In una fase iniziale abbiamo tentato di accompagnare alla testata e alle nostre iniziative una cronaca di quello che avveniva nei nostri territori, avviando una sperimentazione in Toscana ormai interrotta da tempo. Raccogliamo qui tutti gli articoli archiviati secondo le categorie di allora, aggiungendo tutto quello che si lega a questa regione e che pubblichiamo ancora.
Immagine liberamente ripresa da wikimedia.org
La nostra Toscana si avvicina con l'inesorabilità dello scorrere del tempo al purtroppo occasionale appuntamento con la volontà dei propri cittadini. Con colpevole ritardo le forze della sinistra esterne al sistema Rossi e più o meno compromesse con esso tentano una quadra che permetta loro di sopravvivere e contare in Consiglio Regionale.
Di Chiara Del Corona e Daniele Sterrantino
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Quel fiore –
gli hanno strappato i petali, ma è vivo
quel cuore –
nella sventura, è rimasto saldo
quella stella –
è caduta, con una scia di luce nella foresta
come chi sa morire con un sorriso
quando spalanca le ali
il vento dell’altopiano.
Li porto con me,
sono l’immagine
del non arrendersi.
Heyar, da “Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo
Di Chiara Del Corona e Daniele Sterrantino
“(…) Questo è un nuovo inizio, non una fine. E’ l’inizio di una nuova lotta in favore delle minoranze etniche. Abbiamo tutti delle grandi responsabilità verso la democratizzazione di tutte le popolazioni e culture in queste terre. Invito tutte le altre popolazioni in questo territorio a condurre un’esistenza basata sulla libertà e l’uguaglianza”
Abdullah Öcalan
Un’iniziativa davvero interessante e importante quella organizzata il 13 marzo dal Circolo Due Strade Tripetetolo di Lastra a Signa e che ci ha portato un po’ di più dentro il complesso mondo del Kurdistan il quale per troppo tempo è stato messo in secondo piano da stampa e media. Soltanto negli ultimi mesi, grazie alla resistenza dei curdi contro l’esercito dell’Isis si sono accesi i riflettori – ma per poi spengersi repentinamente e riaffondare nel buio – su questo “stato”che non è mai stato riconosciuto a livello internazionale e giuridico. A condurci attraverso la storia, le dinamiche, gli eventi attuali che si snodano attorno al popolo curdo e alla sua resistenza in difesa della libertà e contro la minaccia dello Stato islamico, sono stati Giulia Chiarini, attivista fiorentina che più volte è stata in Kurdistan ed Erdal Karabey, presidente dell’associazione culturale Kurdistan. I due relatori ci hanno raccontato fatti ed esperienze, stimolati dalle domande mirate e dalla competente coordinazione di Daniele Sterrantino, uno dei maggiori promotori e ideatori dell’iniziativa.
Respingere odio per fomentare solidarietà
È prassi annuale, come un rito iniziatico, come un gesto naturale, quando le idee quelle idee naturali non sono. È una moda, ogni anno gruppi di sedicenti fascisti (del nuovo millennio come amano definirsi) giocano a fare la “marcetta” nella città della torre. La popolazione pisana animata fin dagli anni più remoti da forte spirito antifascista respinge ogni qual volta questa minaccia lugubre prova ad avvicinarsi alla città.
Le prime manifestazioni in cui mi chiedevano di andarmene dal corteo perché avevo una bandiera di partito. Gli spintoni e le mani che si alzano durante accese discussioni, l’attacco ad altri che erano in piazza, accusati di essere meno compagni (o falsi compagni). Il presidio che si trasforma in momento di scontro con le forze dell’ordine, le discussioni dopo, le divisioni, le prese di distanza su gesti non concordati, la rabbia di chi non voleva alimentare la tensione in piazza, le offese ricevute perché non condividi alcune modalità. Sono cose da cui molti sono passati, spesso causa di nervosismo e frustrazione. Sul coro che si è alzato a difesa di Caselli, prevale però l’insofferenza verso un muro di ipocrisia dietro cui si nasconde la vita reale. Meglio litigare con compagne e compagni con cui non si concorda, piuttosto che ritrovarsi a sostenere cose slegate dalla realtà, funzionali ad una propaganda istituzionale assordante.
Di Chiara Del Corona e Lorenzo Palandri
“Chissà cosa succede poi, dopo aver parlato. Dopo l’ultima pagina, quando il romanzo finisce.”
Gianrico Carofiglio, “Il bordo vertiginoso delle cose”
Un incontro davvero piacevole quello organizzato il 5 marzo dalla Libreria dei Lettori presso il saloncino della Pergola con lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, da subito aderente alla campagna “Libreria bene comune”, lanciata dalla libreria dei Lettori e sensibile alla situazione e al destino delle librerie indipendenti.
A rendere ancor più coinvolgente il tutto è stato il fatto che più che una presentazione o una conferenza si è trattato di un interscambio con botta e risposta tra l’autore e il pubblico che gli rivolgeva domande e curiosità, creando l’atmosfera propria di un’amena chiacchierata intellettuale ma anche leggera in un salotto effettivamente sofisticato ma trasformatosi in tal modo in ambiente familiare, quasi intimo.
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