Pino Daniele ha fatto la storia della musica italiana, le sue liriche parlano al cuore popolare, il suo uso della lingua napoletana è vero e diretto. Il suo nome evoca l’universo della Napoli che suonava per necessità espressiva, da Tullio De Piscopo, a Tony Esposito, da Eugenio Bennato ad Enzo Avitabile, passando per i grandi musicisti come Rino Zurzolo, Nanà Vasconcellos, Joe Amoruso, Agostino Marangolo, James Senese.
Pino Daniele nasce musicalmente nel fermento degli anni caldi, ne è protagonista con un’attività musicale frenetica, assieme a James Senese anima il gruppo Napoli Centrale, per poi, sempre collaborando col sassofonista, scegliere la carriera solista.
Tramite un lavoro filologico di recupero e attualizzazione della tradizione partenopea Pino Daniele fonde insieme tutto ciò che animava la cultura musicale, metteva in musica e parole tutto ciò che percepiva nell’aria dei vicoli e che leggeva negli occhi e nelle storie del suo popolo. Gli anni Settanta e Ottanta sono il periodo aureo del Nero a metà, Terra mia del 1977, che contiene Napul’è, è l’album d’esordio e Bella ‘mbriana del 1982, album cui collaborano Alphonso Johnson e Wayne Shorter degli Weather Report, l’album della consacrazione che laurea Pino Daniele artista internazionale.
Negli album successivi la vis creativa si sposa alle grandi collaborazioni internazionali, Phil Manzanera e Pino Palladino su tutti, e nazionali, tournée, CD e DVD con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron. Nel 2008 con De Piscopo, Senese, Esposito, Amoruso, Zurzolo pubblica un triplo CD a rafforzare il fil rouge che lega i trent’anni di carriera e che omaggia nel titolo, Ricomincio da 30, il grande amico Massimo Troisi. Negli ultimi anni collaborava dal vivo con Eric Clapton e in studio con Mina, Franco Battiato e J-Ax.
Pino Daniele era un talento naturale che traeva linfa da ciò che lo circondava, era immerso nel suo contesto, soffriva nel vedere il suo popolo lottare per difendere la quotidianità, vestendo comunque la sofferenza di forza e di ironia, tutto questo diventava canzone, diventava comunione di stili, una comunione celebrata da grande artista che padroneggia e cavalca ogni stile, fondendo insieme soul e blues, rock e tradizione.
Le emozioni che ci hai regalato in questi venti anni, non possono essere spiegate con queste due righe, ma il sentimento ed il tuo modo di fare canzone mi lega a te artisticamente ed umanamente. Grazie Franco. Ti auguro cento anni di musica dal profondo del mio cuore mediterraneo (Pino Daniele).
E con le tue parole ti saluto grande cuore mediterraneo.
Studi Umanistici, formazione politica laica e comunista, Dirigente Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista. Dipendente di AdF s.p.a. (Aeroporto di Firenze).
Sostenitore dell'estetica del fare.
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