Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.
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Jupiter - Il destino dell’universo è uno di quei film che meritano infiniti approfondimenti e contenuti speciali, se piace. Può essere però pienamente goduto solo se si abbandona ogni pretesa prima dell’inizio della pellicola.
Ancora una volta il cinema italiano mostra la sua carenza principale: la mancanza di scrittori. Se leggete i nomi degli sceneggiatori dei titoli di coda, vedrete che sono circa 10 che fluttano insieme ai soliti attori, registi, produttori e distributori (in primis Rai Cinema e Medusa). Questo succede da anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutto.
In tempi di crisi (di ogni tipo), specie sul lavoro (privilegio ormai di pochi), non avere un buon rapporto con i propri superiori può diventare un grosso problema. Soprattutto psicologico. È stato fatto un sondaggio dove i lavoratori intervistati si lamentavano ripetutamente dei comportamentei dei propri capi. Sono emersi problemi di vario tipo legati a prepotenza, molestia verbale o sessuale, arroganza, inettitudine, incompetenza, egocentrismo, doppiogiochismo, vigliaccheria e quant'altro.
Il 2015 si apre con tre ottime pellicole: The imitation game su Alan Turing, il ritorno di Clint Eastwood con American Sniper sulla storia del più letale cecchino americano e poi c'è anche il grande ritorno di Tim Burton con Big eyes. Il regista californiano spiazza perchè dopo diversi anni abbandona gli attori feticci Johnny Depp e (l'ex moglie) Helena Bonham Carter, compagni di mille avventure e di diversi film. Onestamente c'era bisogno di una svolta e lui ha avuto il coraggio di farla. Il vero talento di Burton, per intendersi, era quello mostrato alla fine degli anni '80 (da Batman) fino al 2003, anno di Big Fish. Successivamente le idee scarseggiarono finendo per riprodurre remake (La fabbrica di cioccolato, Alice in Wonderland) o adattamenti ritirati fuori dal cassetto (Frankweenie del 2013 riprende in mano materiale del suo primo cortometraggio). Risultato? Il pubblico si era stancato.
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