E ieri, a pochi giorni dell'inaugurazione “monca”, tutti coloro che oramai da mesi seguono con apprensione le evoluzioni riguardanti le sorti dello storico teatro fiorentino (ed anche coloro che non lo fanno ma dovrebbero) hanno ricevuto una pessima notizia. Il Commissario straordinario del Maggio Musicale Fiorentino Francesco Bianchi, dopo aver rimandato per settimane l'incontro con i delegati dell'RSA del Teatro, ha ufficializzato la sua proposta di salvataggio per la Fondazione. Molto banalmente, questa consiste nel mandare a casa 119 lavoratori qualificati, tra cui tutti e sedici i componenti del MaggioDanza, il corpo di ballo del Teatro. Decisioni che lasciano stupiti per quanta poca razionalità riescono a portarsi dietro. Bianchi ha difatti annunciato, suscitando le proteste ed il secco dissenso dei sindacati, di voler predisporre una riduzione della pianta organica passando dagli attuali 352 dipendenti a 273: otto pensionamenti e 75 esuberi immediati a cui si andrà ad aggiungere, con tutta probabilità, un'ulteriore scrematura che coinvolgerà altre 44 persone tra dipendenti del corpo di ballo, biglietteria e laboratori.
Come accennato, tra la follia di questa scelta fa particolare scalpore la proposta di azzerare completamente il corpo di ballo, il MaggioDanza. Come ha dichiarato, quasi incredulo, il direttore Francesco Ventriglia, la cancellazione del corpo di ballo manda in fumo tre anni di lavoro di qualificazione e di ristrutturazione che hanno portato ad un risultato eccellente e che, rilanciando il nome del MaggioDanza, ha dato una spinta propulsiva al Teatro nel suo insieme. Un piccolo corpo di ballo formato da soli 16 persone con contratto a tempo indeterminato (gli altri sono tutti a tempo determinato) che ha fatto molto in questi tre anni per riuscire a reggere il confronto con il famosissimo “rivale” del Comunale e che, nel suo piccolo, è riuscito ad annoverare tra le sue fila stelle quali Plisetskaja, Nureyev e Fracci. Un corpo di ballo distrutto così, improvvisamente, cancellato senza alcuna remora.
D'altra parte il Commissario Bianchi comincia ad essere innervosito dalla situazione. In un'intervista ha dichiarato che “forse nessuno, nemmeno i sindacati, hanno capito la situazione”. Un nodo al collo, quello del buco di bilancio, che diventa sempre più stretto via via che le banche decidono di tagliare i fidi. Ma se fosse il Commissario Bianchi a non capire? A noi sembra abbastanza ovvio che un'istituzione culturale come il Maggio Musicale Fiorentino non possa essere ridotta al bilancio tra entrate ed uscite. E ci sembra altrettanto chiaro che è allucinante che, ancora, dopo anni di sprechi da parte delle dirigenze (l'ex sovrintendente Colombo, che ha gestito la Fondazione assieme al sindaco Matteo Renzi, percepiva uno stipendio annuo di oltre duecentomila euro) ed esternalizzazioni di servizi che potevano essere evitate, ancora si abbia la faccia tosta di chiedere sacrifici ai lavoratori. A coloro che del Maggio Musicale Fiorentino sono l'essenza, la sostanza.
Nel frattempo, il sindaco di Firenze ha discusso della situazione con il neo Ministro della Cultura Bray e lo ha invitato alla prima del Maggio, avendo però la testa occupata da altri pensieri: il 24 maggio 2014 i fiorentini potranno assistere all'inaugurazione del nuovo, mastodontico, Teatro della Musica e il nostro sindaco sta incrociando le dita che non gli ci capitino le elezioni precise.
E' evidente, siamo noi che non capiamo. Ma se capendo dovessimo arrivare a tifare per la chiusura di un patrimonio come quello del Maggio Musicale, stiamo bene nella nostra ignoranza.
Ci permettiamo di chiedere a ciascuno di voi un piccolo aiuto: firmate la petizione che chiede il salvataggio del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (clicca qui). Un gesto di solidarietà ai lavoratori ed un ringraziamento per tutto quello che fanno per la nostro città.
Immagine tratta da: www.gonews.it