Sabato, 31 Maggio 2014 09:50

Salute e bugie: intervista al dott. Salvo Di Grazia

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Vi racconto una storia: un bambino si fa leggermente male ad una mano, con fare sicuro e con faccia convinta gli mando un “soffio magico”, il dolore va via ed il bambino riprende a saltellare. Chiunque abbia a che fare in qualche modo con dei bambini e chiunque si ricordi com'è essere bambini ha familiarità con queste pratiche. 
Credete riguardino solo i bambini? No, esistono “soffi magici” anche per gli adulti, soltanto che nel mondo dei “grandi” li si ammanta di nomi altisonanti e di concetti oscuri.
Questi "soffi magici" si chiamano ciarlatani, pseudomedicine, metodi non scientificamente validi, medicine "orientali" (suppostamente medicine e suppostamente anche orientali a dire il vero). Ne abbiamo parlato con il dott. Salvo Di Grazia, medico chirurgo, ginecologo, penna del Fatto Quotidiano, conosciuto tra gli internatuti per il suo blog medbunker, autore del libro "Salute e bugie" (Chiare Lettere, 2014, E. 13,60).

1) Dall'olio di serpente ai riti sciamanici fino alle pillole contenenti misteriose alghe per far dimagrire. La storia dell'umanità è tutta costellata da rimedi semplici, spesso indolore, capaci di risolvere velocemente e bene problemi di salute. L'uomo è per natura portato al magico ed alla superstizione?

Assolutamente sì e lo è anche chi si ritiene razionale e critico. Noi cerchiamo il “miracolo”, il rimedio semplice e veloce, lo desideriamo e questo succede da quando esistiamo sulla Terra, non per niente siamo succubi del mercato farmaceutico che spesso ci propina soluzioni che di scientifico non hanno nulla ma sono vendute come “miracolose”, penso alle varie diete, integratori, multivitaminici, un grandissimo mercato pronto a soddisfare la nostra sete di “benessere”, a volte giustificata, ma che è preoccupante quando proviene da chi sta già bene.

2) Il “siero di Bonifacio”, il “metodo Di Bella”, quello “Vannoni” l'Italia sembra periodicamente attraversata da pseudocure. Siamo messi peggio di altri Paesi?

Nonostante noi italiani siamo abituati a vedere gli altri paesi come più moderni e civilizzati del nostro, le pseudocure non risparmiano nessuno. Ogni nazione ha il suo “genio incompreso”, la Francia, gli Stati Uniti, il Canada ed altre nazioni evolute hanno vissuto le nostre stesse esperienze, con tanto di movimenti popolari e testimonianze di guarigioni grazie a misteriose cure con le abituali proteste contro le autorità. Nessuna di queste è diventata medicina e restano tutte pratiche che non hanno mai dimostrato di funzionare.

3) Metodi delle volte bizzarri, privi di scientificità, ricchi di “guarigioni” mai documentate o documentate in maniera ingannevole e fraudolenta approdano sempre più spesso a sperimentazioni o tentativi di sperimentazione ufficiale (e dunque realizzata con soldi pubblici). Come spiega l'attenzione che Ministero e Parlamento periodicamente riservano alle pseudocure?

Credo che uno dei problemi più gravi della nostra epoca è che la politica sia entrata in maniera oppressiva nella gestione della salute. Visto che questo è un tema delicato, che tocca i nostri sentimenti personali e muove tanto denaro (e voti) spesso si assiste a provvedimenti che mirano ad “accontentare” la popolazione più che difenderla. Non si spiegherebbero altrimenti provvedimenti incredibili come ai tempi della “cura Di Bella” o come oggi, con il “metodo Vannoni”: dare credibilità e spendere denaro per qualcosa che non ha nemmeno un minimo di credibilità scientifica è preoccupante e da non sottovalutare. Pensare che nei nostri ospedali potremmo essere curati con l’olio di serpente non è un incubo, ma un timore da evitare con ogni mezzo.

4) Lei è stato recentemente al centro di una polemica sul web riguardante l'agopuntura. In un suo articolo ha smentito l'esistenza dei cosiddetti “meridiani” nonché l'antichità attribuita a tale pratica affermando che tale procedura ha effetti identici a quelli del placebo. Eppure vi sono strutture pubbliche nelle quali tale metodo è praticato, vi è dunque un “timbro di attendibilità” su un metodo privo di concetti scientifici (i “meridiani” ma anche i “Qi”)...

Ecco, potrei riallacciarmi a ciò che ho detto prima, io credo che la libertà di cura sia sacrosanta, ognuno di noi (lo dice anche la Costituzione italiana) è libero di scegliere come curare la propria salute e persino di non curarla, ma in una struttura pubblica, sovvenzionata con i soldi di tutti noi, che dovrebbe rappresentare garanzia assoluta di attendibilità e scientificità, non è corretto somministrare cure che non hanno ancora nessuna validazione scientifica. L’agopuntura, prevedendo un atto “fisico” (l’infissione di aghi sulla cute), può avere qualche risultato (non costante) in alcune patologie, specie quelle di tipo doloroso. Vedere ospedali pubblici che offrono l’agopuntura per moltissime malattie, diverse tra loro e per le quali l’agopuntura non ha invece nessuna validazione scientifica, credo non sia giusto e può avere gravi conseguenze sulla salute. Non è con i divieti però che la scienza va avanti ma informando, il problema quindi non è che si consentano pratiche non scientifiche ma informando sul loro reale valore.

