Roberto Capizzi

Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Grande opposizione popolare ai disegni di legge presentati dalla maggioranza conservatrice per l'impiego delle Forze di Autodifesa all'estero. Manifestazioni simultanee si sono tenute in tutte e 47 le Prefetture. A Tokyo, nei pressi della sede della Dieta, con circa 120.000 partecipanti, si è tenuta la protesta più numerosa.
“Uniamoci per far crescere l'opposizione ed ottenere il ritiro dei disegni di legge e le dimissioni del Primo Ministro Abe” ha affermato nel proprio discorso ai manifestanti il leader del Partito Comunista Shii. Presenti alla dimostrazione anche i leader del Partito Socialdemocratico e del Partito Democratico.
Contrario alla nuova legislazione in fase in discussione anche la Federazione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori Portuali. Proteste si sono tenute nei porti di Tokyo, Osaka, Yokohama e Kobe.

Un appello per il ritiro dei disegni di legge è arrivato anche da oltre 300 avvocati ed accademici che, lo scorso 26 agosto, hanno convocato una conferenza stampa.
Tra i giuristi in prima linea contro le politiche militariste di Abe, il presidente della Federazione delle Associazioni Forensi Susumu Murakoshi e l'ex direttore dell'Ufficio Legislativo del Governo Masasuke Omori: “è totalmente inaccettabile che un governo arbitrariamente cambi la tradizionale interpretazione del carattere pacifista della Costituzione” ha dichiarato quest'ultimo.

In ambito scolastico, la città di Imabari (Prefettura di Ehime), lo scorso 28 agosto, ha deciso di eliminare dalle scuole medie cittadine i testi pubblicati dalla casa editrice revisionista Ikuhosha.

Nel settore dei trasporti, lo scorso 31 agosto, il deputato comunista Shozo Majima ha chiesto, insieme ad un gruppo di cittadini di Fukuoka, che la compagnia ferroviaria Kyushu Railway rimetta il personale in 12 stazioni, sulla linea Kashii, che da marzo ne sono sprovviste.
Per l'azienda che gestisce la linea il servizio ai passeggeri e la loro sicurezza possono essere coperti mediante assistenza telefonica e videosorveglianza. Di parere opposto il gruppo civico che ha chiesto il ripristino del personale, per il quale il miglior modo per avere una stazione sicura e funzionale è la presenza di un numero adeguato di dipendenti.

(con informazioni di Japan Press Weekly 26 ago. - 01 sett. 2015)

Anche l'Associazione Internazionale dei Giuristi Democratici si schiera contro i disegni di legge che consentirebbero il dispiegamento all'estero delle Forze di Autodifesa. L'Associazione, il cui primo presidente fu il Premio Nobel per la Pace René Cassin, in un comunicato, si è espressa a favore dell'articolo 9 della Costituzione e, conseguentemente, contro un suo stravolgimento nei fatti.
“Le Forze di Autodifesa possono diventare una forza belligerante in conflitti che non riguardano o colpiscono il Giappone. Questi nuovi disegni di legge faranno, senza dubbio, crescere le tensioni nella regione” si legge nella dichiarazione.

“Una dichiarazione piena di falsità”, questo il giudizio del Presidente del Partito Comunista Shii sulla dichiarazione ufficiale rilasciata dal premier Abe in occasione dei settanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il premier ha utilizzato termini come “aggressione”, “dominio coloniale” e “rimorso” ma unicamente in riferimento a precedenti dichiarazioni (come quella di Murayama del 1995). Criticato da Shii anche il riferimento alla guerra Russo-giapponese del 1904-1905 come un conflitto che, secondo le parole di Abe, “ha incoraggiato molti popoli sotto il dominio coloniale dell'Asia e dell'Africa”. Una distorsione della storia per il leader comunista, in quanto l'obiettivo nipponico era la colonizzazione della penisola coreana.

Stop di un mese (a partire dal 10 agosto) ai lavori per la realizzazione della nuova base statunitense di Henoko (Nago) nella Prefettura di Okinawa. Il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, ha avviato colloqui con il governatore della Prefettura Takeshi Onaga al fine di provare a restringere le tensioni tra il governo centrale e l'amministrazione locale.
L'ex sindaco di Naha, ha affermato che, durante lo stop ai lavori, non procederà alla cancellazione delle autorizzazioni concesse dal proprio predecessore. “La via del dialogo è stata aperta e la costruzione fermata. Questo è un passo positivo” ha detto Onaga durante una conferenza stampa.
Le posizioni rimangono però distanti. Il governo, ritiene non vi sia alternativa rispetto alla ricollocazione della base (da Ginowan a Nago). Il governatore ha invece ribadito la ferma opposizione alla nuova installazione militare.
Prevista a breve anche una visita ad Okinawa del ministro della Difesa Nakatani.
Lo scorso 12 agosto, intanto, un elicottero militare statunitense operante nella Prefettura ha avuto un incidente che ha causato sei feriti tra i militari (due di essi nipponici).

