Il Corriere della Sera fa parte di un gruppo editoriale, la Rizzoli Corriere della Sera (RCS), che nel solo 2011 ha ricevuto 23,5 milioni di euro di contributi pubblici diretti o indiretti (facilitazioni postali ad esempio), senza contare ovviamente gli anni precedenti; questa incongruenza fra la linea del giornale e comportamenti concreti ha mosso Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (autorevoli commentatori della testata) a scrivere il 7 gennaio 2010 una lettera aperta al proprio direttore, lettera che non ci risulta abbia sortito effetti pratici, visto che il sempre laudato governo del Monti professor Mario ha prorogato il tutto al 2014.
Il Corriere della Sera, o meglio dire il gruppo RCS, che fra l’altro edita anche la Gazzetta dello Sport, ha pubblicato – domenica 13 gennaio 2013 a pagina 34 – il comunicato preventivo a norma della legge n. 28 del 22/2/2000, legge che disciplina la comunicazione politica e la parità di accesso (sic) ai mezzi di informazione in occasione di campagne elettorali.
Il Corriere della Sera offre un’intera pagina al modico prezzo di 52.000 euro, mezza pagina a 32.000 euro, altri formati ad un prezzo non inferiore ai 21.000 euro; la dependance fiorentina del giornalone milanese è invece molto meno cara: solo 1.500 euro a pagina; una pagina della Gazzetta dello Sport 33.000 euro, prezzi diversi per le altre testate del gruppo, ma tutti dello stesso tenore.
Il Corriere della Sera, vuole la botte piena e la serva ubriaca, pretende di ridurre i costi della politica, ma non riduce i costi alla politica, pretendendo sostanziose mercedi per le proprie preziose pagine, meno ovviamente per il Monti professor Mario al quale il quotidiano milanese offre un sostegno disinteressato pressoché quotidiano. Il Corriere della Sera rappresenta quella borghesia “illuminata” per la quale la politica è un affare per ricchi, solo per coloro che vi possano dedicare tempo e denaro; i lavoratori, i ceti popolari si limitino a produrre, consumare (se possono), dedicandosi al massimo alle bocce, attività verso la quale il Corriere della Sera non nutre alcuna obiezione, purché ovviamente non sia accompagnata da oziose discussioni politiche. Il Corriere della Sera è così!
Dobbiamo essere comprensivi, ancora non è fuoriuscito dall’ottocento, crede sinceramente che il Monti professor Mario sia Quintino Sella (quello della tassa sul macinato) redivivo e che solo a chi ha possesso sia consentito di occuparsi di politica.
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