Sabato, 15 Dicembre 2012 04:30

Forza Nuova in Valdera: cronaca di un'ascesa

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Mai si sarebbe pensato di vedere del nero fra tanto rosso, anche quando il rosso ha cominciato a sbiadire. Eppure, da qualche tempo, c'è un nuovo movimento che agita le acque fra Valdera e Valdarno. Insediatosi nel 2008 a Pontedera, con l'apertura di una sede a due passi dal corso e fra le polemiche dei soliti noti, Forza Nuova, il partito “nero” dell'ultradestra fondato da Roberto Fiore, ha cominciato da quel momento a far parlare di sé dentro e fuori i confini comunali.

L'ultima iniziativa, nella notte fra il 12 ed il 13 dicembre, l'affissione a Santa Croce Sull'Arno di uno striscione anti-Monti, inneggiante a quella “rivoluzione” con la quale l'organizzazione tanti proseliti fa fra i più giovani. Un piccolo gesto, esclusivamente simbolico e al più seguito da un breve comunicato cui peraltro subito hanno fatto da contraltare le condanne del mondo politico. Iniziativa che, ciononostante, ha rappresentato la prima vera e inedita iniziativa del partito neofascista nella Zona del Cuoio.

Poco tempo prima, appena un mese fa, era stata proprio Pontedera la scena di un'altra e più preoccupante incursione. Un piccolo ma agguerrito gruppo di militanti, fra cui anche alcuni volti noti del movimento provenienti dalla lucchesia, era entrato a sorpresa all'interno del Teatro Era, gremito in quell'occasione di bambini migranti con le rispettive famiglie, partecipanti ad una cerimonia di consegna di attestati di cittadinanza onoraria ai 603 figli d'immigrati nati in Italia. Una manifestazione nata sulla scia della raccolta di firme nazionale per l'appello “Italia sono anch'io”, campagna per il riconoscimenti dei diritti di cittadinanza. Gli esponenti di Forza Nuova, dopo aver apertamente contestato l'iniziativa ed aver tentato di distribuire dei volantini, sono stati respinti dal servizio d'ordine del teatro. [QUI IL VIDEO]

Manifestazioni, per adesso, sempre a carattere simbolico, ma che denotano una vitalità crescente di questo movimento, che non a caso ha deciso di iniziare l'assalto alla provincia da una cittadina scolastica come Pontedera, sede di molti istituti superiori frequentati da migliaia studenti. Proprio la cittadina della Piaggio, nel 2012, ha visto una notevole ascesa dell'attivismo del partito, dopo alcuni anni di silenzio. L'anno non era ancora iniziato, a fine dicembre 2011, quando sotto la lente d'ingrandimento dell'ultradestra finì il consueto presepe “di denuncia” del presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, il noto parroco del vicino comune di Lari Don Armando Zappolini, quell'anno tutto incentrato sulle questioni dell'immigrazione e del permesso di soggiorno ai minorenni nati in Italia. In quell'occasione Fn aveva chiesto perentoriamente al vescovo di intervenire contro il sacerdote, «riservandosi, in difetto, iniziative clamorose». Affermazione che all'epoca espose il partito a numerose critiche da parte delle istituzioni locali e regionali. 

Neanche un mese dopo, il 19 gennaio, nuovo blitz sulla scia di un'iniziativa nazionale: a Pontedera,  davanti alla stazione ferroviaria, davanti all’ingresso del comune e in piazza Martiri della Libertà, vengono appesi cappi di corda per contestare le politiche fiscali del Governo e le liberalizzazioni.

Un banchetto per la distribuzione gratuita del pane «ai soli Italiani» fa invece la sua comparsa nelle prime giornate di giugno, in occasione del mercato settimanale.

Infine, a novembre, l'incredibile gesto al Teatro Era, a cui è seguita una manifestazione promossa e organizzata da Arci e dal Comitato Antifascista e Antirazzista Valdera, con l'adesione di tutte le sigle del mondo progressista, dell'associazionismo e della società civile, con l'unica clamorosa presa di distanza da parte del Movimento 5 Stelle, anch'esso molto attivo nella cittadina. Una posizione motivata dall'accusa ad una manifestazione rappresentante, al dire dei grillini, «una soluzione troppo semplicistica e demagogica». Poche ore prima, commentando il blitz in un altro comunicato, il M5S intimava le istituzioni a non «sottovalutare il fatto che fra le possibili cause potesse esserci anche l’esasperazione dovuta alla competizione che le politiche del lavoro messe in atto dai nostri governanti, che causano fra cittadini italiani e stranieri, dove i primi spesso si sentono in aperta competizione con chi viene preferito a loro perché pur di lavorare lo fa basso costo e a zero diritti». «Spesso gli immigrati – continua il comunicato – non fanno “lavori che gli italiani non vogliono più fare”: la realtà è che sono disposti a lavorare a condizioni fuori dalle regole e sotto ricatto».

Dura, invece l'accusa del Comitato Antifascista e Antirazzista della Valdera anche alle istituzioni locali:

 
"Condanniamo l’irruzione squadrista di Forza Nuova al Teatro Era in occasione del conferimento della cittadinanza italiana onoraria ai bambini nati e residenti a Pontedera. 603 bambini e bambine di 31 nazionalità partecipavano a una festa poi interrotta da pratiche xenofobe e razziste.

Non abbiamo altri termini per descrivere una ignobile manifestazione che colpisce i migranti e loro famiglie che vivono e lavorano da anni in Valdera, uomini e donne parte integrante della società civile.


Per troppo tempo le istituzioni locali hanno sottovalutato la pericolosità dell’estrema destra concedendo negli anni spazi pubblici per manifestazioni nostalgiche e di richiamo al fascismo.


ORA BASTA!"

Ed ora, a preoccupare di più, il fatto che questo infittirsi delle manifestazioni rappresenti una strategia in vista delle prossime elezioni: Forza Nuova a Pontedera, alle ultime europee del 2009, contava 125 votanti, rappresentanti dello 0,8%. Un numero esiguo, ma più alto di quello   provinciale, regionale e nazionale, che unito ad altri movimenti come La Destra (0,3%) ed il movimento Fiamma Tricolore di Pino Rauti (0,9%) raggiungeva  e superava i 300 voti.

Dati che oggi, con i morsi della crisi ed un Europa scenario di ripresa d'intolleranze e destra estrema, non sono affatto da sottovalutare.

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Gennaio 2013 02:03
Nilo Di Modica

Nato a Pisa nel 1984 e residente a Santa Maria a Monte, nella Zona del Cuoio, tenta disperatamente di studiare filosofia nel capoluogo, barcamenandosi fra varie passioni e mestieri, tra politica ed Arci, filosofia francese e giornalismo. Dal 2003 collabora come freelance per alcune testate locali e nazionali, on-line e sulla carta stampata (fra le quali Il Tirreno, 5avi.net, Controlacrisi.org). Aree d'elezione: eventi culturali e cronaca politica, con particolare riferimento alla provincia di Pisa.  

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