Aperti, lo scorso 2 agosto ad Hiroshima, alla presenza di delegati giapponesi e stranieri, i lavori della Conferenza Mondiale Contro le Bombe A e H. 
Il primo intervento, in rappresentanza del Consiglio Giapponese Contro le Bombe A e H, è stato quello del professor Shoji Sawada dell'Università di Nagoya, per il quale, dopo il fallimento della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione, gli Stati con armi nucleari “sono finiti in un angolo”.
Presente alla sessione che ha coinvolto il movimento internazionale per il bando delle armi atomiche, il vicepresidente del Partito Comunista Ogata, il quale, nel proprio intervento, ha rimarcato la necessità che il movimento capovolga la politica, espressa in aprile dalle potenze nucleari, del “passo dopo passo” per l'eliminazione delle armi atomiche, con una politica di bando totale.

Sabato, 08 Agosto 2015 00:00

Il regalo dell'Egitto al mondo

35 chilometri di nuovo canale, allargamento ed approfondimento di altri 37 chilometri, meno di 12 mesi per la sua realizzazione, oltre 43.000 lavoratori impiegati, 250 milioni di metri cubi di terre da scavo, 258 milioni di metri cubi di materiale dragato, più di 8 miliardi di dollari di costo di realizzazione, raccolti interamente - ed in pochissimo tempo - tra la popolazione egiziana, mediante speciali, ed estremamente convenienti, buoni del tesoro.

Le comunità protestanti del Sol Levante, preoccupate dalle politiche militariste del governo Abe, chiedono il ritiro dei disegni di legge volti a regolamentare l'impiego all'estero delle Forze di Autodifesa.
La Chiesa Unita in Cristo, lo scorso 14 luglio, ha rilasciato un durissimo comunicato nel quale si afferma che “non è il volere di Dio che giovani prendano le armi per uccidere”.
Il giorno seguente ha espresso la propria posizione il reverendo Kano Yoshitaka della Convenzione Battista del Giappone: “non pensiamo che la nostra fede ci limiti unicamente sulla questione della salvezza. Noi dobbiamo anche prendere posizione sui temi politici. Basandoci sull'interpretazione della Bibbia, non consentiamo né l'uso della violenza né che alcuno venga ucciso”.
Posizioni di netta contrarietà sono stati espressi anche dalla Chiesa Luterana, da quella Anglicana e da varie altre chiese evangeliche. Storicamente contraria al militarismo è anche la Conferenza Episcopale nipponica.

Il Governatore della Prefettura di Okinawa, Takeshi Onaga, è pronto a ritirare le autorizzazioni, concesse dal proprio predecessore, ai lavori di costruzione della nuova base statunitense nel distretto di Henoko (Nago).
L'annuncio, giunto lo scorso 16 luglio, è conseguenza del parare negativo fornito dal gruppo di lavoro - istituito dallo stesso Onaga - circa la legittimità delle autorizzazioni rilasciate da Hirokazu Nakaima.

Contro i disegni di legge, volti a facilitare l'impiego all'estero delle truppe nipponiche, si sono intanto schierati oltre 11.000 studiosi e ricercatori raccoltisi intorno ad un appello: tra essi il premio Nobel per la Fisica Toshihide Masukawa.

Mercoledì, 29 Luglio 2015 00:00

Grecia, il segno di una sconfitta

La Grecia e la sua crisi usciranno dalle scalette dei telegiornali e dalle prime pagine dei giornali italiani. È una regola dell'informazione: “tirare” troppo una notizia stufa il lettore, approfondirla lo annoia. Finiti gli aspetti scenografici - la tensione sul volto di Tsakalotos, la giacca di Tsipras - restano sul tappeto i problemi dei greci e della loro economia.

In questi anni, prima a sinistra, poi persino in un pezzo delle élite conservatrici, si è affermato che le politiche di austerità imposte all'economia ellenica e accettate - e seguite parzialmente o totalmente - da Pasok ed ND hanno peggiorato la malattia che affligge la Grecia.
PIL crollato, domanda interna e condizioni di vita della popolazione ellenica drasticamente peggiorate, nessun risultato apprezzabile sul fronte occupazionale e del contrasto all'evasione (anzi l'esatto opposto).

