Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.
La cooperazione tra i partiti dell'opposizione, per le prossime elezioni per il rinnovo della Camera alta, è fondamentale per “abolire totalmente il pacchetto legislativo” inerente l'uso delle Forze di Autodifesa all'estero.
Questo il pressante appello del leader dei comunisti Shii, pronunciato, lo scorso 7 dicembre, nel comizio organizzato dalla federazione della capitale del PCG. Il Presidente del Partito ha anche riferito dei complessi colloqui avuti con i leader degli altri partiti della minoranza. Per il Presidente dei democratici Okada, infatti, non vi sono le condizioni per un vero e proprio governo di coalizione nazionale, ma unicamente per una limitata collaborazione elettorale (almeno per quanto concerne il rapporto con i comunisti).
“Chi pecora si fa il lupo se la mangia”, e per troppo tempo Luciana (Paola Cortellesi) si è fatta pecora, a lavoro e con il marito, l'immaturo Stefano (Alessandro Gassmann). Le troppe delusioni familiari e la precaria condizione lavorativa fanno scattare però una reazione inaspettata, improvvisa e drammatica.
Gli ultimi saranno ultimi, del regista Massimiliano Bruno (per i fan di Boris, Nando Martellone), ci porta dentro una storia realistica, fatta di disoccupazione, di ansie, di insoddisfazioni, private e collettive.
Aziende del settore nucleare hanno donato ai liberal-democratici 700 milioni di yen nell'anno 2014. A renderlo noto è stato, lo scorso 27 novembre, il rapporto annuale sui finanziamenti ai partiti politici redatto dal ministero degli Interni.
Tra le aziende che hanno effettuato donazioni al partito di governo vi sono Mitsubishi Heavy Industry (33 milioni), Toshiba ed Hitachi (29 milioni ciascuno).
Tre figli viziati ed allergici al lavoro sono travolti da un colpo di scena che sembra togliere loro le ricchezze consolidate e che costringe un'intera famiglia a ritrovarsi - materialmente e figurativamente - in una catapecchia tarantina.
C'è questo e tanto altro nella commedia, firmata dal regista de Il partigiano Johnny e Lavorare con lentezza Guido Chiesa, Belli di papà. La trama, ispirata a due precedenti film messicani, pur non essendo attuale offre al pubblico uno spunto di riflessione rassicurante ma capace di divertire.
Incontro, lo scorso 20 novembre a Washington, tra gli anti-base di Okinawa ed i vertici del maggiore sindacato statunitense: l'AFL-CIO. La responsabile per gli affari esteri dell'organizzazione sindacale, Cathy Feingold, ha espresso il proprio supporto alla delegazione nipponica.
Il governo nazionale ha, intanto, presentato, lo scorso 17 novembre, un nuovo ricorso contro il governatore della Prefettura Takeshi Onaga: questa volta presso l'Alta Corte di Fukuoka. L'ex sindaco di Naha, dal canto suo, ha ribadito che è unicamente competenza dei propri uffici il rilascio, o meno, delle autorizzazioni necessarie ai lavori preparatori per la realizzazione della nuova base ad Henoko (Nago).
Questo mese di novembre che va a concludersi si è presentato come ricco di novità a sinistra. Il 7, infatti, al teatro Quirino di Roma è ufficialmente nato il gruppo parlamentare - a trazione SEL - “Sinistra Italiana”, gruppo che è il primo motore per la nascita (probabilmente in gennaio) di un nuovo partito della sinistra: anche questo a trazione SEL, ma con ogni probabilità più largo nei contenuti e negli obiettivi di rappresentanza.
Manifestazioni, lo scorso 14 novembre, a Tokyo, Nagoya, Osaka e nella Prefettura di Okinawa degli Studenti per un'Azione di Emergenza per la Democrazia Liberale (SEALD la sua sigla in inglese) contro la base, in fase di realizzazione, delle forze armate statunitensi di Henoko (Nago).
Alla partecipata manifestazione tenutasi presso la stazione di Nagoya hanno preso parte parlamentari dei quattro principali partiti dell'opposizione: tra essi il leader dei comunisti Shii.
