia di consensi mordi e fuggi!
“Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, così, titola il decreto che tanto scalpore ha suscitato, non già per i contenuti e la materia affrontata, quanto per la bagarre che si è scatenata in un Parlamento quasi deserto, convocato per la sua conversione. Non interessa soffermarsi qui sulla polemica cui abbiamo dovuto assistere a testimonianza della miseria di un Parlamento vacanziero che se ne frega dei problemi del paese, unicamente preoccupato del salvataggio - Berlusconi insieme allo squallido contesto delle larghe intese, interessa, qui, capire e entrare nel vivo di questo provvedimento.
Davide Bertini è uno dei referenti dell’RSU del Gruppo Deolo–Carapelli sede di Tavarnelle, arriva di corsa al Circolo Arci di San Casciano per l’intervista e subito parte come un treno e fa il punto della situazione.
25 aprile 2013 - 68° anniversario della Liberazione.
Ci sarà il sole, pare, e in tutti i Comuni della Toscana e d’Italia e sui luoghi degli eccidi, dove la barbarie nazi-fascista ha segnato per sempre le popolazioni e i territori, dove non si dimentica, si celebreranno le manifestazioni in onore dei caduti.
Il 2 febbraio 1945 finisce la lunga attesa delle donne per l'esercizio del diritto di voto. Un percorso iniziato all'indomani dell'unificazione, nel 1861. I primi movimenti di emancipazione si collocano nei primi anni del 1900 ma è solo con l'abbattimento della dittatura fascista e la conquista della democrazia che il consiglio dei ministri estende il voto alle donne al compimento della maggiore età (all'epoca 21 anni). Le donne votano per la prima volta nel corso delle elezioni amministrative del marzo e aprile 1946 e, successivamente, per il referendum monarchia/repubblica, il 2 giugno 1946. Non voglio fare una retorica celebrazione, ma ricordare che il voto è il risultato della lotta di tante generazioni di donne e uomini, capace di cancellare un’ingiustizia. Un piccolo tassello nella lotta per l’emancipazione che ancora ci vede in trincea.
Ma torniamo al presente, a questi giorni duri di campagna elettorale di bombardamento mediatico, di overdose di talk, di colpi bassi senza esclusione, di promesse al vento, di facce di leader che si propongono e sovrappongono, di poteri forti che dispiegano tutti i mezzi a disposizione per mantenere l’egemonia sul sistema.
Il cotto nasce dall’incontro di quattro elementi: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. Una magia straordinaria che racconta mani antiche capaci di dar vita alla terra. Impruneta è la città del cotto. Il cotto non è solo tradizione artistica - memoria e cultura, identità di un a terra, ma lavoro e benessere, prestigio per il Chianti nel mondo.
Anni e anni di attività rivolta al settore industriale, con la produzione di piastrelle e laterizi per abitazioni e all’artigianato con manufatti in terracotta artistici realizzati secondo tecniche a mano nel segno della tradizione come orci, usati per conservare l’olio - e tantissimo vasellame, oggetti da arredo, il tutto nato dall’argilla preziosa che si coltiva dalla terra di queste colline. Numerose iniziative culturali hanno puntato nel tempo a valorizzare e far conoscere questo patrimonio di esperienza tramandata da secoli.
Luogo: Istituto d’Arte di Porta Romana, incontro con Damiano Del Guasta – classe VF
Incontro Damiano nel contesto magico dell'Ottagono dell’Isa, Istituto D’Arte di Porta Romana, fiore all’occhiello per Firenze, ma non solo, luogo d’eccellenza per la formazione artistica italiana, oggi ribattezzato Liceo Artistico e fortemente attaccato soprattutto nella straordinaria realtà dei laboratori ,dalle politiche scellerate della Gelmini e suoi precursori. È uno dei referenti degli studenti del Collettivo Studentesco,che ha coordinato insieme ad un gruppo di studenti, tra i quali Sofia Nardi, Ettore Grassi e Andrea Chirico, le giornate di Autogestione nel mese di dicembre.
"Autogestione. Raccontami".
Damiano parte a ruota libera, dopo aver appoggiato per terra un enorme zaino di tela stile militare. Da tempo ormai il mese di ottobre rappresenta un momento di riflessione da parte degli studenti sulla scuola. Un’abitudine-consuetudine -voglia di fare che nasce dalla constatazione ,avvalorata dal tempo e dalle politiche dei governi che si sono succeduti, di profondo affossamento del sistema formativo pubblico.
Manifestare il dissenso, la critica, la protesta pacifica , rappresenta un diritto-dovere irrinunciabile per chi vive la scuola.
