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Alla presentazione di Utopie Letali di Firenze, a febbraio, Il Becco aveva avuto modo di ascoltare alcune riflessioni di Carlo Formenti sul giro a la izquierda dai paesi latinoamericani. Il socialismo del XXI secolo di cui spesso parla la sinistra europea veniva criticamente analizzato, a partire dal ruolo del Brasile nell'area amazzonica.
Solo chiacchiere da parte di Palazzo Chigi e rese senza neanche battersi alle richieste antisociali della Commissione Europea
Debbo a chi capita di leggermi un'autocritica: ero del parere che la minaccia da parte della Commissione Europea dell'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per deficit eccessivo non si sarebbe concretizzata prima del 2015, probabilmente nei suoi primi mesi. Forte della vittoria ottenuta (per k.o. tecnico) su Renzi sul terreno della “legge di stabilità”, pensavo, il roccioso liberista superduro Katainen, l'attuale padrone monopolista delle politiche economiche europee, si sarebbe acquietato per un po', anche per riprendere fiato, inoltre per non far fare un'ulteriore figura ridicola a Renzi. Ma non è andata così: già, come si apprende, in quest'inizio di novembre la minaccia si è manifestata. Sapevo che i vertici europei sono fatti da killer antisociali, ma non al livello mentale dei miliziani dello “stato islamico”. Manca solo la decapitazione dei prigionieri, ma chissà dove andremo a finire in Europa sulla strada imposta dai vari Katainen, ed è dunque bene che Renzi stia attento quando va a Bruxelles. Mi scuso davvero, constatando a danno del mio buonismo come non esista davvero un limite al peggio.
Chi bivaccava, al tempo degli incolti,
era chi forestiero, non accolto
agli astri freddi rivolgeva il volto
nell’aspettar la fine delle notti.
Era il 2011. Berlusconi era preoccupato, ma non telefonò a Gheddafi, perché "non voleva disturbare nessuno". Le opposizioni di allora erano invece scandalizzate per il silenzio del governo sulle vicende libiche. Veltroni riteneva inaccettabile il silenzio sugli ormai "quasi cento morti". In Parlamento c'erano ancora Fini e Di Pietro. Anche i loro partiti, insieme all'UDC, chiedevano una netta presa di posizione contro il dittatore di Tripoli. Camusso e Rossandasostenneroquesta linea di indignazione.
Le Primavere Arabe facevano sognare il pubblico televisivo occidentale, cavalcando l'attivismo militante praticato su Facebook e Twitter. In fondo Gheddafi in Italia era visto da tutti come "amico di Berlusconi", così la realtà della Libia poco contava. Il dittatore doveva morire e la democrazia trionfare.
In un’epoca dominata dall'incertezza, dalla tecnologia e dalla disumanizzazione della società, il Gruppo Cineforum dell’Arci di S.Casciano (in collaborazione con Chianti Banca e la Pro Loco di San Casciano) va in controtendenza promuovendo la socializzazione sul territorio per la settima stagione consecutiva attraverso grandi serate di cultura, arte e tanto cinema. Il nostro gruppo, composto da volontari, si è rinnovato ed è pronto a orientarvi nei meandri più oscuri della settima arte ascoltando le Vostre idee e opinioni.
L’11 Ottobre di 10 anni fa, veniva annunciata la nascita del Partito Comunista Indiano (maoista), fusione dei due principali movimenti comunisti illegali attivi nel Paese, il CPI (marxista-leninista) e l’MCCI (Centro Comunista Maoista Indiano) dando nuovo vigore alla lotta armata e insurrezionalista, comunque già esistente in India dagli anni ’60.
Il nuovo movimento, coniugando l’ideologia marxista-leninista con quella maoista, rifiuta il sistema parlamentare e democratico indiano, viste come uno specchietto per le allodole dietro al quale si nasconde invece un impianto statale ancora estremamente oligopolistico e semi-feudale. I maoisti denunciano una situazione economica e sociale insostenibile. Nelle campagne, pochi proprietari terrieri dispongono del grosso delle ricchezze e obbligano le popolazioni tribali a vivere in condizioni economiche ed igieniche pessime mentre, nelle città, un esercito di proletari è costretta a turni massacranti di 12-14 ore in cambio di uno stipendio appena in grado di riprodurre le loro condizioni materiali di esistenza.
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