Lunedì, 04 Novembre 2013 00:00

Grazie a Renzi e Grillo la sinistra è salva

A forza di accusare Berlusconi di essere un comico, la sinistra si è immedesimata con i meccanismi della satira, per cui c'è sempre bisogno di un soggetto esterno per giustificare la propria esistenza.

Recentemente su il manifesto è uscito l'articolo di un intellettuale autorevole e comunista, Alberto Burgio, in cui si inquadra Renzi come colui che «incarna l’essenza e assicura la riproduzione» del beruscononismo (02.10.2013).

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Martedì, 24 Settembre 2013 00:00

Il Kennedy di Troghi e i falsi amici

“… ed elli avea del cool fatto trombetta.”

Dante XXI Canto de L’Inferno.

Nello studio delle lingue con il termine “falso amico” si definisce quella parola o quella frase di una data lingua, che, nonostante la forte rassomiglianza – soprattutto fonetica – con quella di un’altra, ha un significato diverso, talvolta completamente opposto.

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«La pasta, la pasta! Quella, se la prendono tutti, non la troviamo più». 

Il tono scomposto della compagna che grida l’importante indicazione al ragazzo accanto a me, spinge all’indiscrezione. Nel carrello ci sono già circa 5 chili tra spaghetti, fusilli e penne

La famiglia magari è numerosa, penso.

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Venerdì, 09 Agosto 2013 00:00

Renzi: uno scherzo del Conte Mascetti

Il Becco con questo articolo registra il suo con primo scoop, così che potrà concorrere al Premio Pulitzer! Per chi non lo sapesse: scoop, nel linguaggio giornalistico d’oltreoceano, ma ormai universalmente inteso, è il colpo giornalistico sensazionale, la notizia data in assoluta anteprima precedendo ogni altro organo d’informazione.

Pubblicato in Toscana
Giovedì, 01 Agosto 2013 00:00

Renzi e il marchio di Firenze

Con brand (o marca) si intende “un nome, simbolo, disegno, o una combinazione di tali elementi, con cui si identificano prodotti o servizi di uno o più venditori al fine di differenziarli da altri offerti dalla concorrenza”.

Mai come in questo caso è utile partire dalle definizioni per capire cosa sta accadendo a Firenze. Di ieri è infatti la notizia della nuova idea del sindaco rottamatore: si rivolge direttamente ai disegner dei cinque continenti, dal ragazzino con la passione per la grafica al designer di professione (il tutto alla faccia della valorizzazione delle professionalità), per trovare il nuovo marchio che identifichi la città agli occhi di tutto il mondo. Renzi ha affidato l'organizzazione del concorso ad un'azienda star up dell'ambiente:

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Di Francesco Draghi e Andrea Malpezzi

Il nostro è il Paese delle ricorrenze e della retorica. Anche quest’anno, puntuale come il Ferragosto, è arrivata la ricorrente campagna sul degrado cittadino contornata da tutta la più vieta retorica sui bei tempi antichi, atteggiamento da conte Frescobaldi, noto imitatore non professionista di organo a canne e a tempo perso proprietario di azienda agricola, personaggio che a suo tempo ad Alto Gradimento faceva concorrenza al professor Aristogitone e a Patrocloooo.

Pubblicato in Toscana

Un gran parlare di Firenze ultimamente. Sarebbe sciocco negare che la nostra bella città abbia scalato le vette delle cronache nazionali da quando il sindaco rottamatore si è insediato a Palazzo Vecchio, ma è anche vero che di cose ne stanno succedendo.

Il dibattito che vede impegnati molti esponenti della sinistra cittadina, fiorentini o persone che qui lavorano verte attorno ad un punto: quale è la Firenze che vogliamo per il futuro? Cinque anni di amministrazione Renzi ci hanno regalato una città più vuota, triste e freneticamente turistica. Per quanto ci possano essere differenze di vedute, una cosa è certa: le prossime amministrative, previste per maggio 2014, costituiranno un punto di svolta per Firenze.

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Peggio non poteva andare, davvero. Le più nere previsioni sul destino del Maggio Musicale Fiorentino si sono realizzate. A renderle realtà sono state le parole del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla fine dell'incontro per discutere la situazione della Fondazione tenuto a Roma alla presenza del sindaco Matteo Renzi, del Commissario Francesco Bianchi e del Ministro per i Beni Culturali Massimo Bray.

I commenti non lasciano adito a fraintendimenti: è stato deciso che la liquidazione è l'unica via per rilanciare il Teatro. Il fatto che si decida di perseguire questa strada significa che non c'è la minima intenzione di capire come mai il Maggio Musicale Fiorentino vive il tragico momento in cui si trova e soprattutto che non si intende fare tesoro dell'esperienza maturata in questi mesi. Oramai lo sanno anche i muri: la situazione finanziare della Fondazione è pessima. Un buco di bilancio di 35 milioni di euro, una perdita nel solo 2013 di tre milioni ed una previsione negativa per il 2013 di altri 6 milioni di euro.

Pubblicato in Toscana

Chissà se Giuseppe Verdi quando in quel lontano 11 marzo 1867 vide mettere in scena per la prima volta la sua opera lirica Don Carlo avrebbe mai pensato che a Firenze questa sarebbe stata rappresentata a metà per problemi di cassa. E' esattamente questo che è successo lo scorso 2 maggio nell'ambito dell'inaugurazione della nuova stagione del Maggio Musicale Fiorentino. Il maestro Zubin Mehta ha infatti diretto lo spettacolo vedendo trasformare l'opera lirica in concerto. Niente soldi per regia e scenografie.

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