In una fase iniziale abbiamo tentato di accompagnare alla testata e alle nostre iniziative una cronaca di quello che avveniva nei nostri territori, avviando una sperimentazione in Toscana ormai interrotta da tempo. Raccogliamo qui tutti gli articoli archiviati secondo le categorie di allora, aggiungendo tutto quello che si lega a questa regione e che pubblichiamo ancora.
Immagine liberamente ripresa da wikimedia.org
Chi ha soldi da spendere verso il privato (con quello “sociale” in gran spolvero), chi non ne ha si accontenti di quello che passa il convento del pubblico. Anche la sanità toscana, per anni fiore all’occhiello dei sostenitori del servizio pubblico universalistico contrapposto al modello sussidiaristico lombardo-veneto — con parità di efficienza – ha cambiato verso. Così la pensano tutti i gruppi di opposizione nel nuovo Consiglio regionale, pronti a sottoscrivere all’inizio dell’estate i quesiti presentati dal Comitato per la sanità pubblica, per un referendum abrogativo della legge di riordino del sistema sanitario toscano.
Molto si è parlato di scuola durante la serata di venerdì 18 settembre, nell’ambito delle iniziative e dei dibattiti di “Firenze Rossa e Solidale in festa” che in questi giorni si sta svolgendo presso l’SMS di Rifredi.
A parlarne sono stati Luigi Dei, Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Giuseppe Bagni, professore e membro del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), Marina Boscaino, insegnate, giornalista e aderente alla LIP (Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica), Alessia Petraglia, senatrice SEL e Fabrizio Dacrema, coordinatore Dipartimento Formazione e Ricerca CGIL. Gli insigni ospiti sono stati incalzati da un susseguirsi di domande provenienti da studenti delle superiori e dell’Università, in particolare dell’UDU e della Rete degli studenti Medi.
Tale formula ha reso possibile un confronto proficuo tra i rappresentanti della politica e della scuola e gli studenti, favorendo un’insolita sinergia e un prezioso confronto tra entrambe le parti.
“Resistete a colui che costruisce una piccola casa e dice: "qui sto bene"
resistete a colui che rientra a casa e dice: "dio sia lodato"
resistete al tappeto persiano dei condomini
all'ometto dietro la scrivania
alla società d'import-export
all'istruzione di stato
alle tasse
a me stesso che vi parlo
resistete a colui che per ore intere dal podio saluta le sfilate
resistete al presidente del tribunale
alle musiche, ai tamburi, alle parate
Il giglio magico perde Sara Biagiotti
La caduta di Sara Biagiotti fa un gran rumore. Un tonfo la cui eco arriva fin dentro palazzo Chigi. Perché la sfiducia del consiglio comunale di Sesto Fiorentino alla sindaca Biagiotti, eletta dodici mesi fa, colpisce una fedelissima di Matteo Renzi. Con lui nel viaggio in camper per conquistare il partito. Con lui all'epoca della prima Leopolda. In quella trimurti femminile – con Simona Bonafé e Maria Elena tacco 12 Boschi – che tanto solleticò le penne degli inviati giornalistici e le regie televisive.
Oltre le storie di ieri resta l'unicum di Sestograd. Fedele alla linea dal settembre 1944, che già nel 1899 aveva sindaco un socialista (Pilade Biondi), e che oggi si ribella alla sua prima cittadina. Al suo modo di amministrare la città, incollata al capoluogo e a un pugno di chilometri da Prato, ma orgogliosa della sua storia e delle sue caratteristiche. Più di 50mila abitanti felici di essere sestesi. Eppure la fiorentina Sara Biagiotti l'ha accusata senza mezze misure: “Per troppi anni Sesto è stata chiusa verso l'esterno”. Come se fosse un paesino delle Dolomiti. Non il centro più importante e dinamico della popolosa Piana fiorentina.
Di Francesca Gabbriellini e Andrea Incorvaia
Ignoranza presa a calci
Le immagine giunteci da Treviso e da Roma lasciano l’amaro in bocca, un misto di rabbia e incredulità. A nemmeno cent’anni dalla “notte dei cristalli” la serpe del fascismo, dell’odio e della violenza torna prepotente sulla scena. Pisa tre settimane fa ha ospitato per la decima edizione un torneo di calcio a 5 che va oltre il mero rotolare di un pallone. Il mundialito antirazzista, un classico ormai; il Mondiale Rebelde: evento importante organizzato al principio di ogni estate dal Progetto Rebeldia. Quest’edizione ha rappresentato un punto di arrivo ma allo stesso tempo un punto di partenza: dieci anni di esperienza, lotte al fianco di associazioni e comunità migranti condensati in un anno particolare, con l’emergenza umanitaria in pieno sviluppo e la necessità di dare risposte concrete che partano anche dallo sport. Il mundialito ha visto il solito splendido agonismo legato alla fantastica correttezza tenuta in campo dai partecipanti: un mix perfetto tra squadre “migranti” (Kurdistan, Senegal, Romania, Eritrea, Albania, Brasile, Marocco) e squadre composte da associazioni (Libera, Emergency, Arci ragazzi, Il nodo collettivo, Radio Roarr, Africa Insieme e così via). Per la cronaca da campo questa decima edizione ha visto il successo bissato della Romania, che in finale ha sconfitto il Kurdistan 8-6. Terza piazza per l’Arci ragazzi i quali hanno battuto nella finalina il Senegal e la simbolica “Coppa Terzo Tempo” che ha visto sfidarsi le squadre che meglio hanno interpretato lo spirito del Mondiale, dove a trionfare è stata la squadra di Africa Unita contro Contratto Sociale.
Il cineforum ARCI di San Casciano sbarca all'Arena
Nel 2015 cade il 120° anniversario della nascita del cinema. Per questo il Cineforum Arci San Casciano ha scelto di omaggiare tale evento con varie proiezioni. In particolar modo, lunedì 20 Luglio (ore 21.15), presso l'arena dentro le mura di via lucardesi a San Casciano Val di Pesa, si terrà una rassegna di corti cinematografici di giovani emergenti toscani.
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