Venerdì, 30 Maggio 2014 00:19

Europa, Italia e populismo

Ho sollevato in un precedente articolo il tema di che cosa si debba intendere per “populismo”; o, meglio, poiché “populismo” è una parola che ha subito in questi anni tutte le torsioni di significato possibili e immaginabili, quali siano i significati che rendono oggi utile questa parola, e la portino a nozione con un contenuto non troppo elastico. Poniamo che con il termine “populista” sia stato utile in passato definire una formazione politica orientata ad accorciare la distanza tra sé e il popolo o un suo segmento, ovvero orientata a “saltare” la mediazione tra sé e questo popolo o segmento di popolo fornita da “corpi intermedi”, di natura sociale (come per esempio i sindacati) o istituzionale (come per esempio assemblee parlamentari o governi locali); inoltre orientata a togliere potere, o addirittura ad annullare, tali corpi intermedi o una loro parte; infine a sostituire nell'immaginario sociale, ai ruoli delle istituzioni centrali

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Consigliamo di abbinare a questo articolo un altro pezzo pubblicato ormai qualche tempo fa, di Jacopo Vannucchi, cliccando qui

Occorre cominciare a mettere meglio a fuoco la figura di Renzi, il suo governo, le sue intenzioni generali, i suoi obiettivi “tattici”, il loro realismo, i loro ostacoli fondamentali, le condizioni della loro fattibilità, anche emancipando i nostri cervelli dal fumo propagandistico di mass-media televisivi indegnamente asserviti oltre che incompetenti su ogni cosa, così come dal fracassismo e dal bullismo del personaggio e dalle nostre stesse schematizzazioni d'antan. Ciò che ogni dato ci indica è che è in avvio il tentativo, per mano del governo Renzi, di una grossa svolta e di un grosso riaggiustamento della realtà italiana.

Si può partire, mi pare, con un elogio a Stefano Rodotà. Egli ha colto due dati basilari della realtà renziana: il carattere populista soft della posizione generale e la sua portata antidemocratica parimenti soft. “Soft” in termini tutti relativi, si intende: cioè paragonati alla brutalità, alle sconcezze, ai grumi di fascismo e di cialtroneria più o meno significativi operanti nelle varianti populiste precedenti di Forza Italia, Lega Nord, MoVimento5Stelle.

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“Interpretare” le intenzioni di Matteo Renzi non è facile, essendone il discorso costruito con i mezzi della pubblicità anziché della politica. È anche azzardato: il comportamento politico del personaggio, coperto da omogenee dichiarazioni sulle proprie pulsioni attivistiche, è stato sommamente incoerente, non solo nell'ultimo tratto. Tuttavia qualcosa si può ipotizzare, muovendo da frammenti di discorso o da dati più o meno noti; e può essere molto utile farlo, in veste di tentativo di evitare ulteriori abbagli e pasticci a sinistra.

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Ieri a Firenze non ha smesso di piovere per un solo minuto. Nonostante questo in molti non hanno perso l'occasione per sottolineare come la gestione della città degli ultimi anni abbia creato sempre maggiori disagi e difficoltà.

Dalla tarda mattinata i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico fiorentino si sono riuniti in presidio davanti al deposito Ataf di Viale dei Mille. La notizia che li ha fatti mobilitare gira ormai da giorni: gli autisti che a inizio dicembre hanno scioperato ad oltranza senza rispettare le fasce protette (vedi qui e quisi sono visti recapitare una multa di circa 600 euro.

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Lunedì, 20 Gennaio 2014 00:00

A Firenze gli omofobi non piacciono

A Firenze sono giorni che oramai piove quasi ininterrottamente ma nonostante questo ieri mattina (domenica 19 gennaio) in piazza della Repubblica in molti hanno rispettato l'appuntamento. Muniti di pentole e cucchiai, fischietti e campanacci, in quasi trecento si sono ritrovati per dire “Fuori l'omofobia e la transfobia da Palazzo Vecchio”. L'occasione è stata fornita da una vicenda che ha fatto abbastanza scalpore in città: il sindaco Renzi ha concesso una spazio del Comune, esattamente il Salone de' Ducento in Palazzo Vecchio, all'associazione Manif pour tous per un'iniziativa contro i diritti delle coppie omosessuali ed in difesa della famiglia “naturale”. Di rinforzo, dal momento che la notizia della manifestazione contro l'omofobia ha raccolto moltissime adesioni,

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Mercoledì, 15 Gennaio 2014 00:00

PM2.5 ed inquinamento: un confronto a Firenze

Il 9 gennaio nell’aula magna del plesso didattico di viale Morgagni si è tenuta l’iniziativa "PM2.5 Firenze: La sorveglianza della qualità dell’aria condotta dai cittadini".

Partiamo dalle fondamenta: il PM2.5 è un particolato fine inalabile, cioè un tipo di polvere capace di entrare nelle vie respiratorie e di depositare nei polmoni il materiale che assorbe durante il suo percorso all’esterno.

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Martedì, 14 Gennaio 2014 00:00

A Firenze biblioteche in pericolo

Mettiamo che un fiorentino abbia letto la recensione di un romanzo. E mettiamo che, incuriosito, abbia deciso di andare in biblioteca per vedere se fosse possibile sfogliarlo, magari alla Biblioteca delle Oblate. Ecco, ieri quel fiorentino avrebbe trovato la biblioteca chiusa o comunque con servizi ridotti.

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Domenica, 05 Gennaio 2014 00:00

Renzi e il populismo dei moderati italiani

Matteo Renzi moderato?

Per lungo tempo Matteo Renzi è stato percepito come un rappresentante di punta, all’interno del Partito Democratico, dell’identità «moderata». A questa caratterizzazione hanno contribuito soprattutto due suoi orientamenti: la sensibilità verso la Chiesa cattolica e l’apertura alle esigenze degli imprenditori. Il primo punto è con il tempo andato scemando, mentre il secondo sembra essersi mantenuto.

Eppure, nonostante questa sua identità di «moderato» (rigorosamente tra virgolette, vedremo perché), è stato percepito come il candidato più di rottura, e non sono stati solo osservatori di destra ad assegnare a questa rottura un valore positivo. A torto o a ragione, persone di sinistra hanno visto in Renzi la figura più in grado di fornire una scossa energica all’azione del governo Letta, giudicata incolore, insoddisfacente, appiattita da un lato sulla tecnocrazia europea e dall’altro su alleati indesiderati ma necessari.

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L’anno scorso, fra il primo turno delle primarie e il ballottaggio fra Bersani e Renzi, incontrai alla stazione di Rifredi una esponente del Pd che vedendomi mi disse: “Ecco uno di quelli che faranno vincere quegl’altri”. Un po’ sorpreso le chiesi chi erano “quegl’altri” e lei mi rispose che “quegl’altri” erano Renzi e i suoi sostenitori, i quali avrebbero vinto per colpa dei comunisti che non andavano in massa a votare per Bersani.

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Mercoledì, 13 Novembre 2013 00:00

Quale futuro per il Maggio Musicale Fiorentino?

Lunedì 11 novembre 2013, in Borgo de' Greci a Firenze si è discusso di fondazioni lirico-sinfoniche. La Camera del Lavoro di Firenze ha ospitato un'importante iniziativa (Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche in tempo di crisi ed i recenti provvedimenti normativi), durante la quale, partendo dalla drammatica situazione del Maggio Musicale Fiorentino, si è discusso del destino delle fondazioni.

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