I film della settimana, le serie televisive e tutto ciò che riguarda l'arte dello schermo (piccolo o grande che sia), senza disdegnare le arti del videogioco.
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Questa rubrica di archeologia cinematografica ha lo scopo di riportare alla luce, come in un vero e proprio scavo, o quantomeno all’attenzione dei lettori, opere cinematografiche, anche di serie non eccelsa, che a suo tempo hanno descritto in maniera efficace storie, costumi e abitudini, … e talvolta, sia pure non consapevolmente, hanno contribuito a formare un minimo di coscienza civile nel pubblico.
Gli scavi sono stati sospesi per un po’ di tempo, motivo per cui è necessario recupera il tempo perduto segnalando non uno, ma ben tre film: The North Star (1943), Action in North Atlantic (1943), Days of Glory (1944).
I titoli originali forse non dicono molto, ma i titoli italiani: Fuoco a Oriente, Convoglio verso l'ignoto, Tamara la figlia della steppa, forse potranno far sorgere qualche ricordo nei lettori de Il Becco, perché di quando in quando passano nella programmazione di qualche rete locale.
Birdman - l'imprevedibile virtù dell'ignoranza
Finalmente è arrivato anche in Italia l'attesa pellicola di Alejandro Gonzalez Iñárritu, candidata a 9 premi Oscar: sto parlando di Birdman (o l'imprevedibile virtù dell'ignoranza), film di apertura dell'ultimo Festival di Venezia.
Jupiter - Il destino dell’universo è uno di quei film che meritano infiniti approfondimenti e contenuti speciali, se piace. Può essere però pienamente goduto solo se si abbandona ogni pretesa prima dell’inizio della pellicola.
Max è una ragazza che nel giorno del suo compleanno torna nel paese di infanzia per seguire un corso di fotografia nella sua scuola, dopo anni di lontananza. È portata verso l’arte di saper fermare con un click quello che la circonda, ma si distrae molto e non partecipa ai dibattiti tra i suoi colleghi studenti e l’insegnante, noto fotografo che prova a spronarla e a far uscire dal bozzolo il talento che sicuramente ha.
Ancora una volta il cinema italiano mostra la sua carenza principale: la mancanza di scrittori. Se leggete i nomi degli sceneggiatori dei titoli di coda, vedrete che sono circa 10 che fluttano insieme ai soliti attori, registi, produttori e distributori (in primis Rai Cinema e Medusa). Questo succede da anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutto.
In tempi di crisi (di ogni tipo), specie sul lavoro (privilegio ormai di pochi), non avere un buon rapporto con i propri superiori può diventare un grosso problema. Soprattutto psicologico. È stato fatto un sondaggio dove i lavoratori intervistati si lamentavano ripetutamente dei comportamentei dei propri capi. Sono emersi problemi di vario tipo legati a prepotenza, molestia verbale o sessuale, arroganza, inettitudine, incompetenza, egocentrismo, doppiogiochismo, vigliaccheria e quant'altro.
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