Martedì, 24 Marzo 2015 00:00

Battaglie per la rivoluzione francese

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La Rivoluzione francese e la teoria comunista sono strettamente legate da profonde ragioni. È in quel grande evento storico che affondano le radici del "socialismo francese", che costituisce, secondo la felice definizione di Lenin, una delle "tre fonti e tre parti integranti del marxismo". È nel corso della Rivoluzione francese che Gracco Babeuf organizza la sua "congiura degli Eguali", primo tentativo genuinamente proletario di prendere il potere. È sempre in quella cesura storica che prende vigore e si tempra l'idea che "libertà, uguaglianza e fraternità" siano parole vuote finché esiste una classe sottoposta allo sfruttamento economico. Su questo concetto si sviluppano le varie scuole di socialismo utopistico cui Marx ed Engels daranno poi il fondamento scientifico. Inoltre lo svolgimento della più grande rivoluzione borghese è stato per lungo tempo l'unico riferimento su cui Marx ed Engels potevano impostare e verificare le proprie ipotesi di strategia per la rivoluzione proletaria, e perciò entrambi la studiarono a fondo.

Così afferma la nota editoriale che apre l’edizione italiana dell’antologia di scritti di Michel Vovelle, pubblicata in Francia nel 1993 dalle éditions La Découverte e Société des études Robespierristes (una denominazione che è un programma) sotto il titolo: Combats pour la Révolution Francais; ora proposta da Pantarei sotto il titolo: Battaglie per la Rivoluzione francese.
Una nota che condivido, un testo la cui lettura consiglio ai lettori de Il Becco.

Pantarei è una casa editrice legata a Lotta Comunista, uno storico gruppo della sinistra comunista, che pubblica testi non canonici nel panorama della storiografia del e sul movimento operaio, spesso rimasti sconosciuti, poco diffusi, dimenticati o rimossi, ma sempre interessanti e comunque di grande valore documentario e scientifico, cosa di cui va dato il giusto merito al di sopra delle differenze politiche.
Michel Vovelle non appartiene certo alla categoria degli sconosciuti, storico della Rivoluzione francese – della “corrente” di Georges Lefebvre e Albert Soboul – di impostazione rigorosamente marxista, spesso si è anche definito “robespierrista” in polemica con gli storici della Rivoluzione di scuola “liberale”.
In Italia ha pubblicato numerose opere: I giacobini e il giacobinismo; La Rivoluzione francese spiegata a mia nipote; Le parole della Rivoluzione francese; La rivoluzione francese; La morte e l'Occidente dal 1300 ai giorni nostri; La mentalità rivoluzionaria. Società e mentalità durante la Rivoluzione francese; Il triennio rivoluzionario in Italia visto dalla Francia: 1796-1799; La scoperta della politica. Geopolitica della Rivoluzione francese; Immagini e immaginario nella storia: fantasmi e certezze nella mentalità dal Medioevo al Novecento; Ideologie e mentalità; Le metamorfosi della festa: Provenza 1750-1820.

Battaglie per la Rivoluzione francese è realmente un libro di battaglia, esso raccoglie gli interventi, le conferenze e gli scritti di Vovelle fra il 1989 e il 1993, pronunciati o scritti contro gli storici “liberali” come Furet, denunciandone senza mezzi termini gli intenti revisionisti, soprattutto quando essi hanno abbandonato il terreno della ricerca storica per dedicarsi alla polemica ideologica contro l’idea stessa di rivoluzione.
Michel Vovelle non nasconde i suoi intenti pugnaci di storico militante, che sa essere al tempo stesso scientificamente rigoroso, che smaschera gli intenti politico-ideologici degli avversari evidenziandone le incongruenze sul piano scientifico: “… si commetterebbe un grave errore a vedervi solo un libro di ricordi, uno sguardo sul passato, perché personalmente ho la speranza che queste battaglie, lungi dall’essere terminate, siano ancora di grande attualità, sia pure in un contesto rinnovato, al punto che la loro evocazione possa ancora esserci utile fornendoci delle idee”.
Al tempo stesso Vovelle si batte contro le facili e interessate (politicamente) ricostruzioni “storiche” degli anni e degli avvenimenti rivoluzionari, veicolate dai grandi mezzi di informazione, dalla televisione e dal cinema.

Magistrale la sua demolizione di Danton, film di Wajda del 1983, rilevandone tutte le incongruenze, pur dichiarandosi non idoneo a giudicare la qualità artistica e cinematografica dell’opera, denunciando come Wajda abbia non solo stravolto il senso dell’opera di Stanisława Przybyszewska, sulla quale il film si basa in gran parte, ma anche per l’uso di fonti controrivoluzionarie, alcune addirittura coeve, tese più a demolire Robespierre che ad esaltare Danton.
Una lettura che consiglio quindi anche come antidoto alla vulgata diffusa a piene mani da facili divulgazioni di “verità” storiche veicolate dai grandi giornali, dalla televisione e da internet, il cui unico obiettivo è quello di individuare nella Rivoluzione il male degli ultimi due secoli da aborrire e rifuggire.

Michelle Vovelle; Battaglie per la Rivoluzione francese; Pantarei, 2014; 20,00 €.

Ultima modifica il Lunedì, 23 Marzo 2015 22:30
Francesco Draghi

Francesco Draghi, nel Partito Comunista Italiano prima e dalla sua fondazione nel PRC, ha ricoperto in entrambi incarichi di direzione politica, è stato amministratore pubblico.

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