Domenica, 25 Agosto 2013 00:00

Donne all'inseguimento della taglia 38

Scritto da
Vota questo articolo
(2 Voti)

“Pur di dimagrire una donna ha ingerito una tenia, noto come verme solitario, acquistata su Internet.”

La notizia choc arriva dall’Iowa, negli Stati Uniti e rimbalza rapidamente in rete tramite il più famoso social network mondiale; non solo la dimostrazione che la realtà a volte supera la fantasia, ma l’ennesima conferma che l’ossessionate idea di rispondere al modello estetico dominante che viene propagandato attualmente sta toccando livelli impensabili.

Con la conclusione dell’estate era cessato, per moltissime donne, il “tour de force” della prova costume, ma il senso di inadeguatezza fisica e di frustrazione nel guardarsi non cessa purtroppo con la bella stagione. La società odierna si mostra sempre più fondata sul mondo dell’apparenza e dell’esteriorità, si svela sempre più esteticamente esigente, propinandoci modelli estetici femminili ininterrottamente “perfetti”.

Ambrose Bierce scriveva: “E’ la mente di un uomo che fa l’uomo. A chi interessa che faccia abbia o cosa indossi? Al contrario, è il corpo che fa la donna.” La donna deve quindi essere bella, essa viene valutata, percepita, giudicata o disprezzata a partire dal suo aspetto fisico.

Le donne di oggi, nell’attuale società occidentale, sono costantemente sottoposte ad un bombardamento da parte dei mass media che mostrano signore, perennemente giovani, rigidamente incanalate in indeformabili schemi estetici massificati alla taglia 38/40: modelle, attrici, cantanti, star del cinema e/o dello spettacolo in generale, che si cerca ossessivamente di eguagliare per essere sessualmente appetibili. Odierni prototipi femminili, spesso irrealizzabili per palesi diversità morfologiche, inseguiti ed imitati da donne spesso disposte a fare qualsiasi sacrificio. Basta accendere la tv per notare un incessante susseguirsi di modelle bellissime e magrissime che, volenti o nolenti, giocano un ruolo importante nella visione della nostra immagine corporea e che portano inevitabilmente sempre più donne ad essere insicure ed insoddisfatte del proprio aspetto fisico, così diverso rispetto a quello rappresentato nei media.

Onnipresenti messaggi che osannano la magrezza e il rigido controllo del peso fino a farli diventare sinonimo di femminilità e bellezza; con buona pace delle protagoniste dei quadri rinascimentali che venivano considerate bellissime con le loro forme morbide e senza che la cellulite diventasse un dramma. In una società evoluta sarebbe opportuno chiedersi che tipi di reazione possono produrre certe immagini e certi standard nelle giovani?

Com’è risaputo, la fase dell’adolescenza e della prima giovinezza sono fasi decisive per la formazione della personalità umana. Giovanissime, spesso alle prese con immense insicurezze ed i primi scompigli amorosi, alla ricerca di una direttiva su cosa significa essere una “vera” donna corrono sempre più spesso il rischio di considerarsi non all’altezza e che vivranno un rapporto conflittuale con il loro corpo. La consapevolezza del proprio corpo è, per le donne, un passaggio obbligato che richiede un travaglio interiore molto profondo.

Simone de Beauvoir scriveva: “Il corpo è prima di tutto l’irradiarsi di una soggettività, è lo strumento indispensabile con cui conoscere il mondo

Quella che oggi viene definita bellezza è in realtà solo una moda, i concetti di femminilità e bellezza non sono ascrivibili ad alcun peso né ad alcuna taglia.
La bellezza femminile assume forme diverse ed è rintracciabile anche e soprattutto nell’imperfezione.

Immagine tratta da: www.blog.libero.it/plasticgirl/

Ultima modifica il Domenica, 27 Ottobre 2013 22:20
Ketty Bertuccelli

Sono nata e vivo a Messina. Pensatrice sovversiva: antifascista, comunista, femminista, interista 

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.