Una politica che “ci ha ricordato l'espropriazione forzata per la costruzione di basi americane con baionetta e bulldozer”: così Takeshi Onaga, durante una conferenza stampa, lo scorso 17 novembre, ha qualificato la decisione del governo di non voler tener conto della contrarietà diffusa alla nuova installazione militare.
Sempre in ambito militare, il Sol Levante, mediante il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, ha annunciato di voler competere con la francese DCNS e con la tedesca ThyssenKrupp, nella valutazione concorrenziale bandita dal governo australiano per il rinnovo della propria flotta di sottomarini. E' la prima gara internazionale, nel settore bellico, cui il Giappone partecipa, da quando, lo scorso anno, il governo Abe ha tolto le restrizioni - pressoché totali, anche se talvolta aggirate - che limitavano l'industria bellica nipponica.
In ambito economico, proposte per mitigare gli effetti più negativi per l'agricoltura nipponica del Trans-Pacific Partnership Agreement (TPP) sono giunte anche dallo stesso Partito Liberal-Democratico. In un documento di undici pagine, predisposto dagli organi del PLD, pur ribadendo che “il TPP può creare grandi opportunità per il nostro Paese nell'espansione degli affari e nell'occupazione, in particolare per le piccole e medie imprese” si invita il governo a tutelare la produzione nazionale di riso (quella più immediatamente a rischio dall'apertura dei mercati), acquistando, per le riserve stoccate ai fini di protezione civile, riso straniero, così da fare in modo che questo non interferisca con il prezzo del riso nazionale sul mercato interno. Per quanto concerne il riso, il Giappone, dovrebbe, allo stato attuale, mantenere le attuali tariffe doganali, impegnandosi però ad acquistare 56.000 tonnellate annue di prodotto statunitense ed australiano.
Sul fronte lavoro, una ricerca del Ministero del Lavoro, resa nota lo scorso 12 novembre, ha mostrato come quasi la metà delle lavoratrici interinali in gravidanza o nel periodo successivo al parto hanno subito trattamenti discriminatori sul posto di lavoro. Per la precisione, a subire pratiche lavorative ingiuste sono state il 48,7% delle lavoratrici contrattualizzate da agenzie di lavoro temporaneo, contro il 21,8% delle lavoratrici a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato.
Tra le maggiori violazioni riscontrate vi è linguaggio abusante da parte dei dirigenti seguito da licenziamenti ingiustificati.
(con informazioni di Japan Press Weekly 11 – 17 nov. 2015; ryukyushimpo.jp; reuters.com; japantimes.co.jp)
Venti milioni di firme - da raccogliere entro il Giorno della Costituzione (3 maggio) del prossimo anno - contro la legislazione bellicista di Abe. Questo l'ambizioso obiettivo che si è data una coalizione civica formata da 29 gruppi (tra essi gli Studenti per un'Azione di Emergenza per la Democrazia Liberale). Alla campagna ha aderito anche il Partito Comunista.
Intanto, ad Okinawa, il governo della Prefettura ha depositato, lo scorso 3 novembre, il ricorso, presso il Consiglio per la Gestione dei Contenziosi tra il governo nazionale e le amministrazioni locali, contro la decisione del governo nazionale di ritenere nulla la cancellazione delle autorizzazioni, rilasciate dal precedessore di Onaga, il liberal-democratico Nakaima, ai lavori preparatori per la nuova base militare statunitense di Henoko. Entro 90 giorni, l'organismo dovrà pronunciarsi sulla validità giuridica delle decisioni di Takeshi Onaga.
Nel contempo, circa cento poliziotti antisommossa sono stati inviati a Nago dal Dipartimento Metropolitano di Polizia di Tokyo. “Stanno tentando di forzare il progetto di ricollocazione senza farsi scrupoli” è stato il commento del governatore.
In ambito internazionale, ha generato tensione la presenza di una nave cinese, con compiti di intelligence, nei pressi delle contese isole Senkaku. A riportare la notizia, lo scorso 12 novembre, è stato il Ministero della Difesa di Tokyo. “Il governo attuerà approfondite attività di sorveglianza nelle acque e nello spazio aereo della nazione” ha dichiarato il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga.
