Film della settimana

Film della settimana

Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Un romanzo criminale in salsa francese: la ricetta di French Connection

L'industria cinematografica italiana è primatista in confezionare commedie di medio/basso livello, oltre che a ripetere vecchi canovacci. L'esempio più classico? Il famigerato “cinepanettone” natalizio. “Volemo ridere, non piagnere” - dice un talent scout con accento romano a Carlo Verdone che assiste al provino del figlio musicista nel film “Sotto una buona stella”. Purtroppo la “massa” vuole staccare il cervello quando va in sala. Basta analizzare la classifica del boxoffice e il gioco è fatto (in testa c'è ancora “Cenerentola”...).
Vorremmo ridere ma purtroppo questa sensazione nel Bel Paese non c'è più da diversi anni. Il cinema, si sa, è lo specchio dell'identità culturale di un popolo. Intanto le sale chiudono e la gente rimane intrappolata nella solitudine delle loro case. Giuseppe Tornatore, tempo fa, disse che i vecchi capolavori (esempio “Ladri di biciclette” di De Sica) non avrebbero avuto successo senza quel rito collettivo che è la proiezione pubblica al cinema. E ha perfettamente ragione.
Per questo il suo “Cinema Paradiso” è un capolavoro senza tempo.

Lunedì, 30 Marzo 2015 09:03

Frank: equilibrio sopra la follia?

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A me capita raramente di andare al cinema senza informazioni relative a ciò che andrò a vedere. Però devo ammettere che ci sono dei casi dove essere ignari può essere un vantaggio. Frank dell'irlandese Lenny Abrahamson è un esempio calzante.

Martedì, 24 Marzo 2015 00:00

Fino a qui tutto bene

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Fino a qui tutto bene: una storia generazionale destinata a diventare cult

Ricordate un film francese cult del 1995?Si chiamava “L'Odio” (“La haine”) ed era l'opera seconda (ma la prima di successo) di Mathieu Kassovitz. Nel cast c'era anche un certo Vincent Cassel. Un film importante che raccontava la dura realtà delle banlieue (periferie) parigine e dei pittoreschi personaggi che le popolano. Il finale di quest'opera è scandita da una voce narrante che dice: “È la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani... A ogni piano, mentre cade, l'uomo non smette di ripetere: "Fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene". Questo per dire che l'importante non è la caduta ma l'atterraggio.

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