"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"
Cit.
“Crediamo fermamente inoltre che Firenze debba essere una capitale europea dell’alta formazione e con The Student Hotel creiamo una città sempre più accogliente verso gli studenti”.
Con queste parole il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato la notizia dell’apertura del nuovo Student Hotel nella città. Un esperimento nuovo, dice, che verrà inaugurato nel settembre 2017 e che per adesso è stato tentato solo a Bologna (ma gli investitoti si riservano di riproporre in altre città italiane)
Non c’è che dire: quando pensiamo di aver toccato il fondo, di aver raggiunto la situazione peggiore immaginabile, aprendo il giornale scopriamo che c’è sempre modo di andare più a fondo.
Parliamo di pensioni, ad esempio. Non bastavano la Riforma Fornero, il pasticcio sugli esodati e le nefaste previsioni di Boeri sullo stato della previdenza: ieri siamo venuti a sapere dell’ennesimo colpo di mano del governo, che ha illustrato nei dettagli il pensionamento anticipato che entrerà in vigore a breve. E l'idea è davvero sorprendente: si prevede infatti la possibilità di andare in pensionamento con tre anni di anticipo chiedendo un prestito ad una banca, ad un istituto finanziario o ad un'assicurazione. L'istituto di credito infatti "assisterà" il lavoratore con un assegno mensile fino al 15% più basso di quello previdenziale e questo in cambio, una volta raggiunta l'età pensionabile vera, userà l'assegno previdenziale per restituire i soldi alla banca, coprendo rate fino a vent'anni.
Allora, proviamo a tirare le fila. Che sia stata una campagna elettorale allucinante penso sia pacifico. Semplificazioni eccessive, mistificazioni, impegni non rispettati ma anche affermazioni che hanno del tutto svilito le istituzioni di questo paese e strumentalizzazioni a coprire faide interne al Partito Democratico. Ma proviamo ad andare con ordine.
Sette regioni e due province italiane riescono a far dichiarare legittimo dalla Corte di Cassazione un quesito sulla gestione delle piattaforme petrolifere entro le 12 miglia marittime dalle coste italiane (leggi qui). Inizia così una campagna referendaria che, invece di riconoscere i limiti della consultazione ed insistere su quelli che potevano essere le ragioni, per quando non semplici, condivisibili, tira di mezzo tutto e il contrario di tutto, aprendo così la strada ad un teatrino che se non avesse del drammatico, potrebbe darci da ridere per settimane.
Complessità. Se dovessimo individuare una parola adatta a descrivere la situazione che il Mediterraneo, in particolare che i paesi definiti come ME.NA (Middle East and North Africa) vivono oggi, di sicuro quella parola sarebbe complessità.
Questa affermazione necessita di essere ribadita in particolare oggi, all'indomani dell'attacco che ha segnato la capitale d'Europa, Bruxelles, e che ha seguito quelli che a novembre hanno coinvolto Parigi. Il pericolo di semplificazioni, di strumentalizzazioni, di risposte istintive è più che mai dietro l'angolo. E l'invito alla riflessione e all'analisi è proprio ciò che caratterizza la nuova versione del 2016 dell'Atlante Geopolitico del Mediterraneo, curato da Francesco Anghelone e Andrea Ungari ed edito da Bordeaux edizioni in collaborazione con il CeSI (Centro Studi Internazionali).
Il vertice del Consiglio Europeo tenutosi a Bruxelles il 7 marzo avrebbe dovuto sciogliere il nodo dell'emergenza migranti che l'Europa sta vivendo. Nei fatti, come prevedibile, si è optato per l'ennesima toppa che può arginare il problema, senza però prendere in considerazione né le cause né le conseguenze di queste decisioni.
Il vertice, svoltosi alla presenza dei 28 capi di stato e di governo dei paesi membri e del Primo Ministro turco Davutoğlu, è stato concluso con l'annuncio che l'afflusso attraverso la cosiddetta rotta balcanica (Siria, Anatolia, Grecia) sarà chiusa ma per i dettagli il Consiglio si è aggiornato al 17 marzo. La necessità di un nuovo incontro è dovuta alle nuove richieste messe sul tavolo dalla Turchia: altri 3 miliardi di euro (in aggiunta ai 3 già concordati) per gestire l'emergenza umanitaria, l'eliminazione dell'obbligo di VISA per i cittadini turchi per entrare nei paesi UE già da aprile (invece che in autunno), il rilancio della trattativa per l'ingresso del paese nell'Unione Europea ed infine un accordo che preveda la regolarizzazione su suolo europeo di un rifugiato presente in Turchia per ogni rifugiato riaccolto dal paese dalla Grecia.
