In una qualche epoca della storia i diritti del cittadino Marchionne entrarono in conflitto con i diritti dei cittadini Dalmasso e Gargiulo. Il primo pretendeva di esercitare i suoi diritti di amministratore di una grande azienda, gli altri, il primo operaio alle presse di Mirafiori, la seconda al reparto verniciatura di Pomigliano d’Arco, pretendevano ugualmente di esercitare i loro diritti in fatto di salario e di organizzazione e orario di lavoro, chiedendo che fossero conformi al principio costituzionale della garanzia ad un’esistenza dignitosa e libera.
Questo conflitto, non era la prima volta che si manifestava, questa volta però fu messo, novità assoluta, nelle mani di una commissione di cittadini politici, affinché senza ricorrere a soluzioni viete ed obsolete quali scioperi, agitazioni, sanassero il conflitto sulla base del diritto di cittadinanza e senza l’intromissione di quei soggetti collettivi chiamati partiti, ai quali la stessa Costituzione che garantiva dei diritti a Dalmasso e Gargiulo, affidava la funzione di orientare le scelte politiche, ma che la commissione riteneva fuori moda. La commissione, composta da professori universitari, intellettuali con tanto di patente, globe trotter fra vari gruppi politici, cittadini attivi per professione, deliberò pressappoco quanto segue:
Sostenere, o non sostenere …
I diritti di Gargiulo e Dalmasso,
o al contrario quelli di colui che,
baciato da un censo oltraggioso
difende il possesso con fare borioso.
Armarsi per Gargiulo e Dalmasso,
o tacere senza fare del chiasso!
Cercar di finire … sugli scranni
di Montecitorio o Palazzo Madama,
e lì dormire, evitando gli affanni,
e nel sonno sognare l’aspettanza
di un vero diritto di cittadinanza.
Fuggire dalla lotta di classe,
evitare di agitare le masse,
giammai riuniti in partito
che noi vorremmo abolito.
Dormire … che intanto l’antinomia
sarà risolta dall’economia.
Stanno ancora lì, discutono del sesso degli angeli, sonnecchiano per lo più, si svegliano solo per spaccare il capello in quattro, otto, sedici, …; intanto i cittadini Dalmasso e Gargiulo, ora in cassa integrazione, attendono ancora il rispetto dei loro diritti costituzionali, mentre il cittadino Marchionne non vede messo in discussione il suo diritto di disporre a piacimento delle vite dei cittadini Dalmasso e Gargiulo, garantito in questo dal suo “censo oltraggioso” più che dal suo diritto di cittadinanza.