Giovedì, 24 Novembre 2016 00:00

Dazieri: un angelo per il ritorno di Dante e Colomba

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Sono tornati Dante e Colomba, alla seconda prova dopo l'esordio di Uccidi il padre (del 2014). Viaggiano su una De Lorean DMC, con le note di The power of love a riempire le strade in cui passano mentre cercano di salvare il mondo dagli orrori dell'uomo

Della spensieratezza di Back to the future non c'è però alcuna traccia. Il passato proietta inquietanti ombre sul futuro e i due protagonisti si ritroveranno di nuovo contro tutti, esclusi i pochi alleati.
Al centro ci sono le vite spezzate di un genio della deduzione paranoico e della sua amica poliziotta, anche lei sopravvissuta a traumi degni di un buon film dell'orrore. 

Indagare la realtà può implicare la scoperta che non c'è niente di peggio della normalità in cui si cercano di nascondere le singole individualità, rimuovendo ogni anomalia del sistema.

In apertura c'è un treno arrivato a Roma: il vagone di lusso è pieno di cadaveri. Ogni volta che c'è una strage, nel XXI secolo, si pensa subito ad un attentato. Arriva anche la rivendicazione: ISIS. 

La scoperta dei corpi tocca all'ispettore Caselli, di nuovo in servizio, anche se considerata poco affidabile (o fuori di testa) da almeno metà della questura. L'evento riallaccerà i rapporti con Dante Torre, in equilibrio instabile tra le teorie del complotto e la capacità di intravedere verità profonde ad un primo sguardo.

Il merito de L'Angelo è nella capacità di proseguire su un ritmo da thriller d'azione statunitense, condito con sangue, violenza e paranoie, senza abbandonare un impianto narrativo di denuncia del più grande sistema di perversione visto sulla terra: la società umana e il suo intreccio di interessi economici (o di potere)

Si ritrovano tutti i particolari che rendevano unico Uccidi il padre, con le giuste evoluzioni della trama, compreso lo sterco animale da cui viene recuperato il caffè prediletto da Dante (si passa dallo zibetto agli elefanti).

Raccontare un qualsiasi dettaglio della trama sarebbe imperdonabile. Ogni pagina aggiunge particolari e accompagna in una lunga indagine, i cui strati si aggiungono togliendo il sonno, ora dopo ora. Si può leggere questo secondo capitolo senza aver consumato il primo, ma non avrebbe molto senso: soprattutto perché anche stavolta alla fine del volume non rimane solo la voglia di continuare a leggere le parole di Dazieri, ma si accenna al mistero da svelare nella prossima storia.
 
I confini si piegano: cosa è giusto, cosa è lecito, cosa è vero, cosa è reale?

Gli stessi siti citati nella "nota dell'autore", per approfondire alcune tematiche, non sono considerati campioni di affidabilità (anche se la stampa accreditata tra le istituzioni non gode di buona salute): la verità ai tempi di internet è tra i protagonisti del libro.

In una Roma Termini post-apocalittica parte una nuova imperdibile avventura.

Dopo aver adombrato la figura del "padre", Sandrone Dazieri vi renderà inquietante anche l'immagine dell'"angelo".

(Per la foto di copertina: chi ha letto entrambi i romanzi può forse capire i riferimenti).

Ultima modifica il Domenica, 28 Gennaio 2018 15:30
Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

www.orsopalagi.it
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