Due registri a confronto: da una parte l'illustrazione di un progetto di ridistribuzione territoriale dei presidi sanitari che andrà a regime nel 2015, dall'altra la verifica quotidiana della diminuzione dei servizi e il ricordo dettagliato di tante promesse inevase. Il punto di incontro dei due registri sta nelle parole di una signora che sull'annunciato trasferimento del servizio di igiene mentale rivela che tale trasferimento serve solo per garantire un posto accogliente per lo svolgimento dell'intra moenia (attività specialistica privata effettuata da medici ASL), in locali attualmente utilizzati per il servizio pubblico: tradotto significa privatizzazione.
E lo stesso termine, che ora va un po' meno di moda ma che ha avuto momenti felici anche nelle amministrazioni di centrosinistra, oggi si concretizza attraverso due meccanismi: liste d'attesa e accorpamento dei servizi, proprio quello che la ASL di Firenze sta facendo, in barba alle affermazioni di valorizzzaione del territorio, implementazioni dei servizi territoriali ecc. che stanno nei documenti ufficiali della Regione.
Anche la CGIL è chiamata in causa, perchè sulla base del documento nazionale presentato il 22 gennaio a Roma, l'impegno per il sistema sanitario pubblico e universale diventi occasione di confronto con le istituzioni e argomento di mobilitazione e vertenzialità sui territori. Sulle questioni specifiche si registra un cambiamento nella progettazione della ASL che individua la sede IOT per il trasfeimento della Fisioterapoia di piazza Elia della Costa, sede comunque inaccettabile visto la difficoltà di raggiungerla.
Come per ogni assemblea ne misureremo l'utilità se vi sarà occasione di proseguire il ragionamento, anche in sede più ristretta, per venire incontro alle necessità dei cittadini; i soggetti presenti erano diversi, oltre lo spi promotore, dovranno assumersi la responsabilità per quanto detto e sentito. Personalmente penso che si debba dare collegamento e continuità a queste vertenze territoriali che in sè possono essere poca cosa ma che assumono grande valore se prospettate nella difesa della sanità pubblica, sotto attacco non così palese come succede in altri Paesi (leggi Inghilterra) meno pericoloso.