Non è la prima volta che il signor Toscani ci lascia sbigottiti con le sue affermazioni, le sue invettive sono un modo per farsi un po’ di pubblicità gratuita, da affrontare con un’alzata di spalle, se non fosse che la sua dichiarazione fornisce una giustificazione ad un comportamento disumano e “medievale”, una “mattanza” che sta, pericolosamente, prendendo piede nel nostro paese.
La sua è una tesi semplice e molto vecchia, la colpa è della donna che provoca, una tesi arcaica che è dura a morire, dietro al quale si nasconde, neanche troppo velatamente, un messaggio che tenta di giustificare o addirittura istigare a un comportamento violento nei confronti delle donne, offrendo motivazioni assolutorie ad atti, chiaramente, criminali.
Luoghi comuni, retaggi di una mentalità maschilista e patriarcale contro cui, nella vita di tutti i giorni, le donne sono costrette a battersi da decenni.
Sono state 124 le donne uccise nel 2012 e 47 ferite nel solo 2012 (dati resi noti dalla Casa delle donne di Bologna), 37 le donne uccise nei primi 5 mesi del 2013 , una lista che si allunga tristemente ogni giorno.
Il femminicidio, spesso, è semplicemente l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne; violenza che, visto le differenti età, le condizioni culturali, l’istruzione e la classe sociale non possono di certo essere attribuibili ad i comportamenti o “abbigliamenti” delle vittime, piuttosto è corretto attribuire questo tipo di violenza alla concezione arretrata del rapporto uomo – donna., la convinzione che “O si fa così, come ti dico, oppure ti punisco.” il desiderio di controllo di un uomo che vuole apparire “padrone”.
È palese che, nel mondo, non esiste un codice d'onore degli stupratori/assassini che impedisca loro di avventarsi sulle donne struccate e con le scarpe basse e le giustificazioni date al “carnefice” sono una delle tante forme di violenza esercitate sulle donne che non vogliono rinunciare a scegliere, che non vogliono sottomettersi, che decidono di autodeterminare la propria vita.
Le affermazioni di Toscani risultano, evidentemente, vecchie ed insulse, fanno parte della mentalità di chi preferisce fornire alibi ed offuscare la realtà, per non affrontare i problemi. In un mondo dove l’autodeterminazione femminile è, purtroppo, ancora un’utopia: io sono mia.
Immagine tratta da catania.liveuniversity.it