5) Anche per quanto riguarda la diffusissima omeopatia non vi sono prove scientifiche che dimostrino un effetto di queste sostanze (in genere acqua o zucchero) superiore al placebo e non vi è alcuna prova che l'acqua abbia una “memoria” o che - pressoché tutta - la chimica e la fisica si siano sbagliate. Essa viene però praticata da medici ed i rimedi omeopatici vengono venduti in farmacia creando così intorno a questa pratica un'aura di ufficialità...

Quando qualcuno mi dice che l’omeopatia ha avuto successo su un suo problema di salute (cosa che non mi stupisce), lo invito a riflettere proprio sul fatto raccontato, cioè che un granulo di zucchero possa aver avuto quell’effetto su di lui. In genere la persona risponde che non gli interessa cosa è successo, l’importante è aver risolto il problema. Ecco come torniamo all’argomento iniziale, siamo succubi delle medicine. Non riusciamo a capire che molte malattie (mi riferisco a quelle banali, naturalmente), passano da sole, non sono per niente pericolose, non hanno bisogno di alcuna terapia e addirittura non devono essere curate (vedi l’uso smodato di antibiotici per l’influenza). Molti di noi non riescono a fare a meno della “pillola”, della compressa, della “medicina”, si sentono più sicuri, quasi che “fare qualcosa” sia già una terapia. Ecco perché qualcuno crede che una pallina di zucchero possa avere qualche azione sulle malattie ed il fenomeno può colpire chiunque: ingurgitare qualcosa ci fa stare meglio. Questo crea un mercato, una domanda e quindi un’offerta. Per questo ci sono medici e farmacie che accontentano questa fascia di consumatori. Fortunatamente però è un mercato molto piccolo ed in continuo calo, perché tra i consumatori cresce la consapevolezza e l’informazione, comprare palline di zucchero a prezzi esorbitanti è davvero da ingenui ed in Italia l’omeopatia vende meno dei prodotti per la cura del corpo. D’altronde, avete mai visto una farmacia che vende solo omeopatia?

6) Tra le cause della diffusione delle pseudoscienze lei individua la disinformazione: chi e soprattutto come può intervenire nella diffusione di una cultura scientifica e razionale?

La cultura, in tutti i suoi aspetti. A cominciare dalla scuola dovremmo far crescere i nostri figli in un ambiente intellettualmente stimolante, che sviluppi la capacità critica, che renda consapevoli della bellezza della scienza e della cultura in generale. Invece di crescere le future vittime della pubblicità e di internet, dovremmo favorire i futuri governanti, medici, insegnanti ad essere competenti e preparati alla vita e non semplici clienti pronti ad abboccare a qualsiasi bufala.

7) Contro la diffusione di teorie assurde e pericolose (penso in particolare a quelle proposte dell'ex medico Hamer) quali strumenti giuridici esistono e cosa può fare in particolare l'ordine dei medici per impedire che persone deboli nel fisico e spesso psicologicamente fragili cadano nelle trappole dei ciarlatani?

L’ordine dei medici ha un valore fondamentale ma spesso purtroppo sottovaluta i pericoli che derivano da certe pratiche pseudomediche. Ho assistito con incredulità a diversi congressi di ciarlatani patrocinati da alcuni ordini dei medici. È davvero desolante. La cosa più incredibile è stata quella di capire come molti ordini fanno un lavoro fondamentalmente amministrativo e non pensano al fatto che patrocinare un evento è qualcosa da ponderare con attenzione ed informandosi, perché molti ciarlatani si infilano proprio nelle maglie (larghe) dell’ignoranza: li conoscono in pochi, si travestono da scienziati e si presentano come grandi studiosi. In realtà sono banali e pericolosi guaritori senza alcuna credenziale, bisogna fermarli, non favorirli.

8) La frase che spesso si sente ripetere riguardo alle pseudoscienze è “ma in fondo che male fanno?” È proprio così?

La pensavo anche io così prima di approfondire il mondo delle medicine alternative. Affidarsi a medicine che non hanno validazione scientifica è un vero salto nel buio. Il danno è doppio: può essere diretto quando queste pseudomedicine sono pericolose ed indiretto perché ritardano l’uso della medicina. A volte le conseguenze sono molto più gravi. Non sono casi isolati gli episodi che coinvolgono varie persone che, affidatesi a ciarlatani perdono salute e vita. Forse c’è un nome che va ricordato come monito, quello di Clara Palomba, una ragazza di 15 anni che abbandonò le sue cure per il diabete consigliata da una “naturopata”Ora di lei non resta che una targa all’ospedale di Firenze. In suo ricordo, ma anche come monito per chi crede alle stupidaggini dei ciarlatani.

Immagine tratta da: www.filosofiprecari.it

Ultima modifica il Sabato, 31 Maggio 2014 11:11
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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