I film della settimana, le serie televisive e tutto ciò che riguarda l'arte dello schermo (piccolo o grande che sia), senza disdegnare le arti del videogioco.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
La Bella Gente
Al festival del film italiano di Annecy, sei anni fa vinceva il Gran Premio un film che fino ad oggi non era mai uscito nelle sale: La Bella Gente. L’intenzione del film è quella di scuotere la coscienza ben pensante del paese, forse proprio per questo la sua uscita è stata molto travagliata.
Al centro del film come in tutta la trilogia (Gli Equilibristi e I Nostri Ragazzi) sta la rappresentazione della famiglia, stavolta una famiglia medio-alto borghese di sinistra che si confronta con l’immigrazione e la prostituzione. La madre (Monica Guerritore) è la direttrice di un centro contro la violenza sulle donne che vede in Nadja (Victoria Larchenko) la possibilità di riuscire a cambiare il destino di una persona con la sola forza personale invece di affidarsi a delle strutture organizzate. Il padre (Antonio Catania) è un “comunista” come lo definisce un altro personaggio del film, che non si impegna più se non nel riuscire ad accontentare i capricci della moglie. Il figlio (Elio Germano) è un ragazzo di sinistra, più negli ideali che nella pratica, che vede in Nadja l’evasione sessuale dal rapporto con la propria ragazza.
Non esitate a salire sul taxi di Jafar Panahi
C'è molta "Novelle Vague" e neorealismo nell'ennesimo film clandestino di Jafar Panahi. Il regista iraniano ha raccontato il suo Paese nelle sue varie sfaccettature, ha elogiato il ruolo della donna nella società. Cose che in Iran non sono ben accette. Il palloncino bianco, Il cerchio, Lo specchio, Oro rosso e Offside sono le sue opere più famose. Senza dimenticare i due film clandestini "This is not a film" e "Closed curtain".
Nel 2009 Panahi è stato condannato dalla 'giustizia' iraniana a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la det enzione per sei anni. Gli fu proibito di dirigere, scrivere e rilasciare ogni forma di intervista con i media stranieri. E poi fu "ingabbiato" in Iran senza poter lasciare il proprio Paese natio per non diffondere notizie sul regime di Teheran.
Di Lorenzo Palandri e Chiara Del Corona
Quando c’era Marnie
Lo studio Ghibli torna a presentare nelle sale il suo nuovo (e forse ultimo) lavoro. Lo studio, dopo la cattiva accoglienza per “La storia della Principessa Splendente” di Takahata e l’addio (?) di Hyaio Miyazaki sembrava essere in procinto di chiudere i battenti; tuttavia con “Quando c’era Marnie” ci ha regalato un’altra piccola perla che ha riscosso delle buone critiche ed anche un notevole incasso.
Seppure non ai livelli del maestro Miyazaki, anche Hiromasa Yonebayashi mostra di aver imparato la lezione del suo mentore, creando immagini di grande impatto visivo, ricche di dettagli molto curati; le piccole gocce che scorrono sui pomodori, le increspature del lago, i disegni dipinti dalla protagonista, le ampie vedute paesaggistiche e i particolari dell’arredamento domestico, sembrano così reali da farci quasi dimenticare che si tratta di un film di animazione.
L'uscita è stata anticipata di cinque mesi. Il clima sul set, a detta dell'impianto promozionale, è stato tra i migliori di sempre. Chrisopher McQuarrie è ormai da tempo al fianco di Tom Cruise, come sceneggiatore, produttore e per la seconda volta alla regia (il precedente è il recente Jack Reacher, del 2012).
Il franchising ha intrapreso anche una scelta di continuità su alcuni aspetti di fondo, a partire dalla direzione corale, in cui spicca la scelta felice di Jeremy Renner, mentre rimangono simpaticamente macchiettisti (ma funzionali) Simon Pegg e Ving Rhames.
Ex machina
Alex Garland esordisce con il suo primo film, Ex machina, un film di fantascienza. Garland ci ha già regalato molte sceneggiature divenute dei cult per appassionati del genere horror, come 28 Giorni Dopo e 28 Settimane Dopo, ma anche sceneggiature per film drammatici come Non Lasciarmi, tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro. La prima prova alla regia però non è all’altezza dei precedenti film.
La domanda che il film si pone e a cui tenta di dare una risposta è formulata dal coprotagonista, Nathan Bateman (Oscar Isaac), durante uno dei suoi lunghi monologhi “La sfida non è agire automaticamente, è trovare un’azione che invece non sia automatica, che sia dipingere, respirare o parlare, o scopare, o innamorarsi”: se la sfida sembra essere posta alla macchina, vi state sbagliando, nella realtà del film la domanda è posta all’uomo.
Amore e amicizia al centro della serata cortometraggi all'Arena Estiva di San Casciano
Nonostante il gran caldo dell'estate 2015, molti di noi difficilmente si scorderanno le emozioni provate il 20 Luglio nella splendida cornice dell'arena dentro le mura di San Casciano. Siamo gente semplice che vive amando ciò che ha. Siamo "schiavi" delle emozioni. Per noi i pensieri sono parole non dette ed è proprio grazie a questi due elementi che i nostri pensieri prendono forma e diventano parole. Così è stato e ne siamo estremamente felici.
Per la prima volta abbiamo proposto una rassegna di cortometraggi e mediometraggi cinematografici di giovani registi emergenti toscani presentati dal Gruppo Cineforum Arci di San Casciano. Protagoniste, in ordine di apparizione, le opere di Claudio Cirri, Claudio Corvari, Fortunato Valente e Mehdi Ben Temime insieme alle loro troupe. Dopo una breve introduzione sul nostro staff, siamo partiti con il grande cinema.
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