Edoardo Raimondi

Edoardo Raimondi

Nato a Chieti il 26 maggio del 1990, ho studiato presso l’Università di Pisa conseguendo la laurea magistrale in Filosofia e forme del Sapere, con una tesi in ermeneutica, filosofia morale e politica (problematizzando il pensiero di Eric Weil). Da sempre impegnato nell’associazionismo, ho fatto parte, nel corso degli anni, di movimenti e sindacati studenteschi, come di gruppi di ricerca dell’università pisana. Mi occupo principalmente di politica nazionale ed internazionale, cultura, scuola e università. 

Referendum sociali: la nuova stagione dei movimenti

Erano in tanti il 13 marzo a Roma, presso il Cinema San Lorenzo. Attraverso un’intensa assemblea nazionale si apre una nuova stagione referendaria nel nostro paese. Una nuova stagione che intende promuovere leggi di iniziativa popolare e referendum su Buona Scuola, ambiente, privatizzazione dei beni comuni, riforme costituzionali e istituzionali, Job Act.

Venerdì, 25 Marzo 2016 00:00

Achille Occhetto: Marx, Italia e comunismo

Achille Occhetto: Marx, Italia e comunismo

Necessità e debolezza della cultura politica comunista in Italia è un contributo che si inserisce in un filone ben preciso, quello che sta tentando di ricostruire una specifica visione del mondo entro contesti nazionali e internazionali. Una necessità imprescindibile: riscoprire la vera portata del pensiero di Marx. Achille Occhetto ripercorre così quella storia delle idee che portò alla caratterizzazione del movimento comunista italiano, tappe che hanno segnato la cultura comunista del nostro paese, che hanno determinato un bagaglio culturale ricco e diversificato.

Domenica, 15 Novembre 2015 00:00

Lisbon storie - Storie di italiani a Lisbona

"Lisbon storie - storie di italiani a Lisbona"

Una confessione preliminare: vedere questo documentario, il primo che racconta la storia di diversi italiani arrivati a Lisbona a partire dalla metà degli anni novanta, è stata una sorpresa non indifferente. Una sorpresa perché, in modo originale e limpido, le storie di questi italiani approdati nella capitale portoghese mostrano le mille sfaccettature che in quella città si possono toccare con mano.

Lunedì, 19 Ottobre 2015 00:00

Dove sono i nostri?

Dove sono i nostri?

Dove sono i nostri? Ci potremmo chiedere: i nostri chi? Quando si parla di sinistra italiana una domanda del genere sorge spontanea. Nell'epoca della feroce frammentazione sociale, della mobilità insensata, degli esodi tragici di gente espulsa da territori devastati dalla violenza e dalla guerra non possono che attecchire derive pratiche e teoriche, di ogni genere. Non è più chiaro cosa si intende quando si parla di “umanità”, umanità dell'”uomo”, non è più chiaro cosa per noi possa significare “restare umani”. Tuttavia molti sono gli slogan che rivendicano una tale necessità, rivelatori di un senso che permane, un senso ragionevole che ancora indica come dovrebbero stare le cose.

Venerdì, 07 Agosto 2015 00:00

Atene e il Mediterraneo, sei mesi dopo.

Atene e il mediterraneo, sei mesi dopo

Tornare ad Atene. Tornare dopo circa sei mesi dalle elezioni politiche e dopo un referendum che chiedeva alle persone se avessero voluto continuare ad accettare le politiche d’austerità. Gli esiti di questo intenso percorso sono ormai noti a tutti. Rimarcarne le contraddizioni, probabilmente, non serve. La sinistra greca dovrà, di certo, fare i conti con le delusioni che si sono inevitabilmente diffuse all’interno di Syriza e all’interno della popolazione, dopo l’accordo tra l’Unione Europea e il governo greco. Non è un caso che già si sia annunciato un congresso straordinario del partito, in autunno. Ma il punto è: quale effetto reale le vicissitudini greche stanno già producendo di fronte ai molteplici tentativi di costruzione di una sinistra europea, alternativa all’esistente? È questo il tema che sembra essere sostanziale. Sostanziale rispetto a quella che oggi è la realtà dei fatti. 

