Toscana

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In una fase iniziale abbiamo tentato di accompagnare alla testata e alle nostre iniziative una cronaca di quello che avveniva nei nostri territori, avviando una sperimentazione in Toscana ormai interrotta da tempo. Raccogliamo qui tutti gli articoli archiviati secondo le categorie di allora, aggiungendo tutto quello che si lega a questa regione e che pubblichiamo ancora.

Immagine liberamente ripresa da wikimedia.org

Martedì, 14 Luglio 2015 00:00

Le gestione del territorio e della città

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Intervista ad Alberto Ziparo, professione Associato UniFi

1) La regione Toscana ha approvato il PIT, quali sono i cambiamenti principali in gioco? E come cambia il ruolo dei progettisti e urbanisti dopo questa approvazione? 

Gran parte del territorio toscano è tutelato, adesso: gli interventi devono seguire regole precise; inoltre si limiterà il consumo di suolo e si eviteranno peggiori disastri ambientali, anche con l’avvio del programma di risanamento idrogeologico. Ancora si supera la contrapposizione tra sviluppo e ambiente: oggi lo sviluppo può essere solo ecologico o sostenibile. Gli urbanisti devono saper assumere le dominanti paesaggistiche quali elementi distintivi e strutturanti del progetto. Per chi esce dalla scuola di Empoli questo non è certo un problema. Ma molti tecnici, anche già formati, devono rivedere e aggiornare il proprio background alla luce di tali innovativi caveat.

Lunedì, 13 Luglio 2015 00:00

Rosa Balistreri: un fiore siciliano in Toscana

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Di Clelia Incorvaia

Rosa Balistreri: un fiore siciliano in Toscana.

Si racconta di un fiore capace di sopravvivere all'arsura, di un fiore capace di rigenerarsi e fiorire al primo alito di vento. È la rosa del deserto. Non a caso, in gergo, si definisce "rosa del deserto" qualcosa di straordinario, di raro. Non è da tutti, infatti, imporsi nonostante le avversità; non è da tutti fiorire in un terreno generalmente arido. Rosa Balistreri l’ha fatto. Rosa non era una semplice cantante. Era molto di più. Era una stornellatrice in lotta con il mondo che ha fatto della disperazione il leitmotiv della sua produzione artistica. Era una cantastorie analfabeta, che nonostante non sapesse né leggere né scrivere, si è resa autrice di un capitolo culturale di altissimo pregio. È stata una donna, una mamma, una figlia, una siciliana profondamente ancorata a quella mentalità bigotta e codina che denunciava, invincibilmente legata a quel tessuto familiare e sociale violento che la costrinse a cercare il successo altrove, in Toscana, dove visse per dodici anni con il pittore Manfredi, dove incontrò artisti quali Mario De Micheli, Ignazio Buttitta, Dario Fo. Rosa, la ‘’picciriddra’’ che ha avuto il suo primo paio di scarpe a quindici anni, ne ha fatta di strada, nonostante tutto.

Sabato, 04 Luglio 2015 00:00

Irrigare la democrazia

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Irrigare la democrazia

Il panorama che si osserva dal colle che ospita la fattoria senza padroni è mozzafiato, le porte del chianti, il cielo azzurro, i colli segnati dal giallo oro del grano maturo, dalla macchia verdastra creata ad arte dagli uliveti, o i disegni generati dal ritto chino tipico della vite. Il contesto vuole la sua parte, ed il contesto di Mondeggi bene comune è di quelli da cartolina. Siamo nella hinterland fiorentino all’interno del comune di Bagno a Ripoli, un’ esperienza nata un anno fa in seno a contraddizioni del mercato della terra protratte da anni che hanno “dissanguato” questi campi tornati a zampillare irrigati dalla fonte dei beni comuni. La fattoria senza padroni nasce dopo un’assemblea pubblica promossa dalla rete di Genuino Clandestino, nel Novembre 2013.

Partecipazione e processi partecipativi: il caso Toscana.

Nella bella cornice del parco di via Betti si è svolta, nella giornata di Domenica 21 Giugn,o un’iniziativa sul tema della partecipazione attiva e sui modelli per cui essa viene declinata. L’iniziativa è stata promossa dal Municipio dei Beni Comuni, spazio politico pisano da tempo ormai attivo su svariati temi (ambiente, integrazione, beni comuni, welfare dal basso), nato in seno al grande progetto di recupero dell’ex colorificio e proseguita fino all’ultimo modello di alternativa reale: l’ex distretto militare Curtatone e Montanara rinominato alla sua liberazione in Distretto 42. L’assemblea ha visto sul proprio tavolo una serie di “ingredienti” molto interessanti; esperienze narranti di situazioni diverse tra loro ma pur sempre imparentate fortemente. Progetti nati dal basso, su iniziativa prettamente popolare che creano o hanno creato veramente partecipazione.

Questa è la volta che volerai via con me: il ritorno di Vasco a Firenze

Era il 1992 e il titolo era un passaggio della canzone "Lo show", singolo di apertura dell'album "Gli spari sopra". Sì perché quando si tratta di Vasco Rossi non si può dire che è solo un concerto. È una pioggia di emozioni.
Dopo una lunga attesa, Vasco Rossi è tornato ad esibirsi allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Il "Live Kom 015",dopo il debutto di Bari,è arrivato nel capoluogo toscano per due imperdibili date. Io vi racconterò la prima, quella di venerdì 12 giugno.

Sono le 21.15 circa. La gente non ne può più. L'attesa si fa snervante. Tutti invocano l'entrata in scena di Vasco. Pochi minuti dopo si sentono le nota di "Zoya" di Dmitrij Šostakovič. Ed ecco entrare la band: il tastierista Alberto Rocchetti, la carismatica corista Claudia Moroni, il bassista Claudio Golinelli ("Il gallo"), il corista Frank Nemola, il sassofonista Andrea Innesto (detto Cucchia), il chitarrista americano Stef Burns e le due new entry Vince Pastano alla chitarra (che sostituisce Maurizio Solieri) e l'ex Evanescence Will Hunt alla batteria. Dopo poco entra Vasco. Boato.

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