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I film della settimana, le serie televisive e tutto ciò che riguarda l'arte dello schermo (piccolo o grande che sia), senza disdegnare le arti del videogioco.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Di Daniele Coltrinari

Nella Competição Internacional vince il Grande Prémio Cidade de Lisboa para Melhor Longa-Metragem da competição Internacional Wang Bing di Fu Yu Zi, la Menção Honrosa va invece al film italiano Il Segreto di Cyop & Kaf mentre nella competição Portuguesa il Prémio Liscont para Melhor Longa -Metragem da Competição Portuguesa se lo aggiudica Volta à Terra. (Be)Longing di João Pedro Plácido
Quest’anno non ho potuto “vivere” il Doclisboa come nella passata edizione, purtroppo sono stati pochi i film che ho potuto seguire e non ho partecipato praticamente a nessun dibattito, conferenza, incontro, svoltosi nel corso della manifestazione. E allora non rimane che raccontare le mie impressioni durante quelle poche volte che mi sono recato a vedere qualche film. Prima qualche dato che mi arriva dall’organizzazione del festival: 25.700 sono stati gli spettatori di questa edizione in leggero aumento rispetto al 2013, quando sono stati 25.000.

 

Domenica, 23 Novembre 2014 00:00

Il lavoro: anche nel cinema il tema è scottante

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Sarà una casualità, ma nel mese di novembre in Italia sono uscite diverse pellicole che parlano di etica e lavoro. Anche gli artisti sembra che stiano dedicando parecchio tempo e spazio a questo tema. Molti di voi vivono questa situazione sulla propria pelle (compreso chi vi scrive), quindi è inutile stare a dire per l'ennesima volta che in Italia la situazione è drammatica. In ogni caso in questi giorni al cinema sono usciti 3 film che hanno una linea comune: quando mancano l'etica e l'umanità, il lavoro o viene fatto male o non c'è. Questa cosa ,che molti stanno denunciando con una discreta forza, è poco gradita ai quartieri alti. Non ci sentono, ma, come direbbero Ken Loach (che uscirà al cinema con l'ottimo “Jimmy's Hall" il prossimo 18 dicembre) e i fratelli Dardenne, qui sono in ballo milioni di vite umane.

Venerdì, 21 Novembre 2014 00:00

AC Unity: una rivoluzione a metà

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Niente è reale. Tutto è lecito”. Con queste parole possiamo riassumere il Credo della confraternita degli assassini, l’associazione che ad ogni capitolo della serie Assassin’s Creed siamo chiamati a tenere alto, combattendo contro l’ordine dei Templari. L’arrivo delle console di nuova generazione voleva essere per Ubisoft il banco di lancio per un nuovo capitolo della serie, totalmente pensato per la next gen. Quando la casa francese ha annunciato Assassin’s Creed Unity le aspettative erano alte: ambientazione, le prime indiscrezioni sul nuovo sistema di gioco e nuove missioni avevano fatto giustamente sperare sia gli utenti che la critica videoludica. Ora che il gioco è uscito, possiamo finalmente testare completamente, a prodotto finito, queste ottime premesse. Siamo di fronte ad un capolavoro? Non proprio. La sensazione con questo Assassin’s Creed Unity è, parlando per similitudini e metafore, la stessa di una professoressa che si trova di fronte ad un lavoro di un ragazzo che si sa che promette bene, che può ambire ad essere il primo della classe, ma allo stesso tempo capisce che lo studente non ha voglia di primeggiare negli studi e preferisce essere il più simpatico della classe, il più popolare. Adesso analizziamo poco alla volta questa riflessione generale, partendo dalla storia.

L’IndieLisboa è un festival del cinema dedicato alle produzioni indipendenti tra i più vivi ed interessanti d’Europa. Giunto nel 2014 all’undicesima edizione, è secondo l’ICA (l’Istituto portoghese del cinema e dell’audiovisivo), il festival più grande del Portogallo, per numero di spettatori e di sale coinvolte. In un momento storico in cui i finanziamenti pubblici diminuiscono fin quasi a sparire, in alcuni paesi si sta facendo strada una “lotta di classe” e intergenerazionale nel mondo delle produzioni cinematografiche. In attesa dell’edizione 2015, che si svolgerà a Lisbona dal 23 aprile al 3 maggio 2015, abbiamo incontrato Nuno Sena, uno dei programmatori ed ideatori del festival, che ci spiega le idee di un cinema che viene “trafficato” ai margini delle grandi produzioni.

Martedì, 11 Novembre 2014 00:00

Interstellar: il non capolavoro di Nolan

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Ogni volta che esce un suo film, si crea un'attesa spasmodica che ti costringe ad entrare in sala.

Questo Autore (sì con la A maiuscola) ci fa riscoprire il piacere dell'audacia. Non c'è nessuno oggi capace di osare così tanto, nessuno così determinato a non voler essere come gli altri. Questo è il suo pregio maggiore. Dal 2005, anno di "Batman Begins", il regista inglese Christopher Nolan sforna di media ogni due anni un grande film.

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