Infatti, ritengo che con l'assassinio di Abdelsalam è in gioco qualcosa di molto grosso. È infatti in ballo il diritto di sciopero. Le prime ricostruzioni dei media e della stessa procura lo dimostrano: ricostruzioni fatte prima di aprire le indagini rivolte a eliminare l'esistenza di un presidio fuori dai magazzini e veline padronali. Come se Abdelsalam non fosse appena uscito dall'assemblea del suo sindacato, come se stesse andando a fare la spesa e non stesse passando dal fratello e dagli altri compagni per sostenere i licenziati: “incidente stradale” ecco cosa ha ammazzato Abdelsalam secondo le ricostruzioni ufficiali. Insomma, si è capito subito da queste ricostruzioni ufficiali che qualcosa non quadrava con i fatti, non era possibile non ci fosse nessuna azione di protesta, Abdelsalam non stava semplicemente passeggiando incautamente per la strada per essere investito da un ignaro autista durante una notte piovosa. Purtroppo per chi tenta di coprire la verità facendosi scudo col potere, sia l'intervista del fratello che altre ricostruzioni dei compagni non confermano le frettolose ricostruzioni delle istituzioni e dei media. A queste nelle ultime ore si è aggiunto pure un banale filmato della sorveglianza (vedi qui) che fa domandare cosa ci sia nella procura di Piacenza che non va.
Una risposta c'è, ed è la gravità di un omicidio di un lavoratore in pieno esercizio del suo diritto di sciopero. Giustamente si parla tanto di difesa della Costituzione, bene: eccovi servito un caso perfetto di regresso al fascismo. Ovviamente un fatto del genere è da rimuovere immediatamente e così è stato fatto per ora. Ciò che occorre evitare adesso è il diffondersi della paura tra chi è impegnato tutti i giorni in queste lotte in cui per il profitto si è disposti ad “asfaltare come un ferro da stiro” un essere umano. Per non lasciare soli i compagni di Piacenza che sono partiti in bus da tutte le principali città per raggiungerli e per poter gridare davvero “Adesso ammazzateci tutti”, perché quel “tutti” è l'unica cosa che li fermerà dal commettere altri atti che hanno dell'inaudito in quella che continua ipocritamente a definirsi una Repubblica Democratica in cui “l'organizzazione sindacale è libera”.