“La normale attività della marina cinese in acque di sua competenza è irreprensibile ed in linea con il diritto internazionale” è stata la posizione, diametralmente opposta, del Portavoce del Ministero per gli Affari Esteri di Pechino Hong Lei.
Quest'ultimo ha anche criticato la posizione espressa dal governo nipponico, mediante Suga, circa i lavori effettuati dal governo cinese su una delle isole Spratly (o Nansha, come vengono chiamate in Cina). Le isole Spratly sono rivendicate da vari Paesi (in primo luogo Cina e Vietnam), ma non dal Giappone.
“Il Giappone non è tra le parti coinvolte sulle questioni inerenti il Mar Cinese Meridionale. Storicamente le isole Nansha sono state conquistate dal Giappone ma recuperate alla sovranità cinese dopo la guerra. Quando Cina e Giappone hanno normalizzato le proprie relazioni diplomatiche, nel 1970, il Giappone ha promesso di rispettare i punti contenuti nella Dichiarazione di Potsdam. Il Giappone non ha diritto di fare inappropriati commenti circa la sovranità delle isole Nansha” ha chiarito l'alto funzionario cinese.
Sul fronte lavoro, l'Indagine generale sui diversi tipi di impieghi (realizzata dal Ministero del Lavoro), ha mostrato come al primo ottobre 2014, la percentuale dei lavoratori non stabili, sul totale della forza lavoro nipponica, ha raggiunto, per la prima volta il 40%.
La maggiore quota di tali lavoratori è costituita dai part-time, seguiti dai lavoratori parasubordinati, dai pensionati ritornati al lavoro ed in ultimo dai lavoratori contrattualizzati dalle agenzie di lavoro temporaneo. La stessa ricerca indica come il 38,6% delle aziende rispondenti, abbia indicato l'uso del lavoro precario come necessario a ridurre i costi del lavoro.
(con informazioni di Japan Press Weekly 4 – 10 nov. 2015; ryukyushimpo.jp; ajw.asahi.com e fmprc.gov.cn)
Un importante summit sino-nippo-coreano si è svolto la scorsa settimana a Seul, capitale della Repubblica di Corea. L'incontro trilaterale ai massimi vertici, che non si teneva da tre anni, ha visto la partecipazione del Capo del Governo cinese Li Keqiang, del suo omologo giapponese Abe e della Presidentessa coreana Park.
La ripresa di questi incontri è stata commentata positivamente da tutti i partecipanti nonché dal Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon: “le Nazioni Unite incoraggiano tutte le parti a lavorare in stretta cooperazione al fine di di promuovere la fiducia reciproca, la pace e la prosperità nella regione”, ha affermato l'ex ministro degli Esteri sudcoreano.
“Cina, Giappone e Repubblica di Corea, in quanto più grandi economie dell'Asia dell'Est e locomotive della crescita economica regionale, hanno sulle proprie spalle molto del peso della crescita economica mondiale. I leader delle tre nazioni hanno ribadito, nel corso dell'incontro, che attribuiscono grande importanza alla cooperazione trilaterale, ed hanno convenuto che la storia ed altri temi sensibili debbono essere trattati in maniera appropriata e che i tre Paesi debbono lavorare per l'integrazione economica regionale sulla base del principio di un corretto confronto con la storia ed avanzando verso il futuro, dando, quindi, un grande contributo al rinnovamento complessivo dell'Asia così come alla pace ed allo svilluppo mondiale” ha affermato la Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Hua Chunying, la quale ha anche ribadito, in tema di sicurezza della penisola coreana, lo sforzo della RPC per sua la denuclearizzazione.
Un summit resosi necessario - mettendo da parte le dispute territoriali sino-giapponesi e nippo-coreane nonché gli scontri sulla storia coloniale del Sol Levante e sulla sua rimilitarizzazione - in un'area che vede economie tra loro sempre più interdipendenti, e sempre più importanti: i tre PIL combinati rappresentano, infatti, il 21% del PIL mondiale ed il 70% di quello asiatico.
