Nata a Firenze nel 1988, sono una studentessa iscritta alla magistrale del corso di studi in scienze filosofiche. Mi sono sempre interessata ai temi della politica, ma inizialmente da semplice “spettatrice” (se escludiamo manifestazioni o partecipazioni a social forum), ma da quest’anno ho deciso, entrando a far parte dei GC, di dare un apporto più concreto a idee e battaglie che ritengo urgenti e importanti.
“Un’impazienza d’ali, dentro di me, improvvisa. / È l’impulso del volo, se non ancora / La direzione del volo. Qualcosa / Mi ha chiamata, qualcosa in me risponde. / Io che rispondo sono sconosciuta / A me stessa come la voce che mi chiama”
Cristina Campo
Proprio nel giorno dedicato agli innamorati si conclude il ciclo di incontri filosofico-spirituali organizzato dall’Istituto Stensen, che hanno per tema l’amore. O meglio le sue tre coordinate: eros philia agape.
“… durante la notte, nei miei sogni, potevo attraversare senza impedimenti l’universo in qualsiasi direzione, dalla cima del Monte Meru alla sua base e distinguevo chiaramente ogni cosa…”.
(Milarepa)
Continua l’interessante ciclo di incontri letterari/filosofici presso il Nuovo Auditorium di Scandicci e domenica, otto febbraio, è stato il turno di Luigi Lombardi Vallauri, ordinario di filosofia del diritto presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Firenze, che ha presentato “I centomila canti” di Milarepa, edito da Adelphi e tradotto da Kristin Blancke e Franco Pizzi.
Mi davo alla depravazione solitariamente io, di notte, di nascosto, pavidamente, sudiciamente, con una vergogna che non mi lasciava nei momenti piú ripugnanti e che anzi in quei momenti giungeva fino alla maledizione. Già allora portavo nell'anima mia il sottosuolo. Avevo una tremenda paura che in qualche modo mi vedessero, m'incontrassero, mi riconoscessero. E giravo per vari luoghi molto oscuri.
(da “Memorie del sottosuolo” di F.Dostoevskij)
Ho cercato la libertà, più che la potenza, e questa solo perché, in parte, assecondava la prima.
Marguerite Yourcenar
Anche Firenze l'otto gennaio, in piazza Ognissanti davanti all’Istituto francese, si è stretta intorno al dolore di Parigi, così dilaniata da una ferita che probabilmente non si rimarginerà mai. Una ferita che scava nel suo cuore più profondo, più genuino, più fortemente suo rispetto a qualsiasi altra città: la libertà. La libertà di espressione, di parola, di pensiero. E oggi piangiamo lacrime amare, per quella libertà che in un momento è stata massacrata, fatta a pezzi, uccisa, censurata con i colpi dei kalashnikov e col sangue versato.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle.”
Dante, Inferno, canto XXXIV
Quando si dice che i giovani sono il nostro futuro. Ebbene, in questo caso è proprio vero: il diciottenne, nostro concittadino lastrigiano (anzi, malmantilese), Francesco Alfano, è la dimostrazione che non è vero che tutti i giovani siano sfiduciati, privi di coraggio e di speranza di fronte a un mondo che effettivamente non offre loro alcuna certezza, alcuna solidità, in un momento in cui gli orizzonti sembrano sfumare sempre più lontano e ogni luce sembra offuscarsi e venir inghiottita dentro un abisso scuro senza fondo. Francesco è giovane, ma la sua luce il mondo ancora non è riuscita a spegnerla, tanto che questo giovanissimo il 21 dicembre, presso l’antico Spedale di Sant’Antonio, a Lastra a Signa, ha presentato il suo libro “Ci sono in cielo tutte le stelle”, che non ho difficoltà a ritenere il primo di una proficua e lunga schiera.
Nell’ambito di “Leggere per non dimenticare”, ciclo di incontri culturali a cura di Anna Benedetti, mercoledì 10 dicembre la Biblioteca delle Oblate ha aperto le porte a un ospite illustre, il noto filosofo Remo Bodei, professore di filosofia alla University of California, dopo aver insegnato diversi anni alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa, che ha presentato il suo nuovo libro, dal titolo “Età della vita, età delle cose”. A introdurre il professore e il suo ultimo lavoro (preceduto da titoli importanti come Ordo amoris, Paesaggi sublimi, Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri e molti altri) è stato il Sindaco di Firenze, Dario Nardella.
“Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo.”
Simone Weil
Il secondo relatore è stato il professor Marco Vannini, fiorentino laureato in filosofia – tesi sul Wittgenstein metafisico e mistico – che ha percorso la strada mistica e spiritualista: è stato collaboratore di Padre Gino Ciolini al Convento agostiniano di Santo Spirito di Firenze, organizza un ciclo “di incontri con la spiritualità” presso la chiesa di S.Jacopo in via Faenza, è il massimo esperto di mistica speculativa e massimo conoscitore di Meister Eckhart di cui ha curato tutte le opere e infine, ma non per ultimo, autore di numerosi saggi, come “Storia della mistica occidentale dall’Iliade a Simone Weil”, “Inchiesta di Maria”, “Indagine sulla vita eterna” e molti altri.
Vannini esordisce dicendo che il sintagma Amore mistico, titolo della sua relazione, è un po’ ridondante, perché l’amore, nella sua natura più profonda, è sempre mistico, anche se non lo sa.
Continua il viaggio attraverso l’amore, guidato dal ciclo di conferenze dal titolo Eros, Philia, Agape che ogni sabato si tiene all’’Istituto Stensen di Firenze. Ieri, sei dicembre, la prima a parlare è stata Anna Oliverio Ferraris, ordinario di psicologia presso la Sapienza a Roma, nonché psicoterapeuta, direttrice della rivista “psicologia contemporanea”, membro del Comitato Nazionale di Bioetica e autrice di numerosi e importanti libri, tra cui “Crescere. Genitori e figli di fronte al cambiamento”, “A piedi nudi nel verde. Giocare per imparare a vivere”, “Piccoli bulli crescono”, “Individui e organizzazioni resilienti” e tanti atri.
Dopo una cena squisita totalmente cruelty free si è svolta la presentazione del libro Penne e pellicole del neurologo Massimo Filippi e del cinemologo (e cinefilo) Emilio Maggio, riguardante il rapporto tra società umana ed animali nella letteratura e nel cinema, organizzata dalla trasmissione radiofonica Restiamo animali (in onda su Controradio Firenze) e dalla Casa del Popolo di Settignano, dove per altro, ha avuto luogo l’evento. Il libro, spiega Massimo Filippi, ha cercato di evitare quell’approccio molto spesso un po’paternalistico che si ha quando si parla di animali adottando piuttosto una prospettiva che invece di parlare degli animali, si rivolgesse proprio a loro, parlasse e dialogasse con loro, o attraverso il loro punto di vista. Gli animali sembrano senza voce non perché non ne abbiano una, ma perché troppe volte abbiamo posto loro domande sbagliate. E questa voce invece emerge in tutta la sua potenza attraverso spezzoni di filmati molto intensi e attraverso frasi tratte da alcuni libri.
“Un’unica Forza, l’Amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi .”
Giordano Bruno
“..e come un soffio soffio di vento o un'eco, rimbalzando da superfici levigate e solide, viene rinviata al punto di emissione, così il flusso della bellezza, arrivando nuovamente al bell'amato attraverso gli occhi, che sono la via naturale per arrivare all'anima, come vi è giunto e l'ha eccitata al volo, irrora i condotti delle ali, stimola il formarsi delle ali e colma d'amore l'anima, a sua volta, dell'amato.”
Platone, Simposio
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