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Undici anni di calcio ribelle
Pisa saluta l'XI edizione del Mondiale Rebelde
Si svolgerà anche quest'anno, per l'undicesima volta consecutiva, la manifestazione promossa a Pisa dal Progetto Rebeldia, battezzata una decade fa “Mondiale Rebelde”. Una straordinaria iniziativa voluta fortemente da uomini e donne decisi a riprendere in mano quanto di più popolare ci sia (con accezione esclusivamente positiva), lo sport.
Nuove eutanasie sociali ai tempi dell'economia politica della vita
La stretta connessione fra politiche di austerità e incremento della mortalità non è più solo una congettura. Che il taglio dei servizi pubblici e dei sistemi assistenziali di stato, secondo la logica neoliberista dell'"efficienza", della "razionalizzazione" e dello "Stato minimo", abbia significativamente contribuito ad accrescere il tasso di mortalità in molti paesi occidentali e sviluppati è ormai un fatto conosciuto e un dato consolidato.
A urne chiuse ed a risultati del primo turno, sostanzialmente, acquisiti, si può provare a trarre un bilancio sommario di questo primo turno di amministrative.
A Roma in maniera imprevista, ma non troppo, dopo le vicende di “mafia capitale” e la guerra interna condotta contro il sindaco Marino, il Partito Democratico, ed in particolare la sua corrente più filo-premier, ottengono un risultato drammaticamente basso (la lista del PD si ferma abbondantemente sotto il 20%) mentre a beneficiare del clima di antipolitica serpeggiante nel Paese è il partito di Grillo.
Il risultato della carinissima - ma meno incisiva rispetto ad un Di Battista - avvocatessa Raggi - il cui programma su alcuni nodi chiave, dal salario accessorio dei dipendenti del comune alle partecipate, rimane un mistero - con il 34% dei voti, si colloca ben oltre le più rosee previsioni della Casaleggio associati e pone un'ipoteca importante per la vittoria dei Cinque Stelle nella capitale d'Italia. Nella mondezza cui è stata condotta Roma, il ragionierismo di gianniniana memoria, il ripetere pappagalesco l'invettiva contro "i vecchi partiti" ha, evidentemente, pagato.
Rimarrà nella storia la visita, la prima di un Presidente statunitense in carica, di Barack Obama ad Hiroshima. “Un significato storico per il mondo intero” secondo il Presidente del Partito Democratico, Katsuya Okada, il quale ha auspicato che questa visita possa essere il primo passo per realizzare “un mondo libero dalle armi atomiche”.
Giudizio positivo è stato espresso anche da Terumi Tanaka, Segretario Generale della Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime delle Bombe A e H (Nihon Hidankyo): “credo che se i sopravvissuti leggessero il testo del suo discorso sarebbero tutti quanti commossi” ha affermato il leader storico dell'associazione, il quale ha, però, espresso il proprio disappunto per la visita troppo breve, circa 15 minuti, al museo del Memoriale e per non aver potuto parlare direttamente con il massimo rappresentante USA. Un brevissimo scambio di parole si è tenuto, invece, tra Obama e Sunao Tsuboi, Presidente di Hidankyo.
Il secondo tipo di obiezione è di natura maggiormente etica, per quanto si intrecci fortemente al primo e concerne due punti principali: l’inviolabilità del corpo e la conseguente accusa di sfruttamento del corpo della donna e la sua riduzione a mera merce; la presunta naturalità della maternità e del suo valore indiscutibile.
A mio avviso questi due concetti si basano su due miti che non mi sento di condividere affatto: il mito del corpo come un “dato” immodificabile (il mito del dato di matrice hegeliana: il dato non è dato ma è il prodotto di un processo) e il mito della maternità.
Da il manifesto del 29 maggio 2016
A Sestograd rischio ballottaggio
Solo due stagioni fa, nei giorni del 40% europeo del Pd, le elezioni comunali a Sesto Fiorentino furono una formalità. I risultati certificarono il 56,7% per il partitone tricolore, la “sinistra minoritaria” di Sesto bene comune al 18,2%, il M5S all'8,5%, e le briciole alle destre divise fra loro. In meno di ventiquattro mesi è cambiato tutto. A tal punto che, per la prima volta nella storia della città, confinante con il capoluogo e a un pugno di chilometri da Prato, si andrà al ballottaggio. Lo dicono i sondaggi, ne sono sicuri i sestesi che hanno affollato piazza Vittorio Veneto, nella notte in cui le “Mamme no inceneritore” hanno riunito almeno 500 persone per una civilissima discussione con i cinque candidati sindaci, su uno dei due argomenti principali della campagna elettorale. L'altro, manco a dirlo, è l'aeroporto intercontinentale che Matteo Renzi e Marco Carrai vorrebbero costruire nella Piana fiorentina, di cui Sesto è il comune più popoloso al pari della vicina Campi Bisenzio.
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