“L'Italia dei Valori non si scioglie e sarà presente alle prossime elezioni”. Di fronte a questo impegno la platea applaude, perché non sfugge, alla base del partito, la portata degli attacchi che l'Idv ha subito per “colpa” del giudizio fortemente critico rispetto a Monti e per il sostegno ad Antonio Ingroia e ai pm di Palermo nella battaglia per la verità sulla trattativa Stato – mafia. Per uscire dalla situazione di stallo attuale, fra l'altro, la road map sarebbe anche ben definita. Mercoledì, infatti, l'ex pm sarà al teatro Eliseo di Roma per la presentazione del Movimento Arancione di Luigi De Magistris (“la nascita di una realtà politica che lavora per l'unità delle forze che si sono opposte a Monti ma che è autonoma rispetto a chi ha già escluso pregiudizialmente di poter dialogare con il centrosinistra” tiene a precisare Di Pietro). Sabato 15, poi, sempre a Roma l'assemblea nazionale del partito, che aprirà un percorso congressuale utile a “spersonalizzarne” l'organizzazione. Nel frattempo, in vista di un voto fissato per il 17 o il 24 febbraio, si vorrebbe chiudere un accordo programmatico con il PD, a partire dal superamento dell'agenda Monti su cui – dice Di Pietro - “Vendola e Bersani si sono già impegnati durante la campagna per le primarie di novembre. E, d'altronde, l'Italia dei Valori “non vuole stare nel centrosinistra per contribuire ad una mera sommatoria matematica, ma perché sarebbe insensato dividere il popolo dei riformisti proprio quando unite le forze progressiste si candidano a governare in Lombardia, Lazio e Molise”. Si tratterà di capire, adesso, se Bersani vorrà concretizzare o meno questa interlocuzione oggi impossibile per i malanni del governatore Rossi. Anche perché, promette Di Pietro in chiusura, “se dal PD dovesse arrivare l'ennesimo “niet” l'Idv sarà comunque presente alle prossime elezioni: insieme o in alternativa al centrosinistra”.