Domenica, 28 Aprile 2013 00:00

Ginori: i fasti di ieri, il rilancio di domani?

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Il museo degli argenti di Palazzo Pitti ospita fino al 23 giugno la mostra Lusso ed Eleganza dedicata alla ceramica francese e alla manifattura Ginori di Doccia.

La mostra ci illustra il prestigio di Ginori - uno dei grandi marchi del made in italy nel mondo – tra il 1800 e il 1830 quando la produzione fiorentina raggiunse livelli artistici straordinari paragonabili a quelli delle grandi ceramiche francesi di Dagoty, Nast e soprattutto le più prestigiose di Sèvres.

Un dialogo fra produzione locale e produzione francese esplicativo di quanto le creazioni transalpine ebbero influenza sulle realizzazioni fiorentine ma anche di quanto il livello tecnico delle ceramiche Ginori riuscì ad eguagliare e talvolta a superare il prodotto dei cugini francesi.

Protagoniste dell’evento le ceramiche appartenute ad Elisa Baciocchi Bonaparte, principessa di Lucca e Piombino e granduchessa di Toscana dal 1809, intraprendente e ambiziosa sorella di Napoleone.

Elisa si distinse per l’amore per il bello e il suo senso estetico altamente raffinato si manifestò all’interno delle residenze nelle quali risiedé che rappresentarono in tutto e per tutto l’unicità del gusto francese all’epoca di Napoleone. Fu proprio la sorella dell’imperatore, durante la permanenza a Firenze, ad incentivare ogni disciplina artistico-artigianale ed in particolare la ceramica che fu una delle sue grandi passioni; per questo non mancò di fornire modelli alla manifattura fiorentina, modelli che ebbero una notevole influenza sulla produzione a livello locale.

Il percorso espositivo ci delinea inoltre anche quelle che furono per la Ginori le nuove competenze acquisite a livello tecnico, soprattutto i nuovi metodi di doratura e cottura con l’utilizzo della fornace alla francese e l’impiego di paste tenere diverse per la produzione delle ceramiche.

Innovazioni si ebbero soprattutto grazie ai viaggi d’Oltralpe di Carlo Leopoldo Ginori Lisci che nel 1806 aveva ereditato la fabbrica di famiglia.

Carlo Leopoldo seppe intrattenere abilmente ottimi rapporti con l’impero napoleonico, tanto da acquisire la carica di ciambellano dello stesso Imperatore. Così attraverso i contatti con i più grandi produttori europei e soprattutto con la manifattura di Sèvres, Carlo Leopoldo poté riversare la sua esperienza e competenza acquisita all’estero nella fabbrica fiorentina.

Le scelte di Carlo si rivelarono azzeccate e inoltre la fabbrica e l’imprenditore riuscirono a distinguersi tra gli altri del suo tempo anche dal punto di vista sociale attraverso l’istituzione della Società di Mutuo Soccorso a favore degli operai, una mossa avanguardistica per quegli anni.

Visti i fasti che riguardarono la manifattura e la sua famiglia è inevitabile una riflessione sull’attualità e sulla crisi in cui si è trovata la Richard Ginori messa all’asta proprio in questi giorni; asta che ha sancito il passaggio dell’azienda a Gucci, altro grande marchio locale, che saprà senz’altro rafforzarne il prestigio e la produzione.

Gucci si è impegnata in un rilancio di Ginori attraverso un nuovo programma di valorizzazione e innovazione partendo dalla principale risorsa, ovvero il reimpiego dei lavoratori.

La mostra ci ricorda il pregio raggiunto dalla ceramica fiorentina ed è a quel pregio che la nuova amministrazione dovrà puntare per avere successo; il passato come obbiettivo ed esempio per riportare Ginori ad essere un marchio competitivo e rinomato nel mondo.

Ultima modifica il Sabato, 27 Aprile 2013 19:51
Lisa Marziali

Sono nata e vivo a Firenze. Ho frequentato l'Istituto Statale d'Arte della mia città e mi sono laureata alla Facoltà di Lettere nel febbraio del 2012 in Storia e tutela dei Beni Artistici con una tesi in Museologia dal titolo "La protezione del patrimonio artistico in Toscana durante la seconda guerra mondiale".

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