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Chi ha imparato ad apprezzare lo stile asciutto e semplice del grande fumettista argentino Carlos Trillo (Buenos Aires, 1 maggio 1943 – Londra, 8 maggio 2011) attraverso le avventure dei suoi personaggi più noti (da Loco Chávez a Chiara di Notte, senza dimenticare il più recente Cybersix), non potrà non rimanere conquistato anche da Borderline, serie di fantascienza realizzata a quattro mani con il disegnatore Eduardo Risso.
Nata in Argentina sul finire degli anni Ottanta, e apparsa per la prima volta in Italia tra il 1995 e il 1996 in 55 puntate settimanali su Skorpio, l’opera è stata recentemente rieditata da Free Books in sette volumi in formato bonelliano, arricchiti per l’occasione dalle copertine inedite di Giuseppe Palumbo.
La storia si svolge in un futuro apocalittico dalle atmosfere cyberpunk, in cui l’umanità sopravvissuta a un terribile conflitto globale è costretta a vivere rinchiusa in una città-stato circondata da deserto e macerie. La zona centrale della città, soprannominata Castello, è riservata soltanto ai cittadini più abbienti, che possono condurre al suo interno una vita sicura e innaturalmente lunga, grazie al continuo trapianto di organi.
La vasta area di confine circostante è invece territorio dei poverissimi Infralumpen, spesso soggetti a mutazioni, e costretti a mettere in vendita organi interni, gambe e braccia per sopravvivere. Due potenti fazioni rivali, il Consiglio e la Giunta, si contendono il controllo di questo fiorente mercato umano, attraverso la diffusione di due droghe potentissime, l’Illusione e l’Astral, che permettono un controllo pressoché totale della volontà di chi le assume.
In questo contesto di violenza e degrado si muovono i due protagonisti della vicenda: Lisa e Emil.
I due un tempo erano amanti, ma la loro felicità si spezzò brutalmente il giorno in cui Emil decise di vendere Lisa a dei trafficanti di organi non autorizzati in cambio di una dose di Illusione.
Dopo mesi di torture e sofferenze, la ragazza fu riscattata da alcuni agenti del Consiglio, che le restituirono gli organi perduti in cambio della sua completa fedeltà. Così Lisa divenne una killer spietata, chiamata Crash come l’onomatopea della sua arma, l’unico suono che riesce a riprodurre a causa dei gravi danni subiti all’udito e alle corde vocali. Per soffocare i rimorsi e l’assuefazione alle droghe, Emil decise invece di arruolarsi nella Giunta, diventando anche lui un assassino a pagamento sotto il nome in codice di Blue.
L’abilità narrativa di Trillo riesce a combinare alla perfezione le vicende dei due ex amanti assassini, sullo sfondo di una spietata guerra finale tra il Consiglio e la Giunta, che sembra aprire le porte a un più vasto conflitto civile. La sua prosa è asciutta e cruda come quella delle altre opere che lo hanno portato alla fama, ma non manca di una sua poetica e di una certa dolcezza che affiora qua e là nelle azioni e nelle parole dei personaggi, nonostante la crudeltà del mondo che li circonda.
I disegni del bravissimo Eduardo Risso, più che mai caratterizzati da una netta contrapposizione tra bianco e nero, si combinano armonicamente con le atmosfere dark che la sceneggiatura di Trillo richiede. Il risultato è un fumetto vivo, schietto, che colpisce sia per la resa grafica sia per lo spessore della trama e dei personaggi.