Tra gli argomenti sul tavolo è stata, difatti, l'economia a farla da padrona, con una discussione circa la possibilità di un accordo di libero commercio trilaterale (accordo del quale si è cominciato a parlare nel 2012) e di un rafforzamento del Regional Comprehensive Economic Partnership (accordo che interessa le economie di Cina, Giappone, Corea del Sud, di altre dieci nazioni ASEAN nonché di India, Australia e Nuova Zelanda).
Nell'ambito del dialogo tra le parti al fine di attenuare la tensione nell'Asia del Nord-Est un altro importante colloquio si è tenuto, lo scorso 4 novembre, a Kuala Lumpur, tra il ministro della Difesa del Sol Levante Gen Nakatani ed il suo omologo cinese Chang Wanquan.
L'ultimo incontro tra i ministri della Difesa dei due Paesi aveva avuto luogo nel 2011.
Tornando a Tokyo, non cessa la battaglia a base di carte bollate tra il governo centrale e la Prefettura di Okinawa, guidata dall'anti-base Takeshi Onaga. Per il governo è infatti nullo l'atto di revoca delle autorizzazioni per la realizzazione di una discarica (uno dei lavori preparatori necessari alla costruzione della base militare statunitense di Henoko che sostituirà quella di Ginowan).
Dal canto suo, il governatore di Okinawa, ha dichiarato che si rivolgerà al Consiglio per la Gestione dei Contenziosi tra il governo nazionale e le amministrazioni locali.
Nel settore dell'istruzione, intanto, il ministro delle Finanze, l'ultraliberista Taro Aso, ha annunciato, lo scorso 26 ottobre, un piano che chieda agli atenei di aumentare considerevolmente le tasse a carico degli studenti, ciò al fine di rendere le università meno dipendenti dai finanziamenti statali.
Una richiesta, quella di Aso, che aumenterà le diseguaglianze per l'Associazione delle Università Nazionali. Tra i Paesi OCSE il Giappone è quello con la più alta quota di spese per l'istruzione a carico delle famiglie degli studenti.
Sul fronte nucleare, è sul punto di essere riattivata la centrale di Ikata (Prefettura di Ehime, isola di Shikoku). Dopo che, la scorsa estate, era giunto il parere favorevole dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare, adesso è arrivata anche l'approvazione del sindaco di Ikata e del governatore della Prefettura. Circa 4.000 cittadini hanno manifestato, il primo novembre, per chiedere lo stop alla ripresa della generazione elettrica dell'impianto.
In ambito politico, la proposta, lanciata dal Partito Comunista, per un governo di coalizione che cancelli le politiche militariste di Abe, ha trovato l'approvazione del premio Nobel per la Fisica Toshihide Maskawa.
Ad illustrare la posizione del PCG allo studioso era stato, lo scorso 28 ottobre, il suo leader Shii, presso il campus dell'Università di Nagoya.
(con infomazioni di Japan Press Weekly 28 ott. - 3 nov. 2015, xinhuanet.com, fmprc.gov.cn, mofa.go.jp, ajw.asahi.com)
foto Kim Hong-Ji
Depositata in entrambe le Camere, lo scorso 21 ottobre, la richiesta di una convocazione straordinaria della Dieta per discutere nuovamente sul pacchetto di modifiche legislative - approvate durante la precedente sessione - in materia di sicurezza nazionale e per affrontare, in sede di dibattito parlamentare, i contenuti dell'accordo quadro del trattato di libero commercio del Pacifico (TTP la sua sigla in inglese) recentemente firmato ad Atlanta.
A sottoscrivere la richiesta di convocazione sono stati 125 deputati ed 84 senatori dell'opposizione (Partito Comunista, Partito Democratico, Partito della Vita del Popolo, socialdemocratici e Partito dell'Innovazione).
“È da irresponsabili che il governo nazionale trascuri la Dieta quando vi sono numerosi temi che riguardano la vita delle persone” ha dichiarato il deputato comunista Keiji Kokuta.
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