"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"
Cit.
Torrenti, fiumi di parole stanno scorrendo a proposito di quella che da molti è considerata la peggiore crisi istituzionale di questo paese degli ultimi decenni. Il Presidente della Repubblica Mattarella si è rifiutato di nominare un governo Conte che, sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, vedesse al Ministero dell’Economia Paolo Savona. Ed io invece mi trovo in seria difficoltà a commentare. Difficoltà perché se penso al baratro che ci si è aperto davanti, sinceramente non vedo un via d’uscita che ci evita il passaggio per la catastrofe.
Verrebbe quasi da sorridere, se la situazione non fosse così drammatica, a ripensare a quanti, in occasione dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, prevedevano un mandato in netta discontinuità con quello di Obama, all’insegna di una politica estera meno invasiva e di un totale interesse per le questioni interne agli Stati Uniti.
Presi dalla discussione sul reddito di cittadinanza e le dichiarazioni sulla possibilità di formare un governo, il dibattito politico di questi giorni ha ignorato la sentenza emessa dal giudice di Torino lo scorso mercoledì 11 aprile sulla vicenda dei sei fattorini di Foodora che avevano fatto ricorso contro l’allontanamento da parte dell’azienda.
La belle sauvage: Pullman torna con il suo universo della Polvere
I ragazzi che diventano quest’anno maggiorenni sono nati l’anno in cui gli appassionati hanno avuto modo di leggere l’ultimo capitolo della famosa saga di Philip Pullman, Il cannocchiale d'ambra, terzo volume di Queste oscure materie, è arrivato nelle librerie italiane.
Nell’ottobre 2017 (in contemporanea mondiale) ci è stata concessa l’opportunità di tornare, finalmente, nel mondo di Lyra: lo scrittore britannico, dopo anni e anni di lavoro, ha concluso il primo volume de Il libro della polvere, una nuova trilogia ambientata in quel mondo parallelo che tanto amiamo che inizia con un volume, edito da Salani, dal titolo La belle sauvage.
Come avviene puntualmente, anche questo nuovo anno di lavori per il Parlamento Europeo si è aperto con il discorso sullo stato dell’Unione tenuto dal presidente della Commissione Europea Junker.
Il discorso di questo 2017 ha colpito particolarmente chi scrive da una parte per un generale carattere di ottimismo per le attuali condizioni e le prospettive di questa nostra Unione (elemento del tutto assente dal discorso di un solo anno fa), dall’altro per alcuni elementi molto specifici inerenti i singoli temi trattati.
La trasposizione cinematografica delle grandi saghe fantasy è sempre un’opera complessa: anche nei migliori dei casi ci saranno fan scontenti dell’interpretazione.
Nel caso del primo film tratto dalla saga La torre nera, partorita dalla penna di Stephen King, le recensioni negative hanno nettamente prevalso. L’idea di un film sul La torre nera nasce addirittura nel 2007 ma la realizzazione ha visto un percorso travagliato: cambio di regia, di sceneggiatura e addirittura di produzione hanno reso l’operazione particolarmente lunga. Il risultato è un’opera che a detta di molti non riesce a rendere la complessità di quella che è considerata l’opera principale e più complessa del maestro dell’horror. Una storia articolata, che oltre a svilupparsi in ben otto romanzi, costituisce un riferimento costante per la produzione dell’autore.
I ritmi e gli standard che vincolano oggi l’industria cinematografica di Hollywood ci hanno abituati ad un numero impressionante di uscite (a quanti è capitato di non riuscire a vedere un certo film a causa di una settimana particolarmente piena?) e a prodotti dai budget stratosferici che necessitano di segnare ogni volta un record per non risultare flop. Aumentano inoltre gli “strumenti di valutazione” che permettono alle case di produzione di misurare l’impatto di un determinato film anche sulla base dei tweet a tema (cercando su Google troverete che Wonder Woman è il film più twittato del 2017) o per il numero di visualizzazioni del primo trailer su Youtube (la Marvel ha fatto sapere che il primo trailer da Thor Ragnarok è stato il video più visto, nella storia, nelle sue prime ventiquattro ore sulla piattaforma).
“(…) riafferma che la costituzione da parte di Israele di colonie nel territorio palestinese occupato dal 1967, compresa Gerusalemme est, non ha validità legale e costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale e un gravissimo ostacolo per il raggiungimento di una soluzione dei due Stati e di una pace, definitiva e complessiva”
Questo è il primo punto della risoluzione numero 2334 (leggi qui) con la quale il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha condannato in modo ferreo l’atteggiamento colonialista di Israele nei confronti della Palestina, vietando ogni ulteriore sviluppo di insediamenti nei territori occupati. La risoluzione è stata approvata con 14 voti favorevoli e, dato che ha “fatto scandalo”, un’astensione, quella degli Stati Uniti.
Di carcere in Italia si parla sempre troppo poco. È raro che le condizioni, gli avvenimenti e la gestione del sistema carcerario risalgano la china della cronaca quotidiana (eccezion fatta forse quando a pronunciarsi e l’Unione Europea) ed ancora più raro è che si parli delle difficoltà che deve fronteggiarsi chi deve o decide di confrontarsi con questo.
Sembrerebbe proprio il caso di dire che tutto il mondo è paese ma forse sarebbe meglio ricordarci che le dinamiche di sfruttamento che portano le potenze del mondo ad agire in modo riprovevole sono le stesse da molto tempo.
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