Nato a Locri (RC), il 28 Febbraio 1988, attualmente vivo per studio a Pisa. Sono un allievo specializzando presso la scuola di specializzazione in beni archeologici dell’Università di Pisa, dopo essermi laureato in Archeologia nel 2012. I miei interessi spaziano dall’ambito culturale (beni storico-archeologici soprattutto), alla tutela e alla salvaguardia del paesaggio. Svolgo attività politica nella città che mi ospita e faccio parte di un sindacato studentesco universitario.
“Venti garofani rossi”, venti anni di ricordi: da Pisa a Lisbona; l’intervista a Isabella Mangani e alla sua “compagnia”.
…Cosa potevo fare io a questo scopo? Da solo non avrei potuto farla, la rivoluzione mondiale, e nemmeno avrei potuto fare la rivoluzione totale nel paese in cui mi trovavo. Potevo solo lavorare, col massimo sforzo, per preparare questa rivoluzione. Le ho già spiegato come: combattendo le finzioni sociali con tutti i mezzi possibili; senza ostacolare la lotta, ma sostenendola, e facendo propaganda alla società libera, alla libertà futura, alla libertà presente degli oppressi; creando già, qualora fosse possibile, le basi della futura libertà
(F. Pessoa, Il Banchiere anarchico)
Troppo spesso nella disamina più o meno convinta del patrimonio storico-culturale, paesaggistico e archeologico sentiamo risuonare il termine “parco”. Nell’immaginifico quotidiano il parco è quasi un sistema chiuso, ben coibentato rispetto al mondo esterno, da sfoggiare in maniera estremamente consumistica durante determinate occasioni “rituali”.
Abbiamo tutti negli occhi la situazione in cui versa il patrimonio soprattutto per quel concerne il sistema parco archeologico. Se infatti i parchi naturalistici stanno con difficoltà immani, sulla gestione e sulla valorizzazione resistendo agli attacchi dei non-investimenti nel settore. La risorsa archeologica, “confinata” spessissimo in delittuoso stato di abbandono.
L'11 Ottobre nelle piazza nelle strade è scesa in campo l’ampia mobilitazione europea per dire no al trattato di partenerariato economico tra Usa e Europa (TTIP; Transatlantic Trade and Investment Partnership ), praticamente la nuova frontiera della globalizzazione del XXI secolo.
Gli equilibri politico-economici, oggi, con l’ascesa di nuove superpotenze (Brasile e Cina ad esempio) sui mercati risulta meno accentrati che in passato. Gli stati Uniti per contrastare e cercare di riportare l’ago della bilancia dalla loro parte verso una liberalizzazione sempre più spietata hanno pensato di elaborare insieme al partner europeo un vero e proprio blocco economico, la “NATO economica” come qualcuno l’ ha definita.
Ottaviano Augusto; la politica del consenso ieri, la politica del consenso oggi.
L’anno 2014 è ed è stato per l’Italia e per la sua intera componente sociale un passaggio difficile da affrontare, all’interno delle dinamiche politiche europee e globali. La genesi di questa annata si è avuta con l’inizio della “cavalcata” del governo Renzi, sotto la guida del cosiddetto uomo del fare.
Dall’antico al moderno:
la difesa dei territori di ieri e di oggi, beni comuni da preservare, beni comuni da salvare
[...] Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l'oriente né l'occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, quello lo chiamano pace”
Tacito (Agricola, 30)
La difesa del territorio, delle sue risorse, della sua sacralità ha da sempre contraddistinto la società; sia quella antica, remota che quella più moderna e più “evoluta”. Il sacro correlato alla natura al territorio è insito nella mente umana: basta guardare le antiche testimonianze rupestri preistoriche in grotta; da Lascaux alla grotta dell’Addaura in Sicilia, per capire quanto la natura sia stata protagonista nella storia dell’uomo.
La giornata del 9 Agosto da anni ormai rappresenta per la Sicilia e per le lotte che interessano la sua gente, quella che non si arrende, un punto focale. Una giornata in cui si cerca da anni, di rivendicare il diritto all’auto-determinazione, all’autocoscienza delle scelte fatte da chi i territori li vive e li attraversa giorno per giorno.
Il mare di Licata (Ag) restituisce nuove testimonianze di un antico passato: le due ancore recuperate dalle acque della Rocca S.Nicola
Nell’ambito di un progetto e di una collaborazione iniziati circa un anno fa, sono riprese a pieno titolo le ricerche subacquee guidate e coordinate dall’equipe del Prof. Sebastiano Tusa, supportato logisticamente e “territorialmente” dal gruppo archeologico Finziade, diretto dall’archeologo Fabio Amato.
Le operazioni sono state quest’anno influenzate in negativo dall’instabilità metereologica. Essa ha ritardato o addirittura cambiato i programmi stessi degli archeologi.
Il 26 Luglio sono stati recuperati due reperti fortemente legati al mondo marinaresco antico: un ceppo in piombo mobile d’età presumibilmente romana e una ben più antica ancora a gravità ad un foro. Quest’ultimo reperto, ad una prima valutazione storico-cronologica va ad abbracciare un arco temporale piuttosto ampio, tra l’età del bronzo e la fase greca.
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