Martedì, 01 Dicembre 2015 00:00

Il lavoro ridotto a mero sfruttamento

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In un periodo in cui il lavoro è sempre più ridotto e in cui i governanti devono preoccuparsi più del deperimento delle risorse umane, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti svolge un lavoro importantissimo. Un dì bacchetta le risorse umane in formazione e l'altro quelle in produzione, non ce n'è per nessuno insomma. E il metodo preferito da chi svolge diligentemente la propria professione come il Ministro non può che essere quello del bastone e della carota che permette di impartire disciplina all'ordine militare e dedizione alla causa premiando i meriti a dovere. Così mentre Boeri teorizza la messa a punto del ricambio generazionale senza il pagamento delle pensioni Confindustria chiede al Ministro di implementare tali metodi all'interno del contesto produttivo italiano.

Il carrot and stick method viene addirittura teorizzato dai sociologi del lavoro inglesi come metodo per tenere sempre i muscoli del lavoratore belli in tiro durante il servizio, per far sì che suddetti muscoli e l'apparato nervoso dei dipendenti non godano di alcuna tregua vengono addirittura studiati raffinatissimi sistemi di privazione ed incentivazione, ma mai nessun metodo è buono al fine di raggiungere un tale scopo come il vecchio cottimo. Occorre ammetterlo anche nelle raffinate stanze della Luiss: il caporale dei campi che ha a disposizione manodopera schiavizzata riesce ad ottenere una resa da questa che neanche Frederick W. Taylor e i suoi famigerati cronometraggi potevano immaginarsi. Il poveretto che si trova ridotto a dormire nelle tende, nelle baracche o ben che gli vada in alloggi di fortuna vicino ai campi ha una resa lavorativa, ovviamente paragonata alla scarsa strumentazione a disposizione, ben maggiore del miglior operaio.

Qual è il segreto di tanta produttività che neanche Taylor poteva sognarsi poiché gli operai se solo si azzardava a proferir la parola ribaltavano la fabbrica? Ma il cottimo of course! Se al raccoglitore contiamo le arance raccolte a fine giornata prima di consegnargli il salario è evidente che il sistema di incentivazione sarà già costituito, senza necessità di tanti fronzoli e molti dei lavori odierni, nonostante la smaterializzazione del lavoro, restano ben misurabili, il nostro Ministro del Lavoro lo sa bene. Qual è dunque la risorsa del lavoratore che il vecchio Taylor era costretto ad abbattere con raffinatissimi strumenti tecnici arrivando fino ad ingabbiare il medesimo e che il pacioso Ministro vuole annullare? Il tempo morto e improduttivo che è uno spreco altamente sgradito per chi possiede i mezzi di produzione. Per costoro il tempo diventa davvero denaro, poiché altri vengono costretti dalle necessità ad occupare il loro tempo lavorando per questi che avendo a disposizione i mezzi di produzione non si capacitano che gli esseri umani non siano altrettanto efficienti delle macchine.

A dire il vero dalla dichiarazione del Ministro possiamo riscontrare che la consapevolezza della maggiore efficienza tecnologica rispetto al fattore umano vi sia, già la dichiarazione che reintroduce la possibilità di essere pagati a cottimo tira in ballo il fattore tecnologico: "l'ora di lavoro a fronte dei cambiamenti tecnologici è un attrezzo vecchio", ma nella seconda parte del ragionamento è ancora più evidente laddove annucia che "il lavoro è un po' meno cessione di energia meccanica ad ore, ma sempre più risultato. Con la tecnologia possiamo guadagnare qualche metro di libertà". Ovviamente stava parlando alla Luiss e sul chi vi possa guadagnare in libertà da un processo tale spero di essere stato sufficientemente chiaro, ma quel che preme dimostrare è proprio il fattore tecnologico come elemento in grado di calarci in una dimensione di libertà. È la retorica del momento, me ne rendo conto, ma forse se riprendiamo in mano Marx possiamo in poche righe far capire come non sia neutrale lo sviluppo scientifico e l'utilizzo nei contesti produttivi della tecnologia. Riprendendo un po' di dati e rilevazioni come ha fatto C. Formenti (leggi qui) si può anche capire questa non neutralità a scapito di chi e a vantaggio di chi sia andata a finire.

Infine, nel gergo utilizzato dai moderni padroni tali meccanismi, come il cottimo appunto, vengono poi definiti "strumenti di partecipazione in cui aziende e lavoratori condividono i risultati". In un periodo in cui stiamo privatizzando le ultime imprese statali rimaste per far partecipare i lavoratori ai lauti guadagni dell'azienda nel casinò finanziario c'è ancora chi pretende di essere pagato a ore come se in realtà non stesse lavorando per accrescere il capitale di tutti all'interno di aziende passate alla Lean Organization. Son tempi davvero bizzarri, ma tant'è, qualcuno sembra proprio non berla questa forse perché la teorizzazione del Lean Thinking non assomiglia molto alla realtà delle forme di lavoro sviluppatesi dove non si viene più pagati col sistema di retribuzione oraria. Qui infatti invece di esserci "cooperazione" pare si preferisca la "militarizzazione" della forza lavoro e non è esattamente un guadagno di libertà.

Ultima modifica il Lunedì, 30 Novembre 2015 18:05
Alex Marsaglia

Nato a Torino il 2 maggio 1989. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla storica rivista del Partito Comunista Italiano “Rinascita” e appassionato di storia del marxismo. Idealmente vicino al marxismo eterodosso e al gramscianesimo.

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