Abolizione del Trattato di Schengen, Guerra all’Isis, fine delle sanzioni nei confronti dell’Iran: sono solo alcune delle tematiche internazionali affrontabili solo a livello europeo che oramai ricorrono quasi quotidianamente sui giornali. La stessa “fortuna” non tocca purtroppo alla causa palestinese: nonostante le prese di posizione sempre più nette, non solo degli stati europei ma anche della stessa Commissione, ciò che avviene in quella striscia di terra conquista la cronaca solo se c’è la possibilità di puntare il dito contro la disperazione dei ragazzi dell’Intifada dei coltelli.
Questo Tolouse Lautrec è proprio uno svergognato; egli rifiuta ogni genere di abbellimento sia nel disegno che nei colori. Bianco, nero, rosso a grandi macchie e forme semplici, é questo il suo stile. Non ce n'è un altro che come lui sia capace di riprodurre in modo così perfetto i volti dei capitalisti rimbecilliti, che si siedono ai tavoli in compagnia di puttanelle che li accarezzano per eccitarli. Come avrebbe potuto, essendo feroce con se stesso, non esserlo con gli altri! Nella sua opera non si trova un solo viso umano di cui non abbia volutamente sottolineato il lato spiacevole. […] Era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva.
Félix Fénéon
Non capita tutti i giorni di potersi immergere a pieno nella Parigi di fine Ottocento. Una città elettrizzante, la capitale culturale d'Europa, in cui vengono gettate le basi per le sfide per le rivoluzioni del Novecento. La ghiotta occasione viene fornita dalla mostra Toulouse Lautrec – Luci ed ombre di Montmatre, esposta a Palazzo Blu a Pisa fino al 14 febbraio 2016.
La tragedia di Parigi e la comunicazione monodirezionale
Che sia perché in assenza di un sistema di informazione degno di questo nome che tutti noi ci sentiamo in dover diffondere il proprio verbo personale? O forse perché semplicemente il buon Umberto Eco un po’ di ragione ce l’aveva pure lui? Resta comunque il fatto che da venerdì scorso, in seguito al massacro perpetuato a Parigi, in centinaia, forse in migliaia si sono sentiti in obbligo di far conoscere al mondo il loro pensiero.
Apri il Sole 24 Ore, il giornale dei padroni italiani per antonomasia, e vedi una foto di Giuseppe Di Vittorio.
Ti incuriosisci all’articolo e vedi che è Roberto Napolitano che inveisce, letteralmente, contro i sindacati che hanno fatto saltare il tavolo con Confindustria. Perché, stando a quanto dice Napolitano, Di Vittorio è stato un vero leader, uno audace, che ha sempre creduto nel dialogo e che ha fatto scelte controcorrente per il bene del Paese mentre oggi 'sta gentaglia che gestisce i sindacati ha addirittura “costretto alla rottura un imprenditore come Giorgio Squinzi che ha sempre creduto nelle relazioni industriali” e ciò ”vuol dire aver smarrito il senso della storia”.
Nell'ambito dell'International Days of Peace, abbiamo intervistato Valerio Nicolosi, militante della sinistra romana, fotografo e video maker in occasione della presentazione, assieme a Eleonora Forenza, del suo libro Be Filmaker a Gaza organizzata dal gruppo Antifascisti Bruxelles.
1) Valerio è innanzitutto un attivista della sinistra romana. Ed è anche un fotoreporter. Lo scorso anno è stato a Gaza per tenere un corso, presso l’Università di Al Aqsa, per insegnare tecniche di videomaking e fotografia. Ci racconti qualcosa del tuo progetto?
Da tempo il Centro Vik e alcune realtà italiane stavano organizzando una carovana di solidarietà che lasciasse qualcosa di tangibile nella Striscia di Gaza e avevano pensato ad un festival di scambio e formazione che compredeva parkour, arte e intrattenimento per bambini, writing e arte, videomaking e fotografia. Io sono anche un docente proprio delle ultime due materie e come responsabile formazione dell'assocazione nazionale filmaker e videomaker italiani ho deciso di partecipare coinvolngendo tutta l'associazione.
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