Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.
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La fede può fare miracoli. Nella canna di un fucile.
Questo film è uscito a fine 2014 negli USA e progressivamente in tutto il mondo. Gli ultimi ovviamente siamo noi italiani. Questa volta il problema è stato il fallimento della società di distribuzione Moviemax che aveva comprato i diritti in esclusiva. Poi è arrivata l'Andrea Leone Group (la società dei figli dell'indimenticato Sergio Leone) che, insieme ad Andrea Occhipinti di Lucky Red, ha rimediato facendo arrivare (a giugno,in tremendo ritardo per via dei tempi di doppiaggio) la pellicola anche da noi. C'è da dire che,mentre "Third Person" di Paul Haggis e "Fury" di David Ayer sono stati distribuiti (in ritardo d'accordo ma sono stati fatti), ci sono film come "The zero theorem" di Terry Gilliam che non arriveranno mai nei nostri cinema. Censura? Probabile. Il silenzio regna sovrano. Si sa che gli italiani hanno la mente corta. Figuriamoci i cinefili.
Mad Max - Fury road: estasi dei sensi
Nel 1979 esordiva al cinema il regista australiano (figlio di immigrati greci,il vero cognome è Miliotis) George Miller con "Interceptor". La pellicola, malgrado il basso costo di produzione, riscosse un enorme successo mondiale tanto che negli anni successivi vennero fatti due sequel: "Il guerriero della strada" (1981) e "Oltre la sfera del tuono" (1985). Successivamente Miller si è dato a vari progetti: quello che non ti aspetti (Babe va in città), il film tosto (L'olio di Lorenzo sulla adrenoleucodistrofia, rarissima malattia degenerativa), i due cartoni della saga "Happy Feet" che gli hanno sfruttato un Oscar. I livelli di "Mad Max" però non furono mai raggiunti. Rientrò (quasi) nel dimenticatoio generale. Molti non sanno che "Interceptor" nacque da un concorso per cineasti dilettanti. Fu girato con circa 300 mila dollari australiani. Risultato ? Record d'incassi mondiale (oltre 100 milioni di dollari). Entrò nel Guinness dei primati. È rimasto in testa fino al 1999,anno in cui si scatenò il fenomeno (da baraccone) "The Blair Witch Project".
Dopo averVi recensito i film di Garrone e Moretti, era lecito attendersi anche l'ultima opera di Paolo Sorrentino in concorso a Cannes: sto parlando di Youth (La Giovinezza).
Prendiamo i tre "moschettieri" italiani in concorso a Cannes: il verde è senz'altro Paolo Sorrentino,il bianco è Matteo Garrone e il rosso è Nanni Moretti.
Tanta Italia a Cannes
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone
Il 13 maggio è iniziata la 68sima edizione del Festival di Cannes. Uno dei più importanti a livello internazionale,non solo per il cinema ma anche per la moda. Quest'anno la qualità è decisamente alta, a cominciare dai fratelli Coen che sono presidenti della giuria che decreterà il vincitore della Palma D'Oro. E molto probabilmente, tra i film in Concorso, sarà una sfida Italia-Francia: noi abbiamo un terzetto d'autore di altissimo livello composto da Nanni Moretti (con "Mia madre", già recensito), Paolo Sorrentino (con "La Giovinezza" che vi proporrò la prossima settimana) e Matteo Garrone (con "Il racconto dei racconti") mentre i francesi avranno artisti del calibro di Jacques Audiard (con "Deephan"), Valérie Donzelli (con " Marguerite et Julien") e Stéphane Brizé (con "La loi du marché"). Anche gli americani hanno almeno 3 assi nella manica: l'attesissimo "The Sea of trees" di Gus Van Sant con Matthew McCounaghey, Ken Watanabe e Naomi Watts, la sorpresa "Sicario" di Dennis Villeneuve con Benicio Del Toro e lo "scandaloso" nuovo film di Todd Haynes su un amore lesbo tra Cate Blanchett e Rooney Mara che si chiamerà "Carol".
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