Atene e Roma in piazza: la nuova “Cosa Rossa” italiana

Ne sento da molti lustri di belle parole sul costruire la sinistra. Abbiamo un solo modo per fare in modo che questa volta non sia un’illusione. Non c’è più tempo, dobbiamo fare come spagnoli e greci, dare forma ad una forza politica: Syriza e Podemos sono adesso, non sono domani. Se non lo faremo la nostra generazione avrà fallito.

Mercoledì, 28 Gennaio 2015 00:00

A lezione dai greci

Il patto Anti-austerity ad Atene: la “lezione” della sinistra greca

Gli esiti delle elezioni in Grecia sono ormai palesi a tutti: ha vinto Syriza con più del 36 per cento dei voti, 149 seggi in parlamento. Ne servivano 151, per poter arrivare alla maggioranza assoluta e creare un governo monocolore: il giorno successivo alle votazioni Syriza ha bisogno di alleati. Dopo la chiusura del KKE sul piano delle alleanze è necessario cercare sostegno entro le forze politiche anti-austerity, quelle che non sono scese a patti con la Troika e alle quali Syriza ha sempre guardato come possibili interlocutrici (ricordando in ogni momento che alleanze con forze filo-austerity sarebbero state impraticabili). Quelle forze che hanno contrastato le politiche disastrose di Nuova Democrazia e dell’ormai quasi scomparso PASOK. Dopo tantissimi anni il partito di George Papandreou resta fuori dal parlamento: “Chiuso per sempre” si legge sulla porta del comitato elettorale del suo partito, dopo gli esiti delle votazioni nazionali, mentre Atene festeggia(e sullo sfondo di quella notte greca risuonano le note di “Bella Ciao”, mentre Alexis raggiunge i cittadini di Atene per il suo discorso post-elettorale).


Difficile raccontare in poco tempo e in poche righe ciò che sta accadendo in Grecia. Ma in questi pochi giorni in cui stiamo vivendo la capitale greca, non pochi sono gli spunti di riflessione e i momenti di confronto politico, sociale ed umano. Arriviamo di fronte al Parlamento, a piazza Syntagma (una delle piazze principali che caratterizzò la stagione di protesta ad Atene). Veniamo accolti dal comitato elettorale di Syriza, poco lontano da lì: giovani attivisti, uomini, donne, ed esponenti della sinistra greca, insieme, per le ultime ore dalla scadenza elettorale: oggi, 25 gennaio, è un giorno cruciale, il giorno in cui si vanno a decidere le sorti non solo della Grecia, ma probabilmente anche del futuro dell'Unione Europea e delle sue politiche di austerità. Syriza è in testa, i sondaggi parlano di un possibile 36 per cento, se non di più. E mentre fioccano le interviste ai vari esponenti del movimento, mentre i greci incontrano esponenti e attivisti della sinistra di tutta Europa, siamo andati a fare un giro fra le strade della città con l'ormai famosa “Brigata Kalimera”, che ci ha mostrato i luoghi in cui Syriza, e non solo, sta operando a livello sociale e politico. Incontriamo lavoratori in sciopero, uomini e donne che stanno tentando di resistere alle disastrose politiche di austerity che stanno piegando il paese

Un migliaio di persone, il 29 novembre, hanno affollato Piazza Farnese a Roma. Erano esponenti, attivisti, gente comune che ha partecipato alla manifestazione nazionale dell’Altra Europa, per dire no alle politiche di Renzi, per affermare con forza la necessità imminente di andare a costruire un’alternativa credibile allo stato esistente delle cose nel nostro paese, per costruire un’altra Italia. E naturalmente a sinistra.

Venerdì, 17 Ottobre 2014 00:00

Internet: una questione di diritto(i)

Arriva, finalmente, il testo della prima bozza della Carta dei diritti in rete, buttata giù da una commissione di studio messa in piedi dal Presidente della Camera Laura Boldrini e presieduta da Stefano Rodotà, forse la persona più azzeccata per presiedere un tavolo che discute di diritto e di diritti. Ma questa volta si tratta di una questione di diritto all’interno del mondo del web, cosa quantomeno particolare e non priva di difficoltà. D’altronde, non si tratta soltanto di proteggere o estendere dei diritti già esistenti quali quelli della dignità della persona, della sua integrità, della sua sicurezza e via dicendo… Si tratta di capire come sia possibile concretamente applicare tali principi sanciti dalla stessa Unione Europea.

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