Ella & John – L'ora più buia
Prosegue un gennaio avvincente. Anche questa settimana vi propongo due nuove uscite: il film americano di Paolo Virzì Ella & John con una coppia di attori straordinaria (Sutherland e Mirren, entrambi in odor di nomination?) e il biopic su Winston Churchill, L'ora più buia, con Gary Oldman che probabilmente sarà protagonista ai prossimi Oscar. Entrambe le pellicole hanno un tema comune: resistere nei momenti più duri affinché ci siano momenti migliori. A voi!
Twin Peaks e la sfida di David Lynch alla televisione
È un fatto ormai innegabile che negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera epoca d'oro della fiction televisiva. Serie e miniserie stanno raggiungendo livelli qualitativi elevatissimi sia per quanto riguarda la scrittura, sia nella narrazione, nella recitazione, e nella fotografia. Se già un paio d'anni fa si cominciava ad osservare la presenza di prodotti televisivi che raggiungevano gli stessi livelli delle opere pensate per il cinema, bisogna oggi ammettere che in alcuni casi esistono produzioni televisive che non solo non hanno nulla da invidiare a quelle cinematografiche, ma sono anzi loro superiori sotto numerosi aspetti. La cosa non è sfuggita all'attenzione di attori e registi di prestigio: non è ormai insolito che gli uni o gli altri firmino contratti per serie televisive anche per più di una stagione, di fatto monopolizzando il proprio tempo lavorativo per uno o più anni, qualcosa che sarebbe stato impensabile non troppo tempo addietro, quando la fiction televisiva si vedeva riconosciuto un valore di puro intrattenimento, ma non artistico – e non "valeva la pena", per un attore o un regista con un nome importante, sacrificare così tanto tempo per un prodotto simile. La fiction televisiva, dunque, si trova in questo momento in una posizione privilegiata: si è vista riconoscere il valore artistico almeno potenziale a cui ambiva, gode di una distribuzione efficace e anzi in crescita, può vantare sempre più grandi nomi a suo supporto, e gode in generale di una maggiore libertà creativa di quella delle grandi produzioni cinematografiche, soprattutto quelle americane.
I problemi dell'università italiana nell'ultimo atto della trilogia di Smetto quando voglio
Questa settimana abbiamo scelto la realtà e la finzione. Samuele Staderini vi parlerà di quello che sta succedendo nell'università italiana, secondo la sua esperienza. Tommaso Alvisi, invece, ne ha parlato attraverso un film che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Segnale evidente che questo tema è piuttosto dibattuto nel contesto italiano contemporaneo.
L’uscita del capitolo finale della trilogia di Smetto quando voglio ci porta, inevitabilmente, a fare una riflessione sul mondo della ricerca italiana e sul sistema che la governa. Nei film, chiaramente esagerato (ma non troppo), si vede l’esasperazione di una generazione di ricercatori frustrati che, non potendo contare su alcun sostegno meritocratico, finiscono per scivolare nel delinquere per poter portare avanti la loro ricerca (e sopravvivere economicamente). Ma come si vive realmente nel sistema della ricerca italiana? È davvero così che il Bel Paese tratta le sue risorse intellettuali migliori?
I problemi dell'università italiana nell'ultimo atto della trilogia di Smetto quando voglio
Questa settimana abbiamo scelto la realtà e la finzione. Samuele Staderini vi parlerà di quello che sta succedendo nell'università italiana, secondo la sua esperienza. Tommaso Alvisi, invece, ve ne parlerà attraverso un film che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Segnale evidente che questo tema è piuttosto dibattuto nel contesto italiano contemporaneo.
Smetto quando voglio: ad honorem ****
(Italia 2017)
Genere: Commedia
Regia: Sydney SIBILIA
Sceneggiatura: Sydney SIBILIA, Luigi DI CAPUA, Francesca MANIERI
Cast: Edoardo LEO, Valeria SOLARINO, Valerio APREA, Luigi LO CASCIO, Stefano FRESI, Paolo CALABRESI, Pietro SERMONTI, Libero DE RIENZO, Greta SCARANO, Neri MARCORÈ, Lorenzo LAVIA, Marco BONINI, Peppe BARRA
Fotografia: Vladan RADOVIC
Durata: 1h e 36 minuti
Produzione: Fandango e Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Uscita: 30 Novembre 2017
Frase cult: È stata la banda. Quelli non perdono mai. Neanche vincono eh, però il cazzo lo rompono sempre.
Il cinema nasce come intrattenimento popolare. Uno spettacolo buono per bambini, plebaglia varia e buon ultime le donne. Oramai tutti sono a conoscenza della storia, secondo la quale, persino il padre dei fratelli Lumière non credesse affatto nella longevità della creazione ad opera dei suoi due figlioli. Questa storia però si è subito scontrata colla voglia di “narrare” storie per il pubblico, diventando di fatto la grande industria di sogni, illusioni, fantasia al potere, che ogni cinefilo o spettatore indisciplinato ama tanto.
Dello scontro tra Netflix e Cannes (e come il cinema potrebbe uscirne migliore)
Bong Joon-ho è un regista sudcoreano, e a detta di molti uno dei nomi da seguire nel panorama del cinema contemporaneo. I suoi film condividono un certo amore per le ambientazioni distopiche, e una particolare attenzione per le tematiche delle differenze di classe e del potere delle grandi compagnie che ha spesso conseguenze drammatiche per i più poveri.
Il film della settimana nelle sale è il GGG, potete leggere la recensione cliccando qui.
Eccovi in pasto la sorpresa di fine anno. Un ricco speciale sul 2016 cinematografico. Ecco a voi i top e i flop. È stato un anno dove si sono registrati aumenti di reboot, remake, sequel piuttosto inconsistenti. La differenza la fanno sempre i grandi talenti e l'autorialità delle storie. C'è poco da fare, la classe non è acqua. Le classifiche si basano sui film usciti nei cinema italiani nell'anno solare 2016 e tengono conto di vari fattori: qualità, andamento della pellicola, accoglienza di pubblico e critica, gusti personali.
L'incrociatore Star Wars di produzione Disney è stato varato nel 2016 con Il risveglio della forza, accusato da più parti di essere una fotocopia di Episodio IV, l'esordio assoluto del progetto inventato da George Lucas.
Come da tradizione, a Sorrento tra la fine di novembre e i primi di dicembre ci sono le Giornate Professionali del Cinema. Ogni anno in questa occasione vengono presentati i listini del nuovo anno. Ecco in dettaglio il 2017 cinematografico, diviso per case distributrici. Prendete nota.
Cannes 2016: edizione più povera del solito?
Dall' 11 al 22 maggio si terrà la 69esima edizione del Festival di Cannes, presieduta dal regista George Miller (creatore della saga di "Mad Max"). L’attore francese Laurent Lafitte ("Piccole bugie tra amici") presenterà l'evento.
Proseguendo la tradizione iniziata nel 2009 che dedica ai volti e ai “momenti” del cinema, la locandina di Cannes 2016 è dedicata al film "Il disprezzo" di Jean-Luc Godard. Cosa non farebbero i francesi per farsi vedere belli...
Dovremmo imparare da loro a partire dal Festival di Venezia. Cannes è una vetrina importantissima per riflettere sullo stato di salute del cinema mondiale, ma non solo. Infatti la kermesse francese è il luogo di incontro di culture, moda, glamour. Qui si creano le basi del futuro di questi settori. Pierre Lescure, presidente del Festival, e Thierry Frémaux, delegato generale, hanno annunciato alla stampa mondiale i contenuti della prossima edizione dopo aver visionato 1869 film (io ancora non sono a questi livelli...).
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