Mercoledì, 15 Gennaio 2014 00:00

PM2.5 ed inquinamento: un confronto a Firenze

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Il 9 gennaio nell’aula magna del plesso didattico di viale Morgagni si è tenuta l’iniziativa "PM2.5 Firenze: La sorveglianza della qualità dell’aria condotta dai cittadini".

Partiamo dalle fondamenta: il PM2.5 è un particolato fine inalabile, cioè un tipo di polvere capace di entrare nelle vie respiratorie e di depositare nei polmoni il materiale che assorbe durante il suo percorso all’esterno.

Il Professor Joel Schwartz del dipartimento di Salute Pubblica dell’Harvard University ha illustrato scientificamente l’approccio che ha tenuto nei suoi studi sul PM2.5. Il particolato è prodotto principalmente nelle grandi città, in particolare dal traffico o, più precisamente, dal gas di scarico delle macchine, ma spesso anche dalla combustione di prodotti solidi al fine di riscaldamento. Le polveri che si producono si disperdono nell’aria formando una nuvola che resta compatta fino a 100 metri dal punto di emissione e che poi si dirada con code lunghe fino ad un chilometro. Il professore nel corso dei suoi studi ha notato che dallo spazio si vede sopra l’Europa una specie di nebbia di particolati che rende difficile guardare attraverso di essa. Ha così deciso di posizionare, nel corso degli anni, in diverse città europee e americane dei misuratori di polvere per capire la correlazione esistente fra le PM2.5 ed il manifestarsi di malattie polmonari e cerebrali. Ad esempio, basandosi sui dati dell'emissione di un'acciaieria, ha notato che nell’anno in cui l’azienda è entrata in sciopero ci sono stati molti meno ricoveri per asma, polmoniti e pneumotoraci. Oltre a ciò la presenza di queste sostanze nell’aria produce inspessimenti delle pareti arteriose, aumento della pressione, e la forte esposizione nei primi anni di vita abbassa molto le capacità cerebrali del neonato mentre nei pazienti di terza età si sono riscontrati forti deficit cognitivi. Alla fine della sua relazione l’esperto ha gettato le basi per gli interventi successivi, lasciando alla politica il compito di trasformare in legge le sue conclusioni.

Successivamente è intervenuta Mariachiara Tallacchini dell’Istituto per la Protezione dei Cittadini dell’Unione Europa, la quale, tenendo conto delle possibilità di conoscenza che ci offre oggi internet, ha spiegato come può un normale cittadino informarsi sulla condizione dell’aria nella propria città e anche costruire in casa propria un rilevatore utile a monitorare l’ambiente circostante la propria abitazione. Dal sito www.PM2.5Firenze.it è possibile vedere le analisi dell’aria in tempo reale in intervalli di un minuto fra una rilevazione ed un’altra. Ciò dà la possibilità ai cittadini di controllare lo stato dell’aria nella propria città e anche di fare richieste di miglioramento verso l'amministrazione cittadina. La relatrice, lavorando presso l’Unione Europea, ha una profonda conoscenza della situazione a livello continentale ed ha provato così a spiegare l'entità della discrepanza presente a livello normativo fra il limite previsto dall’ Organizzazione Mondiale della sanità e le Norme presenti nei diversi pesi membri dell’UE, una discrepanza che in Italia è molto forte.

Se l’OMS prevede una media annuale di 10 microgrammi al metro cubo massimo, senza comunque mai sorpassare i 25 μg in un giorno, l’Italia considera limite solo quello superiore, ovvero il valore di 25 μg annui: nella città di Firenze, inoltre, anche questo valore non viene spesso rispettato. Analizzando bene le statistiche, si nota che nell’ultimo anno ci sono state diverse punte di massimo che superano i 100 microgrammi al metro cubo e per l’ultimo mese un valore pressoché sempre superiore al limite massimo imposto dalla legge. Certamente non ci troviamo nella situazione tragica di Londra durante il 1952, quando il livello di polveri registrato raggiungeva il valore di 2 milligrammi al metro cubo cioè 100 volte superiore al limite imposto oggi; il dato in questione è però piuttosto preoccupante, non solo per il valore raggiunto ma, come ha ben spiegato il Professor Schwartz, anche perché si è notato che la curva che descrive la presenza di polveri nell’aria è molto simile alla curva delle morti, curva che raggiunge anch’essa un picco negli stessi giorni fino a 1000 morti per giorno.

Fino a questo punto l’iniziativa sembrava procedere al meglio, fino a quando non è giunto il momento dell'intervento di Filippo Bonaccorsi, Assessore alla mobilità del Comune di Firenze, il quale non ha preso spunto dai discorsi che lo avevano preceduto e che avrebbero richiesto un intervento politico con proposte concrete sul tema. Di fronte alle richieste di regolare la circolazione per i soli mezzi Euro 5 o superiori o di negare la possibilità di bruciare materiale solido in città o di scegliere i soli mezzi a gas naturale per i mezzi pubblici, l’assessore si è trovato impreparato su cosa rispondere. Bonaccorsi ha delegato all’Europa le scelte che un comune singolo potrebbe operare anche per diventare un faro per tutte le amministrazioni europee. Trovandosi in difficoltà, a causa del pubblico non molto contento della sua esposizione, l'Assessore ha pensato bene di fare riferimento ai Mondiali di ciclismo in quanto periodo durante il quale Firenze ha visto scendere il livello di inquinamento. Senza dilungarmi sul fatto che non si può organizzare una gara di ciclismo ogni volta che la città supera il livello massimo, vorrei concentrarmi sulla convinzione che il mondiale avrebbe permesso di “aprire le finestre e fare riscontro” per spazzare via le polveri presenti nell’aria, cosa che è stata smentita, nello stesso momento in cui veniva pronunciata dall’Assessore, dal chimico ambientale ed ex-direttore della rete di monitoraggio Daniele Grechi, il quale ha spiegato che le polveri si sono disperse non per la gara ma per le favorevoli condizioni ambientali e che comunque il dato era in tendenza con i dati registrati nello stesso periodo durante gli anni passati. La sala ha rumoreggiato anche quando l’Assessore ha provato a dimostrare che la città comunque godeva delle stesse condizioni di qualsiasi altro giorno dell’anno, dimenticandosi forse delle scuole, delle università e dei negozi chiusi.

È stata, quella dell'incontro, un'ottima occasione per parlare scientificamente dell’inquinamento da PM di fronte alla cittadinanza ma non è stato altrettanto positivo l’approccio politico, che ancora una volta ha dato conferma della sua inefficienza nell’affrontare anche simili tematiche.

Immagine tratta da: www.englishcntv.con

Ultima modifica il Martedì, 14 Gennaio 2014 15:29
Lorenzo Palandri

Sono nato a Firenze il 07-02-1990. Diplomato nel 2009 al Liceo Scientifico Guido Castelnuovo, frequento a tutt’oggi la Facoltà di Ingegneria, e sono iscritto al corso di Laurea in Ingegneria Civile. Sono rappresentante degli studenti del corso di laurea e della facoltà. I miei interessi sono la politica, il cinema, la letteratura e il buon vino.

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