Fermo e appassionato il quadro che si configura dalla sue parole: -Proposte di superamento della crisi che si sta attraversando, -Riflessione-individuazione di forme alternative di didattica per il cambiamento della trasmissione nozionistica della conoscenza e - riappropriazione del processo di formazione, costituiscono il fulcro dell’azione di lotta studentesca .
Lo fermo- “Paideia ..per dirla con i Sofisti”
“Sì – esattamente!” Risponde, ovvero sapere -conoscenza come percorso formativo globale che concorre alla vita di ogni individuo.
Attivazione-occupazione-autogestione, queste le modalità di lotta, tutte mirate lasciare un segno, in una realtà che della scuola e del sapere se ne frega altamente ,in una società in cui c’è un interesse – volontà forte ad affossare il sapere collettivo per qualificare ed esaltare il sapere “ privato” specialistico -blasonato, destinato ai soliti privilegiati. All’Isa – dopo una consultazione democratica con l’Assemblea degli studenti- è passato il progetto di attivazione tramite l’autogestione da condividere con i docenti e i genitori per l’intero anno scolastico.
Il tema? Il dialogo - momento fondamentale di ogni processo di partecipazione. Ripartire dal dialogo vuol dire riaffermare il significato della comunicazione, del pensiero, tornare all’essenza, al valore che sta dentro ognuno di noi - cervelli-pensanti, non numeri, non marionette preda del mercato!
Dunque attuare un percorso condiviso contro la mercificazione e il consumismo imperanti.
Mi rendo conto di come sia lucida – pressante –diffusamente sentita tra i giovani questa richiesta. Mi rendo conto di quanto delegittimante-svuotante-devastante sia la risposta.
Le grandi manifestazioni studentesche che hanno attraversato in lungo e in largo l’Italia da ottobre in poi, sono state volutamente strumentalizzate per esautorarne-svilirne i contenuti. Delle fughe codarde del Ministro Profumo, ci sono stati pochi sporadici accenni sui media , subito dopo archiviati frettolosamente Della selvaggia repressione della polizia, solo qualche notizia dai media e un coro di no alla violenza causata dai quattro provocatori facinorosi! Intanto permane la latitanza di una politica che riprenda davvero in mano la scuola.Ma si è fatto silenzio intorno.
All’Isa il progetto è stato condiviso passando prima dalle Assemblee di classe e poi approdando al Collegio dei docenti che l’ha approvato.
È durato solo 4 giorni, suddivisi in mattina e pomeriggio con l’organizzazione anche del pranzo sociale, autogestito dai ragazzi.
Quattro intensi giorni , che sono stati buoni per aprire questo processo, ma insufficienti per terminare lavori e progetti pensati per l'autogestione.
Qualità e contenuti ci sono stati, eccome !L'autogestione proseguirà attraverso i gruppi di lavoro riuniti in un forum permanente fino alla fine dell’anno scolastico.
Molte le Iniziative attivate: Flash Mob sul tema ”Ignoranza”, Antirazzismo, Ambiente e recupero materiale da riciclo, giornalino e volantinaggio, pulizia degli spazi scolastici, valore-persona e l’importanza delle relazioni e della comunicazione, cineforum sui temi della legalità e del carcere .
Buona la partecipazione, soprattutto positiva la presenza dei ragazzi del primo ciclo e l'adesione di qualche insegnante – nonchè di esperti e genitori all’interno della scuola..
Difficile condensare il fiume di pensieri che Damiano esprime quando si affronta il tema della formazione che ritorna ad essere centrale nella ricerca –affermazione della consapevolezza delle persone e nella formazione di una coscienza capace di affrontare e contrapporsi ad ogni fattore disgregante e disumanizzante presente nella società.
Ferma e inequivocabile la denuncia nei confronti delle istituzioni, amarezza, diffidenza, mancanza totale di fiducia – Oggi istituzioni e persone sono antitetiche. La scuola ha bisogno invece di un appoggio totale e allora occorre insistere, dialogare con le istituzioni, modificare con l’azione e sensibilizzare a tutto tondo.
Il primo passo per un mondo diverso, oggi, è quello di "immaginarselo"! Nessun futuro davanti! Desolante affermazione! Eppure contro questa offesa reiterata all’intelligenza dei nostri giovani, contro questo scempio di risorse umane, la battaglia dell’impegno resta l’unica risposta.
Ci salutiamo con un abbraccio.
Credo davvero che questi processi interni alla scuola costituiscano, in tempi così bui, preziosi momenti di sperimentazione della democrazia, coraggiosi esempi di mobilitazione concreta- capillare in quel cammino – che a tanti pare già segnato o precluso, di cambiamento della nostra società.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).