Pechino sempre più preoccupata dalle politiche militariste nipponiche. L’approvazione di alcuni disegni di legge del pacchetto per l'impiego delle Forze di Autodifesa all'estero ha suscitato la dura presa di posizione cinese. “Per ragioni storiche, le mosse del Giappone in materia militare e di sicurezza sono tenute strettamente sotto osservazione dai vicini asiatici e dalla comunità internazionale. [….] Quest’anno è il settantesimo anniversario della vittoria della Guerra Popolare Cinese di Resistenza Contro l’Aggressione Giapponese e della Guerra Mondiale Antifascista. In un momento nel quale le persone in tutto il mondo ricordano la storia e sperano per la pace, noi con forza chiediamo al Giappone di trarre le dure lezioni dalla storia, di seguire il percorso dello sviluppo pacifico, rispettando le preoccupazioni per la sicurezza dei suoi vicini asiatici ed astenendosi dal mettere a rischio la sovranità e la sicurezza cinese e dal danneggiare la pace e la stabilità regionale” ha dichiarato la Portavoce del Ministero degli Esteri della RPC Hua Chunying.
Fortemente critico per il processo accelerato, e per il definitivo stop alla discussione sui due disegni di legge approvati, il Presidente dei democratici Okada: “esprimiamo la nostra forte opposizione al fatto che tale legislazione, la quale rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto alla politica di sicurezza nazionale del Giappone, e che con ogni probabilità è incostituzionale, sia stata trattata a tambur battente, con il primo ministro Abe che ha ammesso che ‘non si è approfondita la comprensione da parte dell’opinione pubblica’ […] Il governo avrebbe dovuto ritirare i disegni e far ripartire la discussione dall’inizio".
"Naturalmente ciò non esaurisce il tema. L’opposizione pubblica continuerà durante la sessione della Dieta. In tali circostanze, ciò che conta è che noi si crei una situazione nella quale la legislazione non possa essere promulgata
ha proseguito il leader del PDG.

Sempre in ambito militare, una ricerca resa nota lo scorso giugno, mostra come il 64% dei ricercatori universitari si opponga alla cooperazione nella ricerca scientifica tra esercito ed università. Se il ministero dedicato continua a tagliare fondi alle università, quello della Difesa ha stanziato - per l’anno fiscale 2015 - 300 milioni di yen per cofinanziare ricerca scientifica a uso bellico.

Non cessa intanto l’opposizione di cittadini ed istituzioni locali alla nuova base militare statunitense, in fase di realizzazione, nella Prefettura di Okinawa.
Il 7 luglio, la città di Nago, sotto la quale rientra anche il distretto di Henoko che ospiterà la base, ha iniziato lavori di ricerca di tracce archeologiche nei pressi di Camp Schwab.
Lo scorso febbraio una pietra, risalente al Regno delle Ryukyu, era stata trovata proprio nell’area dove sorgerà la base militare.
Un’ordinanza, votata a maggioranza dall’Assemblea della Prefettura, ha, nel contempo, posto dei limiti al trasporto di materiali da costruzione (in particolare sabbia) necessari alla posa di opere in mare e provenienti da altre aree del Giappone, in quanto tali materiali possono essere portatori di specie particolarmente invasive e non presenti nella flora e fauna tradizionale dell’isola.

Sul fronte lavoro, in parlamento si è tornato a discutere di lavoratori stranieri e della possibilità di espansione dell’utilizzo di questi lavoratori in settori dai quali, fino ad ora, erano rimasti esclusi, come i lavori domestici. Un’estensione che, se realizzata, condurrà ad un aumento dell’uso degli stranieri per lavori manuali scarsamente pagati per la senatrice comunista Tomoko Tamura. Il governo ha intenzione di iniziare a consentire l’assunzione di lavoratori stranieri nel settore dei lavori domestici a partire da alcune aree qualificate come aree economiche speciali. Rischi insisti in una eventuale estensione anche per l’avvocato Shoichi Ibusuki, sentito dalla competente commissione della Camera dei Consiglieri in qualità di esperto. Per Ibusuki vi sarebbero rischi legati all’abuso fisico delle lavoratrici, ad un perpetuarsi della mancata condivisione del lavoro domestico tra uomini e donne e ad una non applicabilità della Legge sulle Condizioni di Lavoro.

(con informazioni di Japan Press Weekly 08 – 14 lug. 2015, di fmprc.gov.cn e dpj.or.jp)

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