Sabato, 08 Giugno 2013 00:00

Il fascimo uccide ancora

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Il fascismo uccide ancora. Il fascismo uccide e aggredisce. Sapevamo che sarebbe successo, sapevamo che soprattutto adesso, in questo contesto socio-economico, il fascismo sarebbe tornato a mostrare il suo vero volto.

Clement è morto, l’ennesima vita spazzata via dalla violenza fascista. Quella stessa violenza manifestatasi in Grecia da esponenti di Alba Dorata e che anche in Italia si traduce in episodi, sempre più frequenti, di aggressione e provocazione come, ad esempio, il pestaggio di componenti dei 99Posse o il lancio di molotov contro il centro sociale Astra19, nel giorno del primo anniversario della morte di Carla Verbano.

Oggi in Europa il conflitto Capitale-Lavoro è sempre più violento. Gli spazi di libertà, che decenni di lotte avevano conquistato, ci vengono sottratti ogni giorno di più e, proprio quando si tenta di reagire, ecco che arriva una nuova ondata di violenza e repressione. Sono evidenti, oggi più che mai, in Europa come in Italia, i tentativi di reazione del Capitale, così come sono evidenti le connessioni tra un arretramento sul piano dei diritti e l’imposizione di “soluzioni facili”, che fanno leva sulla disperazione e sull’assenza di prospettive della maggioranza della popolazione.

Non è una scoperta recente, il fatto che il fascismo trovi nuova linfa proprio nella miseria.

Potremmo definire il fascismo come il “braccio armato” della reazione. Sono i “manovali” di quei poteri che cercano disperatamente di conservarsi, preservando i loro privilegi, tentando di sopravvivere ad una delle crisi più gravi dell’ultimo secolo. E’ evidente come questi movimenti neofascisti godano, chi più chi meno, di una legittimazione da parte dei partiti di centro destra, cosiddetti istituzionali, ma allo stesso tempo sono tollerati dalle istituzioni, tolleranza che, ormai da troppo tempo, viene loro concessa. Troppo spesso esponenti di questi movimenti trovano spazi di agibilità politica e di rappresentanza nelle istituzioni degli Stati europei.

Sappiamo bene che non è possibile battere il fascismo solo attraverso la memoria, per quanto essa sia fondamentale. Sappiamo che l’unico modo che abbiamo di sconfiggerlo è batterci per creare quelle condizioni economiche, politiche e sociali, che impediscono al fascismo di radicarsi.

La violenza fascista si estirpa sconfiggendo i grandi potentati finanziari, estendendo i diritti invece di ridurli, battendosi affinchè i principi di giustizia sociale, di eguaglianza e di dignità del lavoro, espressi dalla Costituzione Italiana, trovino finalmente applicazione. In ultimo, ma non meno importante, il fascismo si sconfigge se tutti insieme riusciamo a tornare a dare voce al bisogno di cambiamento. Cambiamento che non può avvenire se prima non siamo in grado di leggere la realtà in cui ci troviamo ad operare, trovando, finalmente, il modo per tornare a rappresentare un vera Alternativa alla barbarie. Dobbiamo essere capaci di trasmettere e di rendere ancora attuali i valori dell’antifascismo e della Resistenza, consapevoli che: “Nessuna conquista è per sempre. C’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla…per cui resistere non è solo un dovere, ma una necessità dei giovani…altrimenti non si va avanti!” (Maria Cervi)

Ultima modifica il Venerdì, 07 Giugno 2013 14:36
Carlotta Sorrentino

Nata a Roma nel 1984, figlia e nipoti di compagni, sono cresciuta, anche se non lo ho mai conosciuto, nel mito di mio nonno, partigiano a sedici anni. Sono iscritta a Rifondazione Comunista dal 2001, dopo neanche venti giorni dall'omicidio di Carlo Giuliani, dalla Diaz e da Bolzaneto. Oggi sono una mediatrice culturale e lavoro con i bambini stranieri, professione scelta per passione, ma anche perche' ci credo ancora, nonostante tutto. Sono un'inguaribile idealista e forse, anche per questo, continuo ad amare